Transportation Design

Fiat Punto Evo, naturale evoluzione di un'auto di successo - la Grande Punto - a cui si affianca

di Davide Panarella

La Grande Punto, presentata nel 2005, è stata un'auto innovativa per la linea, per l'abitabilità (la migliore nel segmento di appartenenza), per il tocco di sportività. E' stata il simbolo della rinascita Fiat. Ancora una volta è stato dimostrato che un design innovativo è tra i primi elementi di successo di un'auto e, quando la Fiat ci si mette, sa come centrare l'obiettivo.
La linea disegnata da Giugiaro è, e rimane, ancora attuale grazie alle capacità del designer di prevedere gusti e tendenze dei giovani e dei padri. Dato il segmento di appartenenza, il compito era difficile ma Giugiaro ha dimostrato ancora una volta che le sue auto possono superare un lustro senza invecchiare. Esistono auto che nascono con linee innovative che però non resistono molto al cambio delle mode e, solo dopo pochi anni, devono essere ringiovanite o addirittura completamente ristilizzate. Altre auto, invece, pur di soddisfare le esigenze di un mercato sempre più ampio (word car) nascono già vecchie.
La Grande Punto, fino ad ora, è stata un successo in quanto non è invecchiata con il cambio delle mode ed anzi le sue caratteristiche le hanno permesso di rispondere al meglio alla recessione economica, mantenendosi sempre ai vertici delle vendite. Possiamo considerarla un'auto generazionale, nel senso industriale del termine, in quanto da essa è stata generata la Fiat Bravo.








Allora ci si domanda: perché la Punto Evo? La risposta sta nel fatto che la tecnica si evolve e la Fiat in fatto di innovazione tecnologica sembra non essere seconda a nessuno (il Common Rail, pensato e realizzato dalla Fiat, fu ceduto alla Bosch nell'epoca buia della gestione Romiti) e lo dimostra, ancora una volta, con l'introduzione del motore 1400 multiair sull'Alfa Romeo Mito.
E' proprio questo motore che, sperimentato anche sulla Grande Punto, sarà montato sulla nuova "Evo" e per questo alcune modifiche stilistiche diventano giustificate.
Quindi nuovo motore e vestito rivisto.
Anteriormente si hanno le maggiori modifiche con paraurti più marcati e con la calandra, divisa dal paraurti, con la parte inferiore che ingloba luci fendinebbia mentre le frecce si spostano dai fari al paraurti. La parte anteriore con queste modifiche, percettivante, tende ad allargarsi mentre prima tendeva a verticalizzarsi. Tratto distintivo, ma discutibile, il baffo, recuperato dalla "500", sembra quasi una forzatura stilistica che tende a far perdere parte della grinta data dal nuovo e bel frontale.
Anche posteriormente la maggiore modifica sta nel paraurti dal nuovo disegno con la parte centrale sporgente. Il posteriore è simmetrizzato dalla scritta, che abbandona la grafica della "P" a forma di pilota per una scritta più usuale ove il "punto" si sposta dalla "P" per diventare asta della "T". Le luci, pur conservando la stessa forma, si modificano nella grafica per l'introduzione dei led al posto delle classiche lampade ad incandescenza.
Passando alla parte interna, la Punto Evo cambia nei tessuti e nel cruscotto. Tutte le forme sono state modificate: bocchette di aerazione, radio, comandi del climatizzatore ma di sicuro l'impiantistica sottostante sarà rimasta invariata in quanto le disposizioni dei comandi sono le stesse. Forse sarebbe stato preferibile vedere integrato nel cruscotto il navigatore, in quanto quest'ultimo rimane del tipo portatile e non si armonizza con la sinuosità del cruscotto.
I materiali, di buona qualità, avranno cromatismi abbinati alle tappezzerie. L'interno comunque rimane abbastanza classico, controcorrente alle varie linee Hi-Tec che si vedono su molte auto attuali, ove non sembra essere seduti al volante ma di essere davanti allo stereo di casa.