Al via la 32esima Edizione del Motor Show
di Claudia Redaelli
Fondata da Battista (Pinin) Farina, la Società è nata nel 1930 dedicandosi alla concezione e costruzione artigianale di carrozzerie speciali, innovative dal punto di vista estetico e tecnico, per singoli clienti o in piccola serie.
Sin dagli inizi collabora con l'Alfa Romeo, casa costruttrice già dall'immagine fortemente caratterizzata, consolidata dalla vittoria assoluta in tre edizioni consecutive della Mille Miglia, con la Lancia e la Fiat.
Alfa Romeo 6CV 1500 Super Sport, 1928
Sono gli anni delle Alfa Romeo 8 e 6 cilindri, del Coupé Hispano Suiza, delle Lancia Dilambda e Astura, delle Fiat Ardita, del rivoluzionario Coupé aerodinamico Lancia Aprilia. Superata la fase critica della guerra, è il momento, nel '47, della Cisitalia, prima vettura al mondo entrata a far parte della collezione permanente di un museo d'arte moderna, il MOMA di New York.
Lancia Aprilia, 1936/37
Nel 1951 ha avuto inizio la collaborazione Peugeot-Pininfarina, quando la Peugeot decide di rivolgersi ad un centro di design indipendente per il progetto della nuova Berlina 403.
Si voleva dare all'immagine Peugeot uno stile proprio e duraturo e la scelta non casuale, cade su Pininfarina, già affermata in campo internazionale per la classicità, la genialità e personalità delle sue creazioni. La nuova Berlina esce nel 1955 e segna per la Casa francese un successo commerciale impensabile. Ne sono stati prodotti più di un milione di esemplari, per l'epoca una cifra da capogiro.
Nel '52 nasce anche il rapporto di collaborazione con la Ferrari, la cui continuità è stata ed è di estrema importanza sul piano tecnico, stilistico e dell'immagine.
Il rapporto di collaborazione tra Enzo Ferrari e Pinin Farina inizia nel 1952.
Ferrari, che ha dato vita alla sua azienda nel 1946, pensa di dare all'azienda una dimensione industriale, iniziando a produrre, accanto ai 'monotipi' prestigiosi e 'unici', anche serie più o meno numerose di modelli inseriti con coerenza in una gamma. È questo passaggio alla dimensione industriale, questo cambiamento di prospettiva, che fa scattare in lui l'esigenza di dare un'identità di marca ai suoi prodotti, di assicurare loro una continuità stilistica, una 'personalità' che riconduca tutte le vetture a una unica matrice. Ma nel momento in cui si pone l'obiettivo della continuità, Ferrari si rende conto che lo stesso è realizzabile solo creando una relazione preferenziale e sufficientemente stabile con un carrozziere unico.
Negli stessi anni la Pininfarina rivela una forte e precoce vocazione internazionale, collaborando sul piano del design e della produzione con il costruttore americano Nash. Queste collaborazioni fra industrie, indubbiamente, precorre i tempi e costituisce una realtà positiva non comune nel panorama dell'industria automobilistica mondiale.
Nella seconda metà degli anni '50 la Pininfarina passa alla produzione di serie (27.000 esemplari di Alfa Romeo Giulietta Spider) per committenti industriali, trasferisce la sede da Torino a Grugliasco sotto la guida del figlio del Fondatore, Sergio Pininfarina, e del genero, Renzo Carli, e potenzia le proprie strutture produttive consolidando, negli anni '60, le collaborazioni instaurate con le Case clienti (Peugeot, Fiat, Lancia, Alfa Romeo e Ferrari) e il definitivo passaggio alla dimensione industriale.
Lancia Flaminia, 1957
Di questo periodo sono, tra le altre, le grandi Berlinette Ferrari, i prototipi Florida e le Lancia Flaminia, la Austin A40, la Morris 110, le vetture di ricerca sulla sicurezza, l'Alfa Romeo Duetto e la Fiat 124 Spider, le Peugeot 404 e 504, le Dino Fiat e le Dino Ferrari.
Alfa Romeo 1600 Spider Duetto, 1966
Nel '66, dopo la scomparsa del Fondatore, diviene Presidente Sergio Pininfarina, che prosegue l'opera di rinnovamento organizzativo e tecnologico della Società: il Reparto Esperienze, responsabile delle attività di stile della Pininfarina, si sviluppa ulteriormente e nasce il Centro Studi e Ricerche. Le concept car di quegli anni testimoniano la vivacità e la capacità innovativa del nucleo creativo, della Pininfarina: 1800 e 1100, Alfa Romeo P33 e Alfetta, Jaguar Xjs.
Nel '67 si ha la costituzione di un Centro di Calcolo e Disegno, primo passo di un'evoluzione tecnologica che, negli anni '70, porterà la Pininfarina all'avanguardia nella progettazione automatizzata della carrozzeria; nell'ambito della ricerca aerodinamica, la realizzazione nel '72, in anticipo sui tempi, di una Galleria del Vento in scala naturale, la prima allora in Italia ed una delle poche al mondo, ha costituito un investimento lungimirante e coraggioso in anni di crisi sociale ed economica a livello mondiale. Fra le vetture di quel periodo ricordiamo, in particolare, le Ferrari Daytona, le Berlinette Boxer e 308, 365 GT/4 e le sue evoluzioni 400 e 412, la Fiat 130 Coupé, la Lancia Beta Montecarlo e le Lancia Gamma Berlina e Coupé.
Lancia Beta Montecarlo, 1975
L'evoluzione della Pininfarina per settori di attività porta nel '79 alla nascita di un Gruppo Industriale retto da una Holding (Pininfarina S.p.A.) con funzioni di coordinamento finanziario e d'immagine delle Società partecipate; la maggiore Società operativa assume la denominazione Industrie Pininfarina S.p.A. e, operando nel settore della progettazione, industrializzazione e produzione, inizia già dall'81 (Fiat Campagnola, Spider Europa e Alfa Romeo 33 Giardinetta) ad assemblare anche i particolari di meccanica alle carrozzerie, costruendo così già da allora veicoli completi.
Nell'81 dal Centro Studi e Ricerche nasce la Pininfarina Studi e Ricerche S.p.A. di Cambiano, con fisionomia operativa indipendente e un numero di clienti in forte crescita. Fra questi il Consiglio Nazionale delle Ricerche - con il quale dal '78 è in atto una stretta collaborazione nell'ambito dei progetti finalizzati al trasporto ed al risparmio energetico - e la giapponese Honda, con la quale è in corso dagli anni '70 una collaborazione di carattere creativo.
La Società opera non solo nel settore tradizionale del design automobilistico, ma anche in quello più ampio dei mezzi di trasporto, con particolare impegno alla diversificazione nei campi della nautica e del trasporto collettivo.
Nell'86 la Pininfarina si apre al mercato finanziario entrando in Borsa e nasce la Pininfarina Extra S.r.l., società collegata al Gruppo, espressamente dedicata al product design.
La Pininfarina affronta importanti investimenti (un nuovo stabilimento di produzione a San Giorgio Canavese, nuove tecnologie di processo e di prodotto) e affianca alla produzione della Ferrari Testarossa (poi 512 TR), dell'Alfa Romeo Spider, della Lancia Thema Station Wagon e della Peugeot 205 Cabriolet, quella della Cadillac Allanté. In parallelo, si espande e diversifica il settore del design e dell'engineering e continua la produzione di significativi prototipi formali e di ricerca tecnica e scientifica.
Negli anni '80 vengono presentate ai Saloni Internazionali dell'Automobile: Ferrari Pinin, Audi Quartz, Honda HPX, Peugeot Griffe, Alfa Romeo Vivace Coupé e Spider, Lancia Hit, Ferrari Mythos. Proseguono, inoltre, le attività di consulenza stilistica con i costruttori: Peugeot 205 Berlina e Cabriolet, 405 e 106, Alfa Romeo 164, Ferrari GTO, Testarossa, F40, 348 TB e TS. Nel '91 nasce la Pininfarina Deutschland GmbH, operante sul mercato tedesco nel settore della progettazione e della modellistica automobilistica.
Alfa Romeo 164, 1987
Negli anni '90 vengono realizzati nuovi prototipi di ricerca, molti di essi orientati alla soluzione dei problemi di carattere energetico ed ambientale: CNR E2, GM Chronos, Ethos del '92, Ethos 2 del '93, Ethos 3 del '94 ed Ethos 3 EV del '95, Honda Argento Vivo del '95, Fiat Sing e Song e CNR Eta Beta del '96, Peugeot Nautilus del '97, Alfa Romeo Dardo del '98, Wish e Metrocubo del '99, Daewoo Tacuma del 2000. Dalle collaborazioni di design con i costruttori nascono: Ferrari 512 TR, 456 GT 2+2, Peugeot 306 Cabriolet, Ferrari F355 Berlinetta, F355 Spider e F50, Alfa Romeo Spider e GTV, Ferrari 550 Maranello e 456M, Peugeot 406 Coupé e Berlina, Ferrari 360 Modena e Spider.
Fra il '92 e il '94 la gamma produttiva della Pininfarina è stata poi totalmente rinnovata con quattro nuovi modelli: Ferrari 456 GT, Coupé Fiat, Peugeot 306 Cabriolet e Bentley Azure. Dal '96 si aggiunge la produzione della Lancia K Station Wagon.
Nel '97 viene annunciato un accordo industriale con la Mitsubishi Motors Corporation per la produzione in Italia, nel nuovo stabilimento Pininfarina di Bairo Canavese, di circa 30.000 unità all'anno di un nuovo Sport Utility Vehicle per la Casa nipponica, destinato al mercato europeo; il Mitsubishi Pajero Pinin va ad aggiungersi, nel '99, alla gamma produttiva '98 della Pininfarina che comprende: Bentley Azure, Coupé Fiat, Lancia k Station Wagon, Peugeot 306 Cabriolet e 406 Coupé.
In un quadro di competizione internazionale in forte crescita, la Pininfarina si è data strutture, dimensioni e capacità per rispondere con efficienza e flessibilità alle sfide rinnovate del mercato: il Gruppo opera oggi in qualità di società capace di offrire ai costruttori il ciclo completo di definizione, sviluppo e produzione di autovetture, o singole parti di esso, a seconda delle richieste dei propri clienti.
La Società si conferma come una realtà industriale competitiva che ha saputo crescere, mantenendo vive e valorizzando le proprie radici, la cultura del prodotto e l'attenzione alla sua qualità formale, tecnologica e costruttiva.
Nel 1999 esordisce a Pechino il minivan Songhuajiang Zhongyi disegnato e sviluppato da Pininfarina per la società cinese Hafei Industrial Group Corporation e successivamente presentato in anteprima europea con grande successo al Salone di Ginevra 2000.
Al 70° Salone Internazionale dell'automobile di Ginevra 2000 la Pininfarina presenta quattro novità mondiali: Ferrari 360 Spider, Daewoo Tacuma, Coupé Fiat Interpretazione Speciale (concepita espressamente per un mercato significativo come quello tedesco) e Peugeot 406 Coupé "Pininfarina settant'anni", una proposta creativa nata con l'intento di celebrare i 70 anni che la Pininfarina compie nel 2000, diventata poi serie produttiva speciale nel corso dell'anno.
Sempre nel 2000, al Salone di Torino la Pininfarina continua le celebrazioni con due significativi eventi: la presentazione in anteprima mondiale del prototipo di ricerca "Rossa", uno spider su base meccanica della Ferrari 550 Maranello e il Forum internazionale "Sulle strade del futuro".
Prototipo Rossa, 2000
Al Mondial dell'Automobile di Parigi 2000, esordio mondiale per la Ferrari 550 Barchetta, alla quale per la prima volta la Ferrari ha voluto dare il nome Pininfarina, in occasione del settantesimo anniversario: la 550 Barchetta Pininfarina sarà prodotta in serie limitata nel corso del 2001.
A settembre 2000 la produzione Pininfarina si arricchisce di tre nuovi modelli: Mitsubishi Pajero Pinin 5 porte e le Alfa Romeo Spider e GTV.