Emporio Armani a Chater Road (Hong Kong) di Massimiliano e Doriana Fuksas
Di Marcello Silvestro
Lo shopping invade ogni spazio, dagli aeroporti agli ospedali, dalle università ai musei, divenendo sempre più la fotografia della realtà dell'economia di mercato. Progettare uno spazio in cui si svolge la vendita di un qualsiasi prodotto è un'operazione difficile e delicata in quanto può incidere fortemente sul contesto di quel luogo e sul successo dell'azienda che propone i suoi prodotti.
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Cortesia Massimiliano Fuksas Architetto ©
Ciò è ancor più vero quando si ha a che fare con i prodotti della moda e quando lo stilista è una grande firma. Al fine di definire un marchio, un'identità, un modo di essere, l'estetica del luogo di vendita va addirittura al di là dell'importanza dei prodotti, divenendo essa stessa veicolo pubblicitario.
Le grandi firme internazionali della moda affidano sempre più la realizzazione dei propri showroom e punti vendita aperti nelle maggiori città del mondo, ai grandi nomi dell'architettura d'autore. Tra gli ultimi esempi, ricordiamo Rem Koolhaas per tre Prada store a New York, Los Angeles e San Francisco, Pawson per Calvin Klein a New York, Massimiliano e Doriana Fuksas per l'Emporio Armani a Hong Kong.
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Il progetto dell'Emporio di Armani ad Hong Kong nasce dalla consapevolezza che la cultura globale è il territorio di sperimentazione delle molte identità. L'incontro di due creatori è anche l'incontro di modi diversi di vedere il mondo. L'architettura e la moda sono aspetti della nostra realtà e fanno parte dello stesso universo culturale.
Apparentemente, l'architettura sembra permanente e la moda effimera ma l'accelerazione della nostra società le rende in competizione e sovrapposizione.
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Cortesia Massimiliano Fuksas Architetto ©
L'Emporio Armani di Hong Kong rifiuta ogni formalismo della tradizione dell'architettura degli interni: è attento ai vuoti più che ai pieni. I flussi e non la decorazione sono la vera ispirazione. Tracciati invisibili sono l'unico riferimento possibile. La curvatura dei vetri "incisi" da un "pattern astratto", stabilisce tre spazi: uno interno, uno esterno e uno interstiziale.
Scompaiono gli apparecchi illuminanti, si perde la geometria delle sorgenti luminose. Il pavimento si neutralizza e gli incombenti controsoffitti diventano immateriali. La curvatura dei vetri non segue geometrie semplici, diviene sorgente luminosa. Lo spazio, a questo punto, è fluido e mantiene continuità il passaggio tra l'Emporio, il ristorante, il bookshop, i fiori, il coffee shop, l'Armani cosmetics…
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Cortesia Massimiliano Fuksas Architetto ©
Il pavimento, in resina, moltiplica le immagini, raddoppiandole all'infinito. Le pareti sono spinte oltre i confini della scatola muraria.
Gli arredi interni in acciaio sono rivestiti di un "materiale morbido e traslucido", imprevedibilmente confortevoli.
Le strutture portanti scompaiono, inondate di luce.
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Il ristorante diviene sintesi tra funzioni semplici e l'emozionante "nastro rosso" che disegna lo spazio fino alla hall: nastro rosso (realizzato in fiberglass) che ha significati e tensioni. Si tratta di una linea, quasi una scrittura automatica, che costruisce spazi (lounge, bar, ristorante, foyer).
Quando, visivamente, si annullano pavimento, soffitto, strutture, pareti, il visitatore diviene "personaggio".
Siamo nell'epoca in cui quindici minuti di notorietà sono alla portata di tutti.
L'intensità luminosa e il colore della luce si modificheranno durante il giorno e la sera.
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Cortesia Massimiliano Fuksas Architetto ©
Il risultato è un luogo dove ognuno si sentirà il solo protagonista in uno spazio disegnato per lui, e gli oggetti che incontrerà saranno immersi di luce magica.
Lo spazio si apre al mondo esterno: la facciata, che interpreta le modificazioni e le immagini della città di Hong Kong con segni grafici illuminati e in continua mutazione, diviene "vetrina" sulla brulicante Chater road ad attirare gli sguardi dei passanti.
L'Emporio Armani di Hong Kong non è un negozio convenzionale, si apre alla sua fruizione oltre il commerciale a definire nuovi modi di fare shopping, diffondendo con eleganza e raffinatezza il pregio del marchio.
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Cortesia Massimiliano Fuksas Architetto ©
EMPORIO ARMANI / Chater Road,
Hong Kong, China
Progetto: Massimilano e Doriana Fuksas
Committente: Giorgio Armani
CREDITS:
- Project Leader: Davide Stolfi
- Design Team : Iain Wadham, Defne Dilber, Motohiro Takada
- Model Makers: Gianluca Brancaleone, Nicola Cabiati, Andrea Marazzi.
Il progetto è uno sviluppo del concetto di fluidità, studia i percorsi dei visitatori, i loro moti casuali, costruendo proprio sulla base di questi tracciati invisibili lo spazio espositivo.
Non c'è alcun riferimento alla geometria classica ma alla mobilità e alla possibile modifica dello spazio.
Anche l'area espositiva, destinata alla moda, si sviluppa entro tracciati luminosi, tra due pareti di vetro inciso e illuminato che accolgono abiti ed accessori e si riflettono su un pavimento in resina brillante, raddoppiandone le dimensioni e moltiplicandone i riflessi.
INAUGURAZIONE: 31.10.2002
EA CAFFE': Dall'emporio si accede direttamente al ristorante, fortemente caratterizzato da un nastro rosso laccato, realizzato in fiberglass, che, partendo da terra, diventa tavolo, si solleva, scende nuovamente per accogliere uno spazio ristorante, si chiude, si intreccia diventa ancora banco bar, fino a diventare un tunnel/spirale che è l'ingresso indipendente da quello dell'emporio.
In tutta l'area del ristorante, grazie alle pareti traslucide che possono variare sia di intensità luminosa che cromatica, l'atmosfera è completamente differente durante i vari momenti della giornata grazie alle pareti cambiacolore realizzate da I Guzzini.
Gli arredi, estremamente semplici, in acciaio satinato rivestito in materiale morbido e semitrasparente, piacevole al tatto e confortevole, si mimetizzano con l'intensità del restante arredamento.
Il nastro è lungo 105 metri, largo 70 centimetri, spesso 8 centimetri (in realtà sono due nastri che si incontrano al centro della sala e si fondono tra loro).
ARMANI FIORI: i materiali si ripetono per i pavimenti, il controsoffitto e le luci. I vasi sono realizzati in plexiglass trasparente che conferisce estrema leggerezza all'ambiente (sembra che i fiori fluttuino nell'aria).
Il concept è stato mantenuto anche per Armani Cosmetici e Armani Libri.
I vasi sono di Monte di Rovello
ARMANI LIBRI: Tre muri con espositori in plexiglass satinato e acciaio. I colori e i materiali del soffitto e del pavimento si ripetono. Lo spazio è caratterizzato da pannelli mobili che lasciano intravedere l'esterno e da mensole rosse e neutre satinate.
MATERIALI:
PAVIMENTO: realizzato in una resina epossidica color azzurro, molto lucida, crea un effetto simile all'acqua e conferisce fluidità ai pavimenti di Sikafloors (Germania)
CONTROSOFFITTO: realizzato in materiale lucido e dipinto dello stesso colore del pavimento per amplificare l'effetto di fluidità e leggerezza degli ambienti
ARREDI: interamente realizzati in vetro (Sunglass - Padova) inciso su disegno realizzato da Massimiliano e Doriana Fuksas e plexiglass (appenderie, maniglie, scala e tutto l'arredamento) trasparente o traslucido abbinato ad acciaio inox satinato
ILLUMINAZIONE: luci invisibili, ricavate nelle fenditure del soffitto o a delineare i percorsi. I corpi illuminanti sono di "I Guzzini"
SCALA: composta da due lame d'acciaio sormontate da gradini in vetro. Il corrimano è in acciaio ricoperto da un tubolare in plexiglass.
INSEGNA: realizzata in tubi di neon in vetro soffiato da Nettuno Neon - Bologna
REALIZZAZIONE MOBILI E APPENDERIE: realizzati in acciaio inox e plexiglass satinati; Zeus Noto - Milano
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Articolo inserito il 22 marzo 2005