Carlo Mattioli. Una luce d’ombra
Città del Vaticano - Braccio di Carlo Magno
Dal 15 settembre al 13 novembre 2011
Roma e il Vaticano celebrano Carlo Mattioli nel centenario della nascita. Lo
fanno con una ampia retrospettiva che sarà ospitata dal 16 settembre al 13
novembre nel Braccio di Carlo Magno.
Per Mattioli sarà un ritorno all’ombra di San Pietro visto che qui è stato tra
i protagonisti, giusto 34 anni fa, della storica mostra “Gli artisti
contemporanei a Paolo VI” che aveva dato vita alla sezione d’arte contemporanea
dei Musei Vaticani.
L’esposizione, coordinata da Giovanni Morello e curata da Maurizio Calvesi,
Antonio Paolucci, Antonio Natali, Gloria Bianchino, Augusta Monferini, Anna
Zaniboni Mattioli, Marcella Mattioli e Micol Forti, celebra uno dei grandi del
Novecento italiano, un artista che dimostrando sensibilità modernissima e
attenzione alle nuove tendenze, ha, con assoluta coerenza, perseguito una
poetica ed una tecnica che non hanno mai abbandonato i mezzi tradizionali della
“pittura”.
Carlo Mattioli è nato a Modena l’8 maggio 1911. Nel 1925 si trasferisce con i
genitori a Parma dove studia all’Istituto d’arte Toschi ove si diploma ed
inizia ad insegnare.
Alla fine degli anni Trenta sempre a Parma, incontra un gruppo di giovani
intellettuali tra i quali Mario Luzi, Oreste Macrì, Attilio Bertolucci, Ugo
Guanda e in quell’ambito matura l’interesse per i capolavori della letteratura
italiana ed europea che costituirà una chiave di lettura del suo intero
percorso artistico.
Durante tutto l’arco della sua attività si rivelerà molto forte il rapporto di
Mattioli con i letterati e soprattutto con i poeti, che diventeranno, per sua consapevole
scelta, i veri interpreti delle sue opere.
La sua vastissima e profonda cultura figurativa (che spazia dal Romanico padano
e, attraverso il manierismo, Rembrandt e Goya approda a Fautrier e
all’Espressionismo tedesco) si arricchirà con l’incontro fondamentale sia sul
piano artistico che umano con Roberto Longhi che proporrà alla sua attenzione e
al suo studio nuove aree artistiche prima neglette dalla critica.
Coerentemente mai schierato in nessuna corrente o movimento artistico, convinto
della propria libertà ed autonomia rispetto ad ideologie culturali e politiche
e a scelte di convenienza di mercato, ha preferito vivere e lavorare a Parma
senza per questo chiudersi alla “modernità”, anzi, rimanendo fortemente aperto
alle principali questioni artistiche che hanno accompagnato il suo tempo, come
la dialettica fra figurazione ed astrattismo e l’Informale.
Nel 1943, su sollecitazione di Ottone Rosai, tiene la sua prima personale alla
Galleria del Fiore di Firenze con presentazione di Alessandro Parronchi, mentre
esporrà continuativamente alle Biennali di Venezia dal ’48 al ‘56 anno questo
in cui riceve dalla giuria presieduta da Roberto Longhi il premio per il
Disegno.
La natura e la “storia dell’arte” (intesa però come storia della pittura in sé,
creazione dell’immagine e del suo carattere metamorfotico, svincolata da ogni
ideologia e relazione teorico-filosofica) rimarranno sempre al centro della sua
meditazione e della sua attività artistica.
Dai primi anni Sessanta all’opera grafica si affianca sempre più quella
pittorica. Nascono i nudi, i ritratti e le nature morte. L’artista procede per
cicli che, pur avendo caratteri propri, tuttavia non sono mai chiusi ma
confluenti, collegati gli uni agli altri, in un gioco di rimandi e
rielaborazioni.
Negli anni Settanta una rinnovata attenzione al paesaggio lo porta a dipingere
I notturni, i cieli e le spiagge; e ancora i campi di papaveri, i campi di
lavanda, le ginestre e gli alberi.
Nel 1983 lo CSAC dell’Università di Parma riceve dall’artista un’imponente
donazione: quaranta opere ad olio, duecentocinquanta tecniche miste e
centocinquanta grafiche acquerellate. Sono tra le opere che Mattioli
considerava il culmine espressivo della propria produzione e che intendeva
lasciare alla all’Università perché fossero esposte e godute dalla comunità.
Carlo Mattioli si spegne a Parma il 12 luglio 1994.
Si sono occupati di Carlo Mattioli le maggiori personalità della critica d’arte
del XX sec: Alessandro Parrocchi, Roberto Longhi, Marcello Venturoli, Marco
Valsecchi, Enzo Carli, Valerio Zurlini, Gian Alberto Dall’Acqua, Luigi
Carluccio, Giovanni Testori, Renzo Zorzi, Carlo Ludovico Ragghianti, Pier Carlo
Santini, Arturo Carlo Quintavalle, Licisco Magagnato, Antonello Trombadori,
Lorenzo Mondo, Vittorio Sgarbi, Roberto Tassi, Erich Steingreber, Severino
Dianich, Crispino Valenziano, Giorgio Soavi.
Dalla metà degli anni Sessanta sono numerosissime le esposizioni personali
ospitate nelle sedi più prestigiose in Italia e all’estero tra cui: Palazzo
Strozzi, Firenze (1965), Pilotta di Parma (1970), Accademia di Carrara (1971),
Showroom Olivetti, Venezia, (1979) Palazzo Reale di Milano (1984), Palazzo Te a
Mantova e Palazzo dei Diamanti a Ferrara (1986), Musèe Rimbaud, Charleville
Mézières (1986), Fondazione Magnani Rocca (1995), Museo della Cattedrale di
Barcellona e Palazzo del Governatore Lussemburgo (1998), Galleria Nazionale di
Parma (2004-2005). Sin qui i dati di una biografia fatta di riconoscimenti,
successi e infinito lavoro.
Ma al di là delle parole e delle date a parlare del vero Mattioli sono le sue
opere: tele, tavole, carte che raccontano la straordinaria quotidianità di un
grande artista e di un fine intellettuale. Opere che, come cartine tornasole
mutano tavolozza con il progredire delle stagioni della vita, trapassando ad un
bianco e nero assoluti da cui solo il sorriso di una bimba, l’amata nipote,
farà riemergere per un attimo i colori d’un tempo, ormai sopiti.
“Dove mi porti mia arte?/In che remoto/ deserto territorio / a un tratto mi
sbalestri?”: l’interrogativo che Mario Luzi, amico di una vita, gli coniuga,
ben rappresenta l’unicità di Mattioli uomo e Mattioli straordinario, intenso
pittore. Di lui si è scritto come dell’anti-Morandi. Per i diversi stili di
vita, per la forza dei colori, forse. Non certo per l’assoluto che l’arte è
stata nella vita di entrambi.
Informazioni
Carlo Mattioli. Una luce d’ombra
Luogo: Citta’ del Vaticano - Braccio di Carlo Magno, 16
Periodo: dal 15 settembre al 13 novembre 2011
Orari: 10:00 - 18:00
Mostra a cura di: Giovanni Morello e Anna Zaniboni Mattioli
Comitato Scientifico: Maurizio Calvesi, Antonio Paolucci, Antonio Natali, Marcella Mattioli, Augusta Monferini, Gloria Bianchino, Micol Forti
Info e prenotazioni: Artifex S.r.l. - comunicare con l’arte, tel: 06 68193064