Modigliani a Venezia, tra Livorno e Parigi
Venezia - Biblioteca Nazionale Marciana
Dal 20 maggio al 5 luglio 2005
Recensione di Alice Martignon
Nato a Livorno il 12 luglio 1884, cresce, grazie alla madre, tra arte e filosofia. Presto malato di tifo, sembra esprimere nel delirio il desiderio di diventare artista.
Nel '98 la madre scrive: Dedo non è stato brillante agli esami, il che non mi ha affatto sorpresa, avendo studiato malissimo tutto l'anno. Il primo agosto inizia un corso di disegno, cosa di cui ha grande desiderio da lungo tempo. Si vede già pittore...
A soli 14 anni entra all'Accademia di Livorno come allievo di Guglielmo Micheli, seguace di Fattori. La maniera macchiaiola è già chiara nel "Ritratto di Medea" del 1900; giovane donna che conosce in Sardegna.
In una lettera dello stesso anno dice: c'è in me un germe fecondo, che vuole tornare al lavoro; lo ostacola l'ennesima convalescenza, ma nel 1901 è a Firenze con Ghiglia, il compagno di studi. Qui, attratto dal Rinascimento e dalla critica del Martelli, si iscrive alla Scuola libera di Nudo, dove insegna Fattori.
Nella Venezia del 1903: Mann, Proust, Barrès, Zorn, Monet, Sargent e...Modigliani, che vi giunge in marzo e s'immatricola al Regio Istituto delle Belle Arti (l'attuale Accademia). Il contatto con Soffici è determinante per il futuro "salto vitale" a Parigi, ma per ora Soffici lo descrive così: è un giovanetto di belle fattezze e di volto gentile, né alto né basso, snello e vestito con parca eleganza. I suoi modi sono graziosi al pari della persona, tranquilli; e quello che dice, ispirato a grande intelligenza e serenità...ci intrattiene di certe sue ricerche di tecnica pittorica dietro la traccia dei maestri primitivi; e anche dei suoi studi appassionati sull'arte dei trecentisti senesi, e specie del veneziano Carpaccio, che in questo momento sembra prediligere.
A Venezia condivide lo studio di San Sebastiano con l'incisore friulano Mauroner, che di lui dice invece: verso sera Modigliani sparisce: passa le serate fino a notte avanzata nei più remoti postriboli dove, egli afferma, impara ben più che in qualsiasi Accademia... e quello che più colpisce in lui è l'istintiva seduzione che mette nel modo di fare e di parlare...che sarà sempre la nota dominante del suo essere. Mauroner in seguito conclude con queste parole: Ebbi occasione di mostrargli la collezione dei volumi di Vittorio Pica...egli ne fu straordinariamente impressionato, tanto che decise di lasciare Venezia per Parigi, onde conoscere meglio quegli artisti che più lo avevano colpito, soprattutto Toulouse- Lautrec.
Ecco alcuni dei motivi che lo spingono a lasciare la città lagunare, nonostante le Biennali l'avvicinino a Rodin, all'Impressionismo francese e al Simbolismo, che apprezza anche grazie all'opera di Baudelaire e Rimbaud.
Ma di Venezia dice: ...ho ricevuto gli insegnamenti più preziosi nella vita; da Venezia sembra di uscirmene adesso come accresciuto dopo un lavoro.
Possiamo quindi dire, che Venezia forgiò l'originale essenza del futuro Modì.
La continua ricerca sulla vita e l'opera di Modigliani, e lo studio approfondito delle vicende della sua famiglia hanno recentemente condotto al ritrovamento di una serie inedita di reperti che rivelano uno spaccato della vita dell'autore che pareva ormai perso.
Lo spoglio degli Archivi di Stato, a Cagliari e Iglesias, ha portato alla luce una documentazione tale da suggerire l'allestimento di una esposizione....
Ed ecco che nelle sale della Biblioteca Marciana, Christian Parisot ricrea luoghi e incontri della Venezia inizi '900.
Quadri, schizzi, disegni, ma anche foto, appunti, lettere; documenti noti e non, tra cui il "Ritratto di Medea". Dal lascito Licudis, le opere di Ciardi, Favretto e Fragiacomo, contribuiscono a delineare il contesto che circondò l'artista appena ventenne.
Ugo Colombari e Giuseppe De Boni della "Architetti Associati" di Roma, hanno optato per l'allestimento di teche in metallo e vetro, coerenti per linea e colore agli splendidi interni della Marciana.
La mostra, inoltre, non manca d'approfondire il contesto livornese, fiorentino e parigino, che il corposo catalogo della Carlo Delfino editore sviluppa con saggi dei maggiori esperti d'arti applicate e figurative.
L'evento si ripeterà in versione ampliata al Castello San Michele di Cagliari, dal 14 luglio al 15 settembre 2005.
Articolo pubblicato il 28 giugno 2005
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