Vettor Pisani muore suicida nella sua abitazione al Testaccio
Il pittore, architetto e commediografo aveva 77 anni
Nato a Napoli, l'artista ha esposto in tutto il mondo
Si è tolto la vita a 77 anni, nella sua abitazione romana, Vettor Pisani,
pittore, architetto, commediografo napoletano. Pisani è stato trovato impiccato
alla finestra del bagno: per uccidersi ha utilizzato dei lacci di scarpe. A
dare l'allarme è stata la moglie: Pisani si era chiuso in bagno e non
rispondeva, così la donna ha chiamato dei vicini che hanno sfondato la porta.
Della vicenda si stanno occupando i carabinieri della compagnia Roma Aventino.
Pisani era nato ad Ischia nel luglio del 1934 e dal 1970 si era trasferito a
Roma dove ha anche tenuto la prima personale, dal titolo «Maschile, femminile e
androgino. Incesto e cannibalismo in Marcel Duchamp», nella galleria La salita.
Nella la sua prima personale affronta i temi come la dottrina dei Rosacroce, i
riti alchemici e le filosofie esoteriche, incentrati sul mistero della Sfinge,
sul mito di Edipo e sulla figura di Duchamp. Temi, come l'altro della
massoneria, che torneranno spesso nella sua attività. Nel 1970 ottiene il
Premio Pino Pascali attribuito dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e
comincia la sua attività nel teatro realizzando alcune scenografie. dicembre
1975 realizza alla galleria Sperone l'azione «Il coniglio non ama Joseph Beuys»
e nel 1976 presenta alla Biennale di Venezia - sua prima volta - l'opera
Theatrum, anticipatrice di una ricerca che si protrarrà lungo tutto il corso
della sua carriera artistica: sarà poi presente anche alle Biennali del 1978,
1984, 1986, 1990 e 1995, alle Quadriennali di Roma del 1973, 1986 e 1992 e, tra
le molte, a mostre come Avanguardia/Transavanguardia a Roma e Italian Art Now:
an american Perspective al Guggenheim Museum di New York nel 1982. In
quell'anno il Museum Folkwang di Essen gli dedica una mostra antologica,
seguita da quelle organizzate nel 1990 a Valencia e dalla Galleria Civica
d'Arte Contemporanea di Trento nel 1992. Attualmente era impegnato in un
progetto a Serre di Rapolano presso Siena con l'obiettivo di trasformare una
cava di pietra in un'opera abitabile e vivibile, luogo di contemplazione e
scambio.
E ancora: «Terrae motus» e «Terrae motus 2» a Villa Campolieto a Ercolano nel
1986 e al Grand Palais di Parigi nel 1987 e «Mythos italien» al Bayerische
Staatsgemaeldesammlungen di Monaco nel 1988. Nel 2000 presenta a New York
«Minimalia. An italian vision in 20th Century art», e nel 2008 torna nella
Capitale dove arriva alla Galleria Pio Monti con «Vettor Pisani - Tre critici
in barca», poi «Camere #5» alla Ram - Radio arte mobile - e «Vettor Pisani -
Animanimale», alla Ph7 art gallery. Altre tre mostre Pisani le ha tenute a Roma
nel 2009: «A Bartolo», al Chiostro del Bramante, «Dentro Roma/1 - Mitografie»,
al Museo Carlo Bilotti, e «Invito all'opera», alla galleria Il ponte contemporanea.