Zaha Hadid lascia in eredità beni per 80 milioni di euro
Si era spenta improvvisamente a 65 anni, a marzo 2016, a Miami, per un attacco cardiaco
L'architetto che non era sposata né aveva figli lascia il suo patrimonio ai parenti e allo storico collaboratore Patrik Schumacher divenuto, dopo la sua scomparsa, il nuovo direttore dello studio Zaha Hadid Architects.
Zaha Hadid, architetto britannico di origine irachena famosa in tutto il mondo, che aveva progettato, tra gli altri il museo MAXXI di Roma e il grattacielo Storto di CityLife a Milano.
Secondo quanto si legge su Architects Journal la Hadid, morta nel marzo 2016 a 65 anni per un attacco cardiaco a Miami dove era ricoverata per una bronchite, al momento della scomparsa aveva un patrimonio di oltre 80 milioni di euro.
Soldi e beni che vanno in gran parte ai familiari dell'architetto, fatta eccezione per il suo storico collaboratore Patrik Schumacher che è anche fra gli esecutori testamentari.
È lui l'unico estraneo alla famiglia a essere nominato nel testamento: disposti lasciti per circa 570mila euro, mentre quasi 2 milioni di euro a testa vanno ai quattro nipoti della Hadid.
Gran parte del patrimonio dell'architetto è però in beni immobiliari tra cui l'attico in cui viveva a Clerkenwell e azioni societarie.
Oltre a Schumacher, gli altri esecutori testamentari sono la nipote Rana Hadid, l'artista Brian Clarke e il promotore immobiliare Peter Palumbo.
A loro, per espressa volontà della Hadid, la possibilità di aggiungere ulteriori beneficiari a cui andranno parti del patrimonio dell'architetto, oltre a quelli espressamente nominati da lei.
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