Le spider anni '50 e anni '60
L'automobile fu la naturale evoluzione della carrozza. Le prime automobili erano delle semplici carrozze alle quali furono eliminate le parti che servivano per attaccare i cavalli e aggiunto un piccolo motore a scoppio.
Le prime auto erano completamente aperte o al massimo prevedevano, come sulle carrozze, una copertura a mantice. Agli albori, quindi, erano tutte scoperte, anche perché i motori erano poco potenti e perciò nessun costruttore era intenzionato ad appesantirle con una carrozzeria chiusa.
Talvolta l'auto semplice a due posti veniva chiamata Phaeton, oppure Victoria, se aveva un cofano. Con l'aggiunta di un sedile posteriore diventava una Spyder o Spider denominazione rispolverata negli anni '50 per designare le auto sportive scoperte. Per spider si intendeva un'auto prevalentemente a due posti con caratteristiche di sportività. E' proprio di queste auto vogliamo parlare ed in particolare del periodo in cui trovano la loro massima espressione e , come anzi detto, del periodo tra i primi anni '50 e la seconda metà degli anni '60. Toccheremo anche l'argomento delle cabriolet che possono essere considerate le antesignane delle spider. Queste erano vetture derivate da berline di serie cui era stato eliminato il tetto e delle quali conservavano il numero di posti.
Il periodo 1950 - 1970
L'Italia sta ricostruendo il proprio tessuto urbano dopo la II guerra mondiale. Sta inoltre ritrovando una indipendenza economica e politica avviandosi anche a diventare una potenza economica ed industriale. Con l'aiuto americano si sono già ricostruite molte aziende tra cui quelle automobilistiche. La Fiat, la Lancia, l'Alfa Romeo stanno riprendendo i loro ritmi produttivi nei loro stabilimenti appena ricostruiti e riammodernati.
L'auto diventa il mito di una classe media, la borghese, e insieme il modello attraverso il quale imitare gli usi e i costumi della nazione guida e simbolo : gli U.S.A. .
Si ha il boom automobilistico che nasce, simbolicamente con la Fiat 600 ma che trova il suo simbolo nelle veloci Alfa Romeo, Lancia, Ferrari e Maserati.
Un enorme sforzo sta trasformando l'Italia che da un paese montuoso e diviso in regioni difficilmente comunicanti in un sistema unitario, grazie alla realizzazione delle nuove autostrade dopo quelle realizzate in epoca fascista. Vede la luce l'Autostrada del Sole o Autosole che ultimata nel primo quinquennio degli anni '60 collega Milano con Napoli. Con le autostrade il paese diventa più piccolo e l'auto diventa prima il nuovo mezzo di vivere la città per poi essere il mezzo per vivere con la famiglia gli spazi "fuori porta".
Le Alfa Romeo, prima con le Giuliette poi con le Giulie, trasformano l'antico mito eroico della velocità in un discorso legato ai giovani ed alla loro voglia di conquistare una diversa dimensione del mondo. La cinematografia, con vari films, diventa la testimone di quell'epoca, basta ricordare "Il sorpasso" che vede "coprotagonista" una Lancia Aurelia B20 spyder o la Fiat 850 spyder che con Anna Magnani è coprotagonista in...
Nascono nuovi fenomeni di costume e nuove manifestazioni ove le auto, quasi sempre sportive, sono l'elemento essenziale della coreografia come nel caso del "Cantagiro" e del "Rally del Cinema" (1955).
La stessa televisione, per vari anni, promuove le sue campagne di abbonamento, RaiTelefortuna, mettendo in palio automobili (Totò in un suo film interpreta un commissario di polizia che vede rubarsi l'auto vinta proprio al concorso RAI) .
E' intorno all'auto sportiva che si concentrano vecchie mitologie, di potenza, di azione, di velocità, pur rimanendo nella realtà che la macchina è il mezzo per la famiglia, della gita domenicale, del desiderio di cambiare e prendere il modello più potente, più ricco di accessori, il modello che si fa simbolo di "status".
Gli automobilisti più facoltosi si rivolgono la loro attenzione verso i modelli Ferrari e Maserati, mentre la borghesia medio alta pur di distinguersi si rivolge verso modelli offerti dalle marche straniere o dai vari carrozzieri che disegnano e realizzano piccole serie su telai forniti dalle grandi case.
L'OFFERTA
Nel 1959 sono in vendita in Italia le seguenti autovetture decappottabili e spyder (o spider):
ALFA ROMEO, Giulietta spider, 1.965.200 Lit.
ALFA ROMEO, 2000 Spider , 2.995.200 Lit.
CISITALIA, 750 Spider, 1.502.500 Lit.
FERRARI, 250 spider California, 5.675.000 Lit.
FERRARI, 250 Gran Turismo spider, 6.705.000 Lit.
FIAT, 1200 Spider, 1.471.600 Lit.
LANCIA, Appia 3.a serie convertibile (carrozzata e prodotta da Vignale), 1.837.450 Lit.
MORETTI, 1200 G.T. cabriolet, 1.866.150 Lit.
S.I.A.T.A., 170 S spider, 2.046.250 Lit.
AUTO STRANIERE FRANCESI
PANHARD, Cabriolet, 1.998.100 Lit.
PEUGEOT, 403 cabriolet gran lusso, 2.583.000 Lit.
AUTO STRANIERE TEDESCHE (Germania Occidentale)
BMW, 503 lt. 3.2 cabriolet-coupè , 7.222.700 Lit.
MERCEDES, 190 roadster, 3.769.500 Lit.
MERCEDES, 220S cabriolet, 5.366.000 Lit.
MERCEDES, 300 SL roadster, 7.426.000 Lit.
PORSCHE, convertibile D 1600, 2.642.000 Lit.
PORSCHE, convertibile D 1600 Super, 2.892.000 Lit.
PORSCHE, Cabriolet 1600, 2.902.000 Lit.
VOLKSWAGEN, 151 Cabriolet 4 posti, 1.452.000 Lit.
VOLKSWAGEN, 141 Cabr. Karmann-Ghia, 2.012.000 Lit.
AUTO STRANIERE INGLESI
AUSTIN-HEALEY, Sprite, 1.455.000 Lit.
AUSTIN-HEALEY, 3000,
FORD , Consul Convertibile, 2.074.700 Lit.
FORD, Zephir Convertibile, 2.224.050 Lit.
FORD, Zodiac Convertibile, 2.471.250 Lit.
HILLMAN, Convertibile, 1.718.560 Lit.
JAGUAR, XK 150 cabriolet speciale, 4.629.400 Lit.
METROPOLITAN, 1500 Soft-Top, 1.650.000 Lit.
M.G., MGA, Da 1.941.100 a 2.023.500 Lit.
SINGER, Gazelle convertibile, 1.958.550 Lit.
SUMBEAM, Rapire convertibile, 2.116.140 Lit.
SUMBEAM, Alpine, 2.116.140 Lit.
TRIUMPH, TR3 a Spider, 2.054.400 Lit.
AUTO STRANIERE AMERICANE
CHEVROLET, Impala cabriolet , a 3.900.000 a 4.150.000 Lit.
FORD, Thunderbird convert., 5.200.000 Lit.
Dall'analisi dell'elenco possiamo notare come l'offerta è basata ancora su autovetture che pur nate immediatamente dopo la guerra sfruttano telai e meccanica o alternativamente di auto nate prima dell'evento bellico. E' il caso delle Lancia Aurelia, delle Fiat e di non poche auto straniere. Le eccezioni sono le Alfa Romeo Giulietta, e le Ferrari. L'Alfa avendo un bagaglio tecnico notevole, nato dalle esperienze agonistiche, ha potuto immettere più rapidamente di altri vetture completamente nuove e rivoluzionarie.
Dal punto di vista stilistico si vanno distinguendo le due scuole , quella italiana e quella inglese. Quella italiana tende, (con il contributo dei tanti carrozzieri, operanti allombra de'lle grandi industrie e che vanno creandosi una loro autonomia stilistica) verso la completa innovazione e quella inglese che cerca di trovare un suo indirizzo mantenendosi ancora legata a vecchie formule. Le aziende tedesche restano molto legate allo schema di auto convertibile a quattro posti quindi non possiamo parlare di vere e proprie spider ad eccezione di qualche esempio come la BMW 507 prodotta dal 1956 al 1959 però in soli 253 esemplari e la Mercedes 190 SL del 1055
La vera libertà stilistica è data da Pininfarina che disegna nel 1956 l'Alfa Romeo Giulietta Spider. In quest'auto innovazione meccanica e stilistica si fonderanno in un insieme di successo che diventerà il simbolo dello stile italiano nel mondo
Nel 1959 sono presenti sul mercato automobilistico molte auto americane ma anche in questo caso non possono essere considerate vere e proprie spider, se si esclude la Chevrolet Corvette (1957) , ma delle decappottabili più o meno uguali alle berline .
Negli anni a venire la richiesta di auto è sempre in aumento .
Nel 1954 le immatricolazioni di auto furono:
Auto italiane 137.311 Auto estere 1690
Nel 1957
Auto italiane 195.540 Auto estere 4698
Nel 1959
Auto italiane 253.521 Auto estere 9696
Nel 1961
Auto italiane 491.755 Auto estere 33.815
Da questi dati possiamo desumere come le aziende nazionali riescono a soddisfare il mercato interno e la produzione straniera non desta preoccupazione.
Con questo stato di cose trovano un loro spazio le aziende minori di assemblatori (Innocenti), piccoli costruttori (Autobianchi), carrozzieri (Vignale, Allemano, Ellena, Ghia, Viotti, Lombardi, Moretti, Scioperi, Fissore.
Molte di queste categorie iniziano ad abbandonare la produzione di tipo artigianale per passare gradualmente ad una produzione di tipo industriale (Bertone, Pininfarina).
Questo stato di cose contribuisce alla nascita dello stile italiano infatti i carrozzieri indipendenti devo interpretare il gusto ed intuire le necessità di un certo settore di clientela, mantenendo un giusto equilibrio fra costi e finiture, indispensabile per garantire la fortuna commerciale del modello. Queste auto sono riservate ad una clientela di amatori, disposti a pagare bene le finiture particolari le diversità estetiche che per il cliente si traducono nella soddisfazione di possedere una macchina personalizzata e con una linea più duratura. (E' il caso della Cisitalia 1100 coupè finita al Museum of Modern Art di New York.)
In questo clima i carrozzieri scelgono auto di nicchia tra cui le spider offrendo in quegli anni una vasta gamma di modelli che si aggiunge a quelli di grande serie ed a quelle straniere come è evidente nella tabella seguente. Vi compaiono i modelli offerti da Abarth , Vignale , Moretti e dalla Innocenti 950 spider.
L'azienda Innocenti già famosa per i tubi e per la Lambretta inizia nel 1960 ad assemblare automobili del gruppo inglese Britisch Motor Company. Assembla prima il modello Austin A40 a cui abbina il modello Innocenti 950 spider.
Questo modello nasce sul telaio della piccola MG Midget ma con il disegno di Ghia viene realizzato una carrozzeria più moderna e stilisticamente in linea con le nuove tendenze.
Nel 1962 sono in vendita in Italia le seguenti autovetture spyder
1 - ABARTH, 1600 spider, 2.270.000 Lit.
2 - ABARTH, 2400 cabriolet, 3.547.000 Lit.
3 - ALFA ROMEO, Giulietta spider, 1.786.430 (ribas.) Lit.
4 - ALFA ROMEO, Giulietta spider veloce, 2.111,825 Lit.
5 - ALFA ROMEO, 2600 Spider , 3.018.200 Lit.
6 - ALFA ROMEO, Giulia spider, 1.884.730 Lit.
7 - AUTOBIANCHI, Bianchina special cabriolet, 674.280 Lit.
8 - CISITALIA, 850 Spider, 1.600.000 Lit.
9 - FERRARI, 250 spider California, 5.691.000 (incr.), Lit.
10 - FERRARI, 250 G.T. cabriolet Pininfarina, 6.001.400 Lit.
11 - FIAT , 600 spider Vignale, 941.800 Lit.
12 - FIAT, 1200 Spider, 1.357.346 (ribas.) Lit., 2796 esemplari venduti
13 - FIAT, 1600 S Cabriolet, 1.767.100 Lit., 921 esemplari venduti
14 - INNOCENTI, 950 spider, 1.209.000 Lit., 2032 esemplari venduti
15 - LANCIA, Appia 3.a serie convertibile (carrozzata e prodotta da Vignale), 1.791.480 (ribas.) Lit.
16 - LANCIA, Flavia convert., 2.313.425 Lit.
17 - LANCIA, Flaminia 3C conv., 3.574.850 Lit.
18 - MASERATI, 3500 G.T. spider, 5.495.000 Lit.
19 - MORETTI, 1100 spider, 1.414.000 Lit.
AUTO STRANIERE CECLOSLOVACCHE
20 - SKODA, Felicia Cabriolet, 1.250.000 Lit.
AUTO STRANIERE FRANCESI
21 - FACEL VEGA, Facellia F-2 spider, 3.150.000 Lit.
22 - RENAULT, Floride S cabriolet, 1.460.000 Lit.
AUTO STRANIERE TEDESCHE (Germania Occidentale)
23 - AUTO UNION D.K.W., A U 1000 SP spider, 2.370.000 Lit.
24 - BMW, 700 cabriolet, 1.350.000 Lit.
25 - MERCEDES, 190 roadster, 3.600.000 (dim.) Lit.
26 - MERCEDES, 220SE cabriolet, 6.100.000 (aum.) Lit.
27 - MERCEDES, 300 SL roadster, 7.600.000 (aum.) Lit.
28 - PORSCHE, 1600 roadster, 2.680.000 (aum.) Lit.
29 - PORSCHE, 1600 Super 75 roadster, 2.880.000 (dim.) Lit.
30 - PORSCHE, 1600 Super 90 roadster, 3.100.000 (aum.) Lit.
31 - VOLKSWAGEN, 151 Cabriolet 4 posti, 1.380.000 (dim.) Lit.
32 - VOLKSWAGEN, 341 Cabr. Karmann-Ghia, 2.012.000 Lit.
AUTO STRANIERE INGLESI
33 - ASTON MARTIN, DB4 convertibile, 6.500.000 Lit.
34 - AUSTIN-HEALEY, 3000 MKII, 2.675.000, 20 Lit.
35 - HILLMAN, Minx Serie III C Convertibile, 1.615.000 (dim.) Lit.
36 - JAGUAR, XK-E spider, 4.750.000 Lit.
37 - LOTUS, Seven spider, 1.780.000 Lit.
38 - M.G., Midget spider, 1.385.000 Lit., 55 esemplari venduti
39 - M.G., MGA, Da 1.870.000 a 2.290.000 Lit., 97 esemplari venduti
40 - SINGER, Gazelle Serie III convertibile, 1.875.000 (dim.) Lit.
41 - SUMBEAM, Rapier convertibile, 2.000.000 (dim.) Lit.
42 - SUMBEAM, Alpine Sport cabriolet, 1.810.000 (dim.) Lit., 50 esemplari venduti
43 - TRIUMPH, TR3 a Spider, 2.054.400 Lit., 66 esemplari venduti
44 - TRIUMPH, Herald convert., 1.445.000 Lit., 114 esemplari venduti
45 - TRIUMPH, TR4 Spider, 2.235.000 Lit., 43 esemplari venduti
AUTO STRANIERE AMERICANE
46 - CHEVROLET, Impala cabriolet , a 3.900.000 a 4.150.000 Lit.
47 - FORD, Thunderbird convert., 5.200.000 Lit.
Dal 1963 in poi si ha una crescita vertiginosa delle vendite , crescita che interessa anche il mercato delle straniere di importazione.
Immatricolazioni del 1963:
Auto italiane 951.704 - Auto estere 197.987
Nel 1965
Auto italiane 886.297 - Auto estere 102.562
Nel 1967
Auto italiane 1.1622.246 - Auto estere 142.265
Nel 1969
Auto italiane 1.217.929 - Auto estere 246.692
Nel 1970 Lit.
Auto italiane 1363.594 - Auto estere 378.080 Lit.
Dall'analisi dei dati possiamo capire come gradatamente sia finito il fenomeno dei carrozzieri. Infatti con l'aumento delle importazioni si amplia l'offerta e la differenziazione anche di modelli di nicchia.
Già nel listino del 1962 molte aziende offrivano modelli spider ma vuoi la diffidenza sull'assistenza vuoi le linee poco accattivanti non raggiungevano mai quote di mercato particolari..
Negli anni successivi molte aziende estere si rivolgono a carrozzieri italiani per rinnovare le proprie linee ed è il caso della BMW, della TRIUMPH, della AUSTIN, della PEUGEOT. Le mani di Michelotti , Pininfarina, Bertone, Spada vestono le spider straniere e queste si ritagliano piccole fette di mercato.
Verso la fine degli anni '60 però la crisi petrolifera dovuta alla guerra di Suez inizia a mettere in crisi il settore delle auto sportive e delle spider che i modelli offerti sul mercato vanno sempre più diminuendo. Il fenomeno dei carrozzieri era finito e solo le grandi case potevano offrire tali modelli. Altro fenomeno in corso in quegli anni era la nascita degli accorpamenti. In Italia come la Fiat acquisiva la Lancia altrettanto accadeva sul mercato internazionale. Si assottigliavano le gamme eliminando eventuali doppioni tra marche dello stesso gruppo.
Oggi l'offerta di spider è composto solo da pochi modelli medi e da molti modelli d'alta gamma ma i tetti ripiegabili in lamiera hanno decretato la fine delle vecchie tipologie di auto con tetto in tela ove gli spifferi ed il rumore facevano parte dell'emozione.
Nel 1968 sono in vendita in Italia le seguenti autovetture spyder
1 - ALFA ROMEO, 1300/1600/1750 spider, 1.796.000 a 2.312.800 Lit.
2 - ALFA ROMEO, Gran Sport Quattroruote , 2.700.000 Lit.
3 - AUTOBIANCHI, Bianchina special cabriolet, 679.500 Lit.
4 - FERRARI, 330 GTS spider , 6.810.000 Lit.
5 - FIAT , 850 sport spider, 1.147.700 Lit.
6 - FIAT, 124 sport Spider, 1.639.500 Lit.
7 - FIAT, Dino spider, 3.707.900 Lit.
8 - MASERATI, 3700 Mistral convert., 6.500.000 Lit.
9 - MORETTI, 1000 sportiva convert., 1.630.000 Lit.
10 - SIATA, Spring
MODELLI DI SPIDER E DECAPPOTABILI FRANCESI
11 - MATRA SPORTS, M530 coupè/spider, 2.395.000 Lit.
12 - PEUGEOT, 204 cabriolet, 1.279.000 Lit.
13 - PEUGEOT, 404 cabriolet, 2.472.000 a 2.702.000 Lit.
MODELLI DI SPIDER E DECAPPOTABILI TEDESCHE (Germania Occidentale)
14 - BMW, 1600 cabriolet, 2.550.000 Lit.
15 - MERCEDES, 190 roadster, 3.600.000 (dim.) Lit.
16 - MERCEDES, 280SE cabriolet, 5.700.000 (dim.) Lit.
17 - MERCEDES, 280 SL roadster, 4.550.000 (aum.) Lit.
18 - PORSCHE, 1600 roadster, 2.680.000 (aum.) Lit.
19 - NSU, Spider Wankel, 1.390.000 Lit.
20 - PORSCHE, 912 targa cabriolet , 3.330.000 Lit.
21 - PORSCHE, 911 targa cabriolet , 4.080.000 a 5.030.000 Lit.
22 - VOLKSWAGEN, 141 Cabriolet 2+2, 1.690.000 Lit.
23 - VOLKSWAGEN, 351 Cabr. 4 posti, 1.370.000 Lit.
MODELLI DI SPIDER INGLESI
24 - AUSTIN-HEALEY, Sprite MK4 spider, 1.550.000 Lit.
25 - JAGUAR, 4.2-E spider, 4.400.000 Lit.
26 - M.G., Midget MKIII spider, 1.550.000 Lit.
27 - M.G., B spider e C spider, Da 1.940.000 a 2.300.000 Lit., 97 esemplari venduti
28 - TRIUMPH, Spitfire MK III Spider , 1.490.000 Lit., 66 esemplari venduti
29 - TRIUMPH, TR5 PI Spider, 2.390.000 Lit., 43 esemplari venduti
Dall'elenco precedente si può notare come siano scomparse le auto decappotabili e ridotto il numero di spider. Dai circa 47 modelli del 1962 si era passati ai 28 del 1962. La Fiat cercava di coprire tutte la fasce del mercato delle spider. La Fiat con la 850 spider, auto della fascia di clienti più giovani, con la 124 sport spider, per la clientela medio alta, per finire con la Dino spider che era il modello ad alte prestazioni con meccanica Ferrari.
Riusciva così a soddisfare tutte le fasce di clienti di questo genere di vetture. Ulteriore contributo al successo delle vendite veniva dal fatto che tali auto scaturivano dai modelli di serie e con questi dividevano gran parte dei componenti. All'Alfa invece la gamma si restringe alla sola serie "duetto" mentre la Gran Sport Quattroruote è solo da considerarsi una vettura per nostalgici.
Questo modello nato con il contributo finanziario e pubblicitario della rivista automobilistica "Quattroruote" ricalcava le linee e le dimensioni della Alfa Romeo 1750 Gran Sport del 1930; raggiunge volumi di vendita assolutamente irrilevanti. Sulla stessa scia venne prodotta dalla SIATA Spring che era una vettura stile anni '30 su meccanica Fiat 850. Tutti gli altri costruttori minori si attestavano su volumi di vendita tanto esigui da non essere presi in considerazione anche se spesso da loro venivano i migliori input innovativi.
Le uniche aziende che continuavano a produrre spider mantenendo volumi di vendita accettabili sui vari mercati rimanevano le case inglesi.
La TR6 sostituì nel 1968 la TR5 , con meccanica invariata ma con una carrozzeria ristlizzata dalla tedesca Karmann. Scomparvero i gruppi di posizione verticale e la coda con baule a cascata per far posto a dei gruppi a sviluppo orizzontale e la coda divenne tronca. I fari trovarono una nuova forma e una nuova collocazione.
La fortuna di questi modelli era comunque da attribuirsi alle linee, quasi sempre disegnate da stilisti italiani, le quali risultavano essere accattivanti, raffinate e sportive al tempo stesso.
Coi il finire degli anni sessanta il fenomeno spider volge al termine e per tutti i decenni a seguire le aziende si allontaneranno sempre più da questa tipologia.