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Andrea Palladio e la Villa Veneta. Da Petrarca a Carlo Scarpa Sette tappe negli altrettanti capoluoghi delle sette province del Veneto, con incontri con il pubblico in teatri o grandi spazi. Protagonista è la mostra Andrea Palladio e la villa veneta. Da Petrarca a Carlo Scarpa che apre i battenti a palazzo Barbaran da Porto il 5 marzo. La decisione di presentare così l’atteso appuntamento vicentino di primavera è stata presa dal Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio che ospiterà la mostra e che la promuove insieme alla Regione del Veneto, all’Istituto regionale Ville Venete, al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona. Città dopo città, Guido Beltramini e Howard Burns, curatori della mostra, incontreranno il pubblico. Saranno degli incontri di divulgazione, preceduti da uno spettacolo multimediale di presentazione. L’ingresso in tutte le sedi sarà libero sino ad esaurimento dei posti. Inoltre, per festeggiare il "battesimo" del progetto, a chi vorrà essere presente verrà data in omaggio e ricordo l’Agenda 2005 della Giunta regionale del Veneto, volume interamente dedicato al tema delle ville venete. Già fissate le date e le sedi dei primi 4 incontri (inizio ore 18.00): Belluno, Teatro Comunale, venerdì 14 gennaio; Vicenza, Palazzo Barbaran da Porto, giovedì 20 gennaio; Treviso, Teatro Eden, venerdì 21 gennaio; Padova, Sala dei Giganti del Liviano, venerdì 28 gennaio; faranno seguito gli incontri di Verona, Rovigo e infine Venezia. In ciascuna città, oltre alla mostra, verrà illustrato l’apporto di ciascun territorio al grande progetto: accanto all’esposizione centrale di Vicenza, alcune piccole esposizioni monografiche saranno ospitate in ville di primario rilievo del Veneto - come villa Emo di Fanzolo e villa Caldogno a Caldogno - mentre la visita a numerose altre viene suggerita dagli itinerari tematici predisposti a completamento della mostra. La prossima sarà la primavera delle Ville Venete. Tutta la Regione sarà coinvolta in un progetto che prevede una grande mostra a Vicenza, nel nome del Palladio, altre esposizioni periferiche ospitate nelle più belle ville del Veneto, itinerari tematici, concorsi, attività didattiche, conferenze, ricerche ecc. ecc. Il progetto verrà presentato al pubblico nei sette capoluoghi di provincia del Veneto e ad aprire il "tour" la scelta è caduta su Belluno. Il bellunese è il territorio più "eccentrico" rispetto a Venezia, uno dei meno facilmente raggiungibili, con un’economia che meno si prestava alla gestione agricola dei fondi. Nonostante questo, le ville non mancano, sia nel feltrino che nel bellunese vero e proprio, ville spesso con caratteristiche proprie e per questo molto interessanti. Tra l’altro, a queste dimore tra colline e montagna, l’Istituto Regionale Ville Venete ha dedicato un primo censimento scientifico ed uno studio: il volume che ne sarà tratto è attualmente in stampa e sarà presentato tra qualche mese in città. Una grande mostra, che aprirà dal 4 marzo 2005 a palazzo Barbaran da Porto, a Vicenza, racconterà, come mai prima, la storia della civiltà della villa veneta: un viaggio affascinante attraverso 300 opere provenienti da oltre cinquanta musei internazionali, tra cui dipinti di Veronese, Tiziano, Tintoretto, Guercino, Jacopo Bassano, Lambert Sustris, Perin del Vaga i disegni di Raffaello, Giulio Romano, Peruzzi, Tiepolo, Guardi e Palladio, e un itinerario che tocca le più belle fra le quasi 5 mila ville disseminate tra Veneto e Friuli. A promuovere questo importante evento sono la Regione del Veneto, il Centro Internazionale di Architettura Andrea Palladio, l’Istituto Regionale Ville Venete e il Ministro per i Beni e le Attività Culturali. Curatori della mostra sono Guido Beltramini, direttore del CISA A. Palladio, e Howard Burns, presidente del consiglio scientifico del CISA A. Palladio, con la collaborazione di un comitato scientifico internazionale. Sarà l’occasione di andare oltre l’ovvio accostamento tra Palladio e la Villa Veneta, scoprendo quanto poco in realtà si sappia di quei sei secoli durante i quali le Ville Venete divennero centro di un mondo artistico, culturale ed economico che ha ben pochi paragoni. Pochi sanno, ad esempio, che le ville erano vere e proprie aziende e che un progetto architettonico di Palladio è paragonabile al piano strategico di un insediamento produttivo contemporaneo. Per svelare le diverse facce della "Civiltà delle ville venete", la mostra riunirà, accanto ai dipinti, preziosi mosaici, bronzetti e affreschi romani antichi insieme a manoscritti medievali e rinascimentali, incisioni, mappe e libri rari, ed inoltre modelli architettonici originali o realizzati appositamente per la mostra per descrivere perfettamente la struttura e la funzionalità di ogni particolare delle ville. La vita che ruotava attorno alle Ville, sorta di vere agorà sociali, sarà descritta sia tramite le immagini perdute del paesaggio, della vita e del lavoro contadino sia descrivendo quell’ideale che veniva inseguito dai signori e che ha nella cultura romana il suo primo fondamento. È infatti il mondo romano che genera la "cultura di villa", destinata poi a rinascere secoli dopo come ideale letterario, con Francesco Petrarca. Essa comincia a prendere forma architettonica nella Firenze di Lorenzo il Magnifico, per dar vita poi a diverse sperimentazioni nella Roma di Bramante e Raffaello. Ma è Palladio a inventare la villa moderna, mettendo d’accordo esigenze funzionali, strutturali ed estetiche, per creare questi meravigliosi centri di attività e di residenza. Le ville palladiane saranno imitate e riproposte per secoli nel Veneto: dalle ville-reggia del ‘700, ai villini liberty, fino alle geniali riletture di Carlo Scarpa. L’esposizione, in accordo con la Direzione Cultura della Regione del Veneto, offrirà anche importanti (e curiose) novità per le scuole che la visiteranno: sono previste visite guidate da attori che interpretano i personaggi dei quadri presenti in mostra e persino percorsi di visita-gioco per i bambini delle materne. Il percorso espositivo continuerà al di fuori del Museo, invitando i visitatori a sfruttare la possibilità di accedere, con lo stesso biglietto, alle più preziose ville del Veneto: dalla casa di Petrarca ad Arquà alla "villa palladiana ideale" per gli Emo a Fanzolo, dalla villa-tempio Badoer di Fratta Polesine a villa Valmarana "ai Nani" di Vicenza, da villa Caldogno a villa Contarini a Piazzola, sino al "barco contemporaneo per la vita e per la morte": il complesso Brion di Carlo Scarpa ad Altivole. L’invito è dunque a seguire i diversi itinerari, suggeriti dalle suggestioni dei sensi, per perdersi nei labirinti dei grandi giardini storici, navigare tra i canali che collegano le ville tra Venezia ed i colli, gustare l’otium negli ambienti pensati per la meditazione. Una mostra unica dunque, che propone un percorso che si dilata tra Veneto e Friuli alla scoperta delle quasi cinquemila ville disseminate nelle due regioni. Articolo pubblicato il 18 gennaio 2005 |