La biografia di Carlo Scarpa
Carlo Scarpa nella fotografia. Racconti di architetture (1950 - 2004)
Tre giorni con Carlo Scarpa
La conservazione dell'opera di Carlo Scarpa alla Fondazione Querini Stampalia
Carlo Scarpa - Querini Stampalia. Fotografie di Prosdocimo Terrassan
Carlo Scarpa. Tra storia e mito
Carlo Scarpa
Carlo Scarpa (Venezia, 1906 - Sendai, Giappone, 1978) si forma nella sua
città natale, frequentando artisti e intellettuali che incontra alla Biennale e
all'Accademia di Belle Arti, presso la quale nel 1926 si diploma professore di
disegno architettonico.
Dal 1933 al 1947 è consulente artistico dell'industria vetraria Venini; alla
sua personale e creativa interpretazione della tradizionale tecnica muranese si
devono alcuni dei vetri più originali e affascinanti nella storia di quest'arte.
È in tale ambiente che matura il suo interesse per l'Oriente, le arti plastiche
e applicate, con particolare attenzione in un primo periodo alla Secessione
viennese (Hoffmann, Loos, Wagner) e in seguito all'architettura organica di Frank
Lloyd Wright.
Nel 1926 inizia l'attività didattica presso l'Istituto Universitario di Architettura
di Venezia, che continuerà in qualità di professore ordinario di composizione
dal 1964 al 1976 e come direttore dal 1972 al 1974. Mediante l'insegnamento
universitario, Scarpa contribuisce alla formazione di più generazioni di architetti,
ai quali trasmette l'amore e la conoscenza della storia, dei materiali e della
lavorazione artigianale.
Museo di Castelvecchio, Verona, 2004
Fotografia di Vaclav Sedy
A partire dal 1948, con l'allestimento della mostra retrospettiva di Paul Klee, avvia una lunga collaborazione con la Biennale di Venezia. Negli oltre sessanta allestimenti di mostre e di musei realizzati nella sua carriera, l'architetto si afferma come riconosciuto maestro dell'arte di mostrare l'arte. Tra gli esempi più significativi di sistemazioni museografiche vi sono le Gallerie dell'Accademia a Venezia (1945-1959), la Galleria Nazionale della Sicilia in Palazzo Abatellis a Palermo (1953-1954), le prime sale e il Gabinetto disegni e stampe della Galleria degli Uffizi a Firenze (1953-1956), il Museo Correr a Venezia (1957-1960), la Gipsoteca Canoviana a Possagno (1955-1957), il Museo di Castelvecchio a Verona (1958-1974), la Fondazione Querini Stampalia a Venezia (1961-1963).
Complesso monumentale Brion, San Vito
d'Altivole, Treviso, 2004
Fotografia di Gianantonio Battistella
Il premio Olivetti, che Scarpa riceve nel 1956, intende valorizzare proprio il suo impegno in questo ambito progettuale. Per l'allestimento della mostra su Frank Lloyd Wright, alla XII Triennale di Milano (1960), riceve il Gran Premio della Giuria Internazionale e a Roma, nel 1962, il premio nazionale IN-ARCH per il restauro e l'allestimento di Palazzo Abatellis. Nel 1967 ottiene il premio della Presidenza della Repubblica per l'architettura. Viene nominato membro del Royal British Institute of Design (1970), dell'Accademia Olimpica di Vicenza (1973), della Fondazione Pierre Chareau di Parigi (1975), dell'Accademia di San Luca a Roma (1976).
Fondazione Querini Stampalia, Venezia, 2004
Fotografia di Gianantonio
Battistella
Tra le numerose realizzazioni relative all'abitare, all'urbanistica nei centri
storici e al paesaggio, sono da ricordare almeno villa Veritti a Udine
(1955-1961), il negozio Olivetti a Venezia (1957-1958), casa Gallo (1962-1963)
e il condominio in contra' del Quartiere (1974-1979) a Vicenza, la tomba Brion
a San Vito d'Altivole (1969-1978), villa Palazzetto a Monselice (1971-1978), la
sede della Banca Popolare di Verona (1973- 1978), villa Ottolenghi a Bardolino
(1974-1978).
Alcuni progetti non realizzati, come quelli per il teatro Carlo Felice di
Genova (1963-1976) e il teatro comunale di Vicenza (1968-1969), la sistemazione
dell'area archeologica di piazza Duomo a Feltre (1973-1978), il Museo Nazionale
di Messina (1974-1976) e il Musée Picasso a Parigi (1976), costituirono
occasione di dibattito sulle metodologie di intervento nei centri storici.
Carlo Scarpa
Planimetria generale del piano terra del museo con la
sistemazione del giardino, la definizione dei percorsi pedonale e la
collocazione delle opere della Galleria delle Sculture
Scarpa presenta la propria opera in occasione di mostre personali a Venezia nel
1968 e Vicenza nel 1974. All'estero espone al Museum of Modern Art a New York
nel 1966, a Londra e Parigi nel 1974, a Madrid nel 1978. Dalla fine degli anni
Sessanta si accentua la sua dimensione internazionale, sempre coltivata sul
piano delle scelte intellettuali. Mentre il clima culturale e politico italiano
tende di fatto a emarginarlo, all'estero viene sempre più conosciuto e
apprezzato. In Nord America compie diversi viaggi per approfondire la
conoscenza delle opere di Wright e progetta gli allestimenti di diverse mostre.
Memorabili quelli della sezione La Poesia nel Padiglione Italiano
dell'Esposizione Mondiale di Montréal (1967) e della mostra dei disegni di Erich
Mendelsohn a Berkeley e a San Francisco nel 1969. Al primo viaggio in Giappone
del 1969, fa seguito quello del 1978, durante il quale muore in un banale
incidente. Nonostante il suo straordinario operato, solo dopo la sua morte
riceverà il conferimento della laurea honoris causa in architettura.
Da Celebrazioni per il centenario della nascita di Carlo Scarpa 2,3,4 giugno
2006