Lo Zibaldone di Telemaco Signorini
Firenze - Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti
4 marzo 2008
Riproduzione anastatica: Edizioni Sillabe
Saggio introduttivo e indice analitico: Silvio Balloni
L'edizione anastatica replica fedelmente, in formato 100/100, lo Zibaldone di Telemaco Signorini nell'interezza della sua composizione, compresi cioè tutti gli inserti interposti alle carte che ne formano la struttura principale. Grazie all'iniziativa della Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze - Galleria d'arte moderna e al contributo dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, il preziosissimo documento diventa ora facilmente consultabile e sarà donato a tutte le biblioteche pubbliche d'Italia.
Signorini (Firenze 1835 - 1901) compose lo Zibaldone negli ultimi anni della
sua vita. Il volume ha grande formato (32 cm x 21,5) ed è composto da 167 carte
recto-verso. Esemplare unico, documenta il pensiero dell'artista, nonché i suoi
rapporti con i Macchiaioli e con la cultura europea dell'epoca.
Fu acquistato dall'antiquario fiorentino Aldo Gonnelli, che nel 1963 ne fece
dono alla Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti tramite il Cenacolo dei XII
Apostoli.
Nello Zibaldone Signorini incollò i ritagli dei propri articoli di critica
d'arte, aggiunse illustrazioni grafiche tratte da giornali del tempo (di suoi
quadri, incisioni, acqueforti, vignette), e tracciò di proprio pugno a
inchiostro poesie, stornelli, riflessioni autobiografiche, caricature.
La struttura reale dello Zibaldone risulta dunque molto aumentata e arricchita
di motivi di interessantissima complessità compositiva. Ricchezza evidente anche
dal punto di vista dell'organizzazione visiva di un discorso critico, che
ambisce a ricevere un'illustrazione grafica del proprio andamento concettuale.
Alla copia anastatica è allegato un volume che contiene l'indice dei nomi e
delle opere citati da Signorini, per un totale di circa 2000 occorrenze.
Contiene inoltre l'introduzione-saggio del curatore Silvio Balloni che, per la
prima volta, affronta la poetica critica dell'artista per ricostruirne
l'ossatura logica del pensiero e i riferimenti culturali, letterari e
filosofici che ne hanno guidato la riflessione sull'arte.