Vanitas. Lotto, Caravaggio, Guercino nella Collezione Doria Pamphilj
Roma - Palazzo Doria Pamphilj
Dal 21 maggio 2011 all'8 gennaio 2012
Il tema affrontato dalla magnifica mostra che la Società Arti Doria Pamphilj, presieduta dalla Principessa Gesine Pogson Doria Pamphilj, propone per la prossima stagione espositiva nel Palazzo di famiglia in via del Corso, a Roma, è di innegabile, assoluta attualità.
“Vanitas”, questo il titolo della rassegna ideata da Massimiliano Floridi e
curata da Francesca Sinagra, racconta, infatti, per mano di grandissimi
artisti, aspetti diversi di una unica certezza: quella della caducità delle
cose terrene. Quaggiù, sembrano voler indicare con i loro capolavori
Caravaggio, Lotto, Ribera, Fetti, Guercino, Preti e gli altri, la Vanitas ha
comunque sempre ragione di qualsiasi vanità.
Una riflessione che è molto moderna e che diversi membri del principesco Casato
ebbero ben presente. Lo conferma, nella loro collezione, la ricchezza di opere,
spesso commissionate a sommi artisti, sul tema. Sono capolavori di pittura,
scultura, oggetti decorativi, libri e musica, che nei secoli sono entrati a far
parte del patrimonio di Famiglia e che offrono spazio ad una specifica
riflessione interdisciplinare su un aspetto tutt'altro che minore della cultura
europea in età moderna.
È un particolare sguardo trasversale che permette di seguire lo sviluppo del
tema in diversi contesti storici e culturali, a partire dalle sue origini
cristiane e dalla riflessione filosofica fino alle manifestazioni allegoriche
in pittura e in oggetti d'uso come gli orologi settecenteschi che, coronati
dall'immagine del Tempo armato di falce, ricordano la natura effimera della
vita terrena.
Dal 21 maggio al 25 settembre l'evento offre l'occasione di ammirare un gran
numero di capolavori della storia dell'arte italiana europea. Lorenzo Lotto,
Jusepe de Ribera, Caravaggio, Mattia Preti, Domenico Fetti, Andrea Sacchi sono
solo alcuni dei nomi degli autori che straordinariamente vengono messi a
confronto.
L'esposizione presenta, quale 'campione' famigliare del tema, il cardinale
Benedetto Pamphilj, che, noto quale fortunato mecenate di artisti e musicisti,
fu poeta egli stesso e scrisse, tra gli altri, il celeberrimo oratorio "Il
Trionfo del Tempo e del Disinganno" musicato per lui da Georg Friedrich
Händel nel 1707. Del resto, la riflessione del cardinale sulla Vanitas non si
manifesta esclusivamente nella sua produzione di librettista, ma anche nella
collezione artistica che egli raccolse e di cui ancora oggi si conserva
testimonianza.
Sarà, quindi, il cardinale Benedetto ad accogliere ed accompagnare virtualmente
il visitatore alla mostra, affidandolo poi ad una contestualizzazione storica
finalizzata a orientare lo spettatore nell'analisi del tema.
Quattro le sezioni tematiche che rappresentano la molteplicità di questioni
legate alla Vanitas.
La prima sezione è dedicata alla pittura di genere e presenta una selezione di
nature morte che, come noto, costituirono un espediente simbolico sovente
adottato dai pittori per alludere alla caducità della vita. In collezione Doria
Pamphilj sono innumerevoli i brani di pittura di questo tipo e le carte
d'archivio confermano la particolare propensione del cardinale Benedetto e degli
altri membri della dinastia per questi soggetti. Tavole imbandite, vassoi di
frutta matura, cacciagione accatastata e minuziosamente descritta dal
naturalismo della pittura sei e settecentesca sono soggetti che con efficacia
svolgevano il compito di ricordare allo spettatore la precarietà
dell'esistenza.
Passando alla seconda sezione si abbandonano i soggetti profani per affrontare
le origini religiose del tema. Vengono infatti esposte numerose immagini di san
Girolamo, il santo studioso che traducendo l'Ecclesiaste importa nel mondo
latino il concetto di Vanitas. Rispettando la disposizione settecentesca delle
collezioni Doria Pamphilj nel palazzo di famiglia a Roma, si presentano, come
pendant a san Girolamo, le immagini barocche della Maddalena che con la sua
rinuncia ai valori effimeri della vanità femminile incarna una diversa
sfumatura del trionfo sulla caducità delle cose mondane. Spiccano capolavori
come il san Girolamo di Ribera e la Maddalena di Caravaggio.
Segue una sezione, dedicata al ritratto, che è anche la più ricca e presenta
una scelta di dipinti con elementi allegorici quali teschi, orologi, fiori e
sarcofagi. La rassegna è arricchita anche da una serie di ritratti e busti di
filosofi antichi che, testimoniando della presa che il tema della Vanitas aveva
anche in relazione alle sue presunte radici filosofiche, rendono conto di un
vero e proprio genere in voga nel Seicento.
Ad accompagnare l'esposizione, oltre alle arie delle composizioni händeliane e
ai testi del cardinale Benedetto, sarà una selezione di orologi, reliquie,
piccoli oggetti decorativi, stampe e libri che da secoli svolgono la funzione
di memento mori nei palazzi e nelle cappelle di famiglia.
Ma proprio perché nulla dura in eterno, la vita quaggiù deve dare gioia,
bandendo tristezze e afflizioni. “Vanitas” potrebbe, infatti, essere letta come
l'invito a vivere appieno il Presente, cogliendo il meglio che esso ci offre,
come lo stesso Benedetto Pamphilj fece, dedicando la sua vita alle arti, alla
musica, alla letteratura di intrattenimento. L'ultima sezione tematica è quindi
dedicata proprio al cardinale e alla sua poetica dell'effimero. Una passione
condivisa del resto con molti membri del Casata, com'è confermato dalle
splendide collezioni d'arte che fanno di Palazzo Doria Pamphilj la più
importante “casa-museo” privata di Roma.
Informazioni
Vanitas. Lotto, Caravaggio, Guercino nella Collezione Doria Pamphilj
Luogo: Roma - Palazzo Doria Pamphilj
Periodo: dal 21 maggio 2011 all'8 gennaio 2012
Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 17
Ingresso: intero 10,50 Euro; ridotto 7,50 Euro
Catalogo: Silvana Editoriale