Andrea Palladio 500. Il Simposio del Cinquecentenario
Conclusi gli "Stati Generali" su Palladio. Molte le novità alle relazioni dei 74 esperti di tutto il mondo
Si è concluso sabato 10 maggio 2008 il grande Simposio del Cinquecentenario
dedicato ad Andrea Palladio nel quinto centenario della sua nascita a Padova
nel 1508. I settantaquattro studiosi coinvolti, provenienti da Stati Uniti,
Canada ed Europa, e le molte novità emerse dalle conferenze ne hanno fatto veri
e propri "stati generali" della ricerca palladiana, che nonostante
secoli di studi continua a riservare sorprese.
Alcune relazione sono state particolarmente apprezzate in quanto ricche di
novità. Howard Burns (Scuola Normale Superiore di Pisa) e Arnold Nesselrath
(Musei Vaticani) hanno presentato nuovi disegni palladiani e un codice di
rilievi dall'Antico ritrovati in raccolte europee. Guido Beltramini (Cisa
Andrea Palladio), ha presentato - per la prima volta in Italia - il
ritrovamento dell'ineditò "menabò" palladiano per una edizione
illustrata delle Storie di Polibio, scoperto alla British Library di Londra:
una relazione integrata da Amedeo Belluzzi (Università di Firenze) che ha
dimostrato come probabilmente Palladio abbia personalmente consegnato il testo
nelle mani del granduca Francesco I, nel corso di un soggiorno fiorentino del
1579 in occasione delle nozze con la veneziana Bianca Cappello. Giorgio Bacci
(Scuola Normale Superiore di Pisa) ha approfondito la storia materiale della
realizzazione dei Quattro Libri dell'Architettura, e dei rapporti di Palladio
con i suoi editori, i fratelli veneziani Domenico e Pietro de' Franceschi.
Tracy Cooper (Temple University, Baltimora) ha messo in luce raporti inediti
fra Palladio e le elite veneziane che lo sostengono a partire dal 1560. Andrea
Guerra (IUAVenezia) ha proposto una convincente ricostruzione del perduto
progetto palladiano per la chiesa di San Pietro di Castello. Fernando Marias (Universitad
de Madrid) ha chiarito i rapporti fra la Spagna e Palladio, analizzando il
progetto inviato per la chiesa dell'Escorial e approfondendo i rapporti fra
Palladio e il pittore El Greco. Simona Tortora (IUAV) ha trovato nuovi disegni
che consentono di ricostruire il palazzo Pisani a Padova, in piazza Eremitani,
distrutto nell'Ottocento. Andreas Beyer (Università di Basilea) ha offerto una
nuova lettura critica dei Quattro Libri palladiani come biografia
dell'architetto, mentre Margaret Daly Davis (Kusthistorisches Institut Florenz)
ha chiarito come le due guide alla Roma sacra e antica pubblicate da Palladio
nel 1554 siano frutto di un vero e proprio "copia e incolla" da testi
precedenti dedicati alle bellezze dell'Urbe.
Particolarmente soddisfatta la presidente del CISA Andrea Palladio, Amalia
Sartori:"Autorevolmente inaugurato dalla lectio magistralis di James Ackerman
il Simposio del Cinquecentenario ci ha consentito di fare il punto sugli studi
palladiani e mettere a punto i contenuti scientifici su cui stiamo costruendo
la grande mostra di settembre. Si è trattato di un momento di conoscenza
necessariamente specialistico, ma indispensabile affinché il Centenario
palladiano non sia solo un momento autocelebrativo, ma una occasione di ricerca
e rinascita degli studi palladiani. Di questo vorrei ringraziare gli studiosi
presenti e anche le città venete che hanno generosamente ospitato le giornate
del Simposio - Padova, Vicenza, Verona e Venezia - offrendo una immagine di un
Veneto come terra di cultura. Il grande interesse mostrato dai media per
l'iniziativa è stata una preziosa occasione per cominciare a "scaldare"
il pubblico in vista della grande mostra di settembre a Vicenza, un
appuntamento a cui stiamo lavorando intensamente".