Matisse. I capolavori della grafica
Pavia - Scuderie del Castello Visconteo
Dal 25 settembre al 19 dicembre 2010
Le Scuderie del Castello Visconteo presentano il Maestro consegnato alla storia
come “fauve”, genio del colore e della linea, svelato dai suoi libri più belli.
Circa ottanta opere su carta diversissime per stile, tecnica e argomento
raccontano un artista a tutto tondo che, con pennelli e forbici come con matite
e inchiostri tipografici, perseguiva lo stesso progetto artistico.
Il critico Louis Vauxcelles, entrando nel 1905 nella settima sala del Salon d'Automne,
si lasciò andare a una esclamazione rivolta a Matisse che finì per consegnare
il nome a un movimento destinato a diventare celebre come una delle rivoluzioni
pittoriche più radicali del secolo: lo definì “fauve”. E ciò per i colori vivi
e violenti, stesi in ampie campiture piatte, capaci di eliminare la terza
dimensione, che divennero la costante dei capolavori del maestro.
Ma nella vita di Matisse, dopo l'esperienza del fauvismo, furono gli anni
estremi, segnati dalle tragedie della guerra e dalle sofferenze causate dalla
malattia, a segnalarsi per la forte spinta innovatrice, per quello stesso
stimolo creativo che aveva caratterizzato i primi anni di attività.
In questo secondo periodo il maestro scoprì la straordinaria tecnica dei papiers
découpés, le carte colorate che ritagliava e ricomponeva, creando immagini di
sorprendente sintesi formale.
Ma si dedicò anche e soprattutto ai libri illustrati, tutti appartenenti
appunto agli anni della maturità e all'ultima stagione della sua vita. Lungo
tutta la carriera, ma specialmente nella fase tarda, la produzione di Matisse
va considerata, quindi, a tutto tondo: pennelli e forbici, matita e inchiostri
tipografici, tutti gli strumenti e le tecniche assumono la stessa importanza
nella ricerca di un unico e coerente progetto artistico.
La produzione grafica del maestro, che si distingue per originalità e
competenza, è raccolta nella mostra Matisse. I capolavori della grafica,
promossa dal Comune di Pavia e dalla Provincia di Pavia, prodotta e organizzata
da Alef - cultural project management, che presenta i più bei libri che egli
abbia mai realizzato, capolavori molto diversi l'uno dall'altro: per argomento,
per stile e per tecnica.
Artista non solo del colore, ma anche e soprattutto della linea dunque, Matisse
lavora alla nascita di un vero e proprio libro illustrato solo nel 1930, l'anno
dell'incontro con Albert Skira. Ha superato i sessant'anni ma vivo è ancora in
lui il desiderio di cimentarsi in progetti inediti. Il volume, con ventinove
incisioni, esce nel 1932: si tratta delle Poésies di Stéphane Mallarmé. Il
libro successivo è l'Ulysses di James Joyce, edito nel 1935, per il quale il
maestro, che confessò candidamente di non avere mai letto il romanzo di Joyce,
si ispira direttamente ai poemi omerici, scegliendo di raffigurare episodi
famosi quali Calipso, Circe, Itaca, la battaglia contro Polifemo, la nave di
Ulisse in balia della tempesta e il suo incontro con Nausicaa.
Con la Pasiphaé, del 1944, in cui i rapporti tra bianco e nero sono invertiti
in una sorta di negativo delle Poésies di Mallarmé, Matisse ha modo di
sviluppare il progetto lasciando decantare le idee prima di tradurle in atto,
realizzando un vero capolavoro. Il successo arride poi anche alle Lettres portugaises,
del 1946, cinque lettere d'amore scritte nel XVII secolo, attribuite alla
giovane religiosa Marianna Alcaforado e indirizzate a un ufficiale francese che
era stato suo amante. Il volume è illustrato da un Matisse attento in modo maniacale
alla resa dei volti femminili.
Con Jazz, pubblicato nel 1947, ma la cui gestazione inizia nel 1941, il colore
entra prepotentemente nell'attività di illustratore del maestro. Il “libro fiore”,
come lo definì l'editore Tériade, nasce dalle carte ritagliate ed è composto
con la tecnica del pochoir. Capolavoro indiscusso, Jazz è così presentato dal
suo autore: “Queste immagini dal timbro vivo e violento sono derivate dalla
cristallizzazione dei ricordi del circo, di racconti popolari o di viaggio”.
I Poèmes di Charles d'Orléans, infine, volume pubblicato nel 1950, sono una
sorta di miniatura moderna, ad attestare l'inesauribile vena creativa e tecnica
dell'artista: Matisse si libera dei caratteri a stampa, ricopiando
pazientemente le antiche strofe con le sue matite colorate.
Negli anni Cinquanta, fino alla sua morte, l'artista continua a eseguire litografìe,
incisioni su rame e linoleografìe che vengono accorpate a edizioni a stampa. Ma
i Poèmes, sono di fatto la sua ultima grande architettura in forma di libro.
In mostra, a dar conto delle diverse declinazioni della sua produzione, anche Les
miroirs profonds, del 1947, e il numero della rivista Verve 35/36, del 1958, a Matisse
dedicato in edizione postuma, con le litografie di Mourlot tratte dai suoi più
noti papiers découpés.
L'appuntamento espositivo chiuderà il primo triennio di programmazione
espositiva delle Scuderie di Pavia che, con un bilancio a oggi più che
lusinghiero, continueranno a presentare a Pavia nuovi e importanti eventi già a
partire dalla primavera 2011.
Informazioni:
Matisse. I capolavori della grafica
Pavia - Scuderie del Castello Visconteo
Viale XI Febbraio, 35 - 27100 Pavia
Dal 25 settembre al 19 dicembre 2010
Orari: martedì - venerdì: 10.00 - 13.00 / 15.00 - 18.00; sabato, domenica,
festivi, 1 novembre e 8 dicembre: 10.00 - 13.00 / 14.00 - 19.00
Biglietti: intero: € 6.00; ridotto convenzionati: € 5,00; ridotto: € 4.00
Iniziative speciali: Per tutti i visitatori che presenteranno il biglietto
della mostra alla biglietteria dei Musei Civici di Pavia è previsto l'ingresso
ridotto.
A cura di: Michele Tavola
Catalogo: Silvana editoriale
Informazioni e prenotazioni:
Infoline: +39 02 45496873; 0382 538932
dal lunedì al venerdì: 10.00 - 13.00; 15.00 - 18.00