La nuova Moto Guzzi V7: un’evoluzione nel rispetto della tradizione
V7 cambia tutto per rimanere fedele al suo mito
Nuovo motore, design rinnovato, dotazione inedite: il mito della v7 raggiunge la sua espressione più alta
Nuovi modelli 2012
Nata nel 2008, la V7 Classic ha conquistato gli appassionati per il suo stile ispirato alle famose antenate V7 Special e Sport degli anni settanta ma coniugato con la tecnologia e la fruibilità di una Moto Guzzi contemporanea. In seguito, al successo della V7 Classic hanno contribuito nel 2009 la V7 Cafè Classic e l’anno seguente l’esclusiva V7 Racer, dapprima apparsa come show bike in EICMA 2009, poi entrata in produzione per volere unanime dei mercati fino a superare largamente la barriera di oltre 1000 unità vendute.
Questi tre modelli hanno completato una gamma capace di riaccendere tra i motociclisti più esperti i ricordi di gioventù, di viaggi e amicizie vissuti tra gli anni sessanta e settanta, quando la moto rappresentava soprattutto un simbolo di libertà e anticonformismo. Valori che, sostenuti da un marchio che ha celebrato novanta anni di storia, hanno fatto della V7 una moto che esprime pienamente la passione e la competenza di chi la guida.
Il progetto della nuova Moto Guzzi V7 parte dall'esame della sua identità:
elegante, italiana, bicilindrica, accessibile e con una storia unica. Per
preservare i tratti di questa personalità e proiettarla verso il futuro l’unica
strada percorribile era innovarla totalmente in un perimetro di tradizione
delimitato dal suo schema tecnico e dallo stile del suo design. Per questo
possiamo dire che la V7 è una moto completamente nuova, più potente, più
veloce, più parca di consumi, più ecologica, meglio rifinita e più comoda della
precedente ma pur sempre bicilindrica trasversale a V di 90° con trasmissione a
cardano e telaio a doppia culla. Ovvero gli elementi distintivi di una
tradizione che ha le sue radici in un’idea nata nel 1967: la Moto Guzzi V7
700cc.
V7 RACER
Nel 1967 il mercato motociclistico fu scosso dall’apparizione della prima maxi
moto italiana: era nata la Moto Guzzi V7. Sintesi del genio di Giulio Cesare
Carcano, la V7 segnò il debutto del bicilindrico trasversale a V di 90° dotato
di una cilindrata di 703cc, un record per l’epoca.
Accolta con straordinario successo di critica e di pubblico, la V7 ha promosso
l’immagine del marchio nel mondo, attraverso la fama di una moto di prestigio,
confortevole ed elegante oltre che affidabilissima.
Per molti proprietari è stata l’espressione di una parte importante della loro
vita, quella legata ai ricordi di gioventù, di viaggi e amicizie, in un periodo
storico tra i più fulgidi del marchio.
A colpire immediatamente l’attenzione dell’appassionato è il serbatoio cromato,
realizzato con un’innovativa tecnologia di deposito di particelle metalliche,
abbellito da una raffinata cinghia di pelle, un richiamo alle moto d’antan come
i fregi metallici del logo Moto Guzzi, in tinta con il telaio. Quest’ultimo, di
colore rosso ispirato alle V7 Sport con telaio al CrMo, ha subito uno speciale
trattamento di verniciatura , esteso anche ai mozzi, ruota e forcellone, che
esalta la purezza architettonica del telaio doppia culla. Di scuola tipicamente
Guzzista sono la sportivissima sella monoposto (ma sono disponibili come
accessori a richiesta la sella biposto e le pedane passeggero), rivestita di
pelle scamosciata e il cupolino, ispirato al leggendario frontale della
Gambalunga.
V7 SPECIAL
E’ la più vicina al concetto originario della V7, non solo per il nome identico
alla prima V7 firmata da Lino Tonti ma perché ricalca fedelmente la stessa
filosofia guida, quella di una moto da turismo ricercata nelle finiture ed
esclusiva nelle soluzioni tecnica. Come la progenitrice è avvolta in un
concetto cromatico bicolore ed è dotata di preziose ruote a raggi con canale in
alluminio che, come nel caso della V7 Stone, contribuiscono a migliorare la
dinamica di guida grazie al peso più contenuto rispetto alla V7 Classic. Il
nuovo propulsore, irrobustito nell’erogazione, si adatta perfettamente al
turismo a medio raggio, e complice i bassi consumi e la maggiore capacità del
serbatoio, permette un’autonomia di marcia da ammiraglia, ruolo che può
tranquillamente interpretare una volta equipaggiata con borse e parabrezza,
accessori che ben di armonizzato con il design d’insieme della V7 Special.
Il design della nuova V7 racconta la discendenza storica del modello,
attraverso un mix di forme e volumi che richiamano le celebri antenate, dalla V7
750 Special che ricorda nei fregi e nei fianchetti, alla V7 Sport, che ha
influenzato il serbatoio, principale novità introdotta nella nuova V7.
Modificato nell’aspetto, ora più imponente per forma e capacità, il nuovo
serbatoio porta in dote la superiore percezione materica del metallo rispetto
polietilene, materiale con il quale era realizzato l’unità precedente. Merito
delle più evolute tecnologie di stampaggio che consentono di realizzare, a
parità di dimensioni, un serbatoio metallico più leggero e con superiore
capacità rispetto alla precedente unità in polietilene, arrivando al valore
record di 22 litri, che unitamente al consumo ridotto, garantisce un’autonomia
fino a 500 km. Un’ulteriore prova della filosofia progettuale che ha guidato
l’intero progetto della nuova V7, dove, l’innovazione dei processi ha
restituito all’appassionato il piacere di stringere un vero serbatoio in
metallo sonante, come da tradizione Moto Guzzi.
Il resto dello stile della nuova V7 conferma quell’alchimia fra tradizione e
modernità introdotta intrapresa nel 2008 con la prima V7 Classic, dove tra la
profusione di cromature, l’appassionato non mancherà di apprezzare la forma a
sigaro dei silenziatori, i quadranti della strumentazione, chiaramente ispirati
ai Veglia-Borletti degli anni ‘70, la sella piatta e allungata, con la fiera
scritta Moto Guzzi che campeggia nella parte posteriore come sui nuovi coperchi
valvole.
Iconica e di pregiata fattura la Moto Guzzi V7 è ora declinata in tre
allestimenti, due turistici e uno sportivo, rispettivamente V7 Stone, V7
Special e V7 Racer. Esattamente come nel 1971, quando con la versione sportiva,
si completò una gamma composta dalle imponenti V7 e V7 Special.
V7 STONE
appresenta il modello d’accesso alla gamma più per l’ecclettismo del suo stile
che per essenzialità nella dotazione. Grazie alle nuove ruote in lega leggera e
a una grafica minimalista, la nuova V7 Stone strizza l’occhio a un pubblico più
eterogeneo rispetto alle altre versioni, chiaramente ispirate, anche nelle scelte
cromatiche, alle leggendarie Moto Guzzi del passato. Il colore austero unito al
disegno sobrio delle ruote a sei razze sdoppiate valorizza la lucentezza delle
cromature e le varie tonalità dei metalli, restituendo all’insieme grande
fascino e modernità e rappresenta la base ideale per sviluppare nuove
personalizzazioni estetiche.
Le ruote in lega leggera hanno permesso un risparmio di 1440 grammi
sull’anteriore e 860 sul posteriore, con conseguente abbattimento dell’inerzia
giroscopica di circa il 30%, un vantaggio in termini di dinamica traducibile su
strada in una maggiore maneggevolezza e velocità d’inserimento in curva.
Il design della nuova V7 racconta la discendenza storica del modello,
attraverso un mix di forme e volumi che richiamano le celebri antenate, dalla
V7 750 Special che ricorda nei fregi e nei fianchetti, alla V7 Sport, che ha
influenzato il serbatoio, principale novità introdotta nella nuova V7.
Modificato nell’aspetto, ora più imponente per forma e capacità, il nuovo
serbatoio porta in dote la superiore percezione materica del metallo rispetto
polietilene, materiale con il quale era realizzato l’unità precedente. Merito
delle più evolute tecnologie di stampaggio che consentono di realizzare, a
parità di dimensioni, un serbatoio metallico più leggero e con superiore
capacità rispetto alla precedente unità in polietilene, arrivando al valore
record di 22 litri, che unitamente al consumo ridotto, garantisce un’autonomia
fino a 500 km. Un’ulteriore prova della filosofia progettuale che ha guidato
l’intero progetto della nuova V7, dove, l’innovazione dei processi ha
restituito all’appassionato il piacere di stringere un vero serbatoio in
metallo sonante, come da tradizione Moto Guzzi.
Il resto dello stile della nuova V7 conferma quell’alchimia fra tradizione e
modernità introdotta intrapresa nel 2008 con la prima V7 Classic, dove tra la
profusione di cromature, l’appassionato non mancherà di apprezzare la forma a
sigaro dei silenziatori, i quadranti della strumentazione, chiaramente ispirati
ai Veglia-Borletti degli anni ‘70, la sella piatta e allungata, con la fiera
scritta Moto Guzzi che campeggia nella parte posteriore come sui nuovi coperchi
valvole.
Iconica e di pregiata fattura la Moto Guzzi V7 è ora declinata in tre
allestimenti, due turistici e uno sportivo, rispettivamente V7 Stone, V7
Special e V7 Racer. Esattamente come nel 1971, quando con la versione sportiva,
si completò una gamma composta dalle imponenti V7 e V7 Special.