Arte

La biografia di Josef Maria Auchentaller
Josef Maria Auchentaller (1865-1949). Un Secessionista ai confini dell'Impero
Scoperto a Treviso un altro capolavoro di Auchentaller. E' un manifesto su Grado del 1922

Scoperto a Treviso un altro capolavoro di Auchentaller. E' un manifesto su Grado del 1922

Josef Maria Auchentaller - Manifesto di Grado, 1922

Di Auchentaller su Grado non c'è solo il manifesto-icona "Seebad Grado" conosciuto in tutto il mondo e riprodotto ovunque da più di un secolo.
Le ricerche stimolate dalla mostra che a Josef Maria Auchetaller verrà dedicata a partire dal 24 aprile a Palazzo Attems, hanno portato alla scoperta di un altro reperto davvero straordinario, sino ad oggi del tutto ignoto. Si tratta di un "nuovo" manifesto di Auchentaller realizzato parecchi anni dopo il suo manifesto più celebre e celebrato.
L'artista viennese lo realizzò nel 1922 per la "Regata Velica di Grado".

Josef Maria Auchentaller - Manifesto Seebad Grado, 1906 - Litografia a colori, A. Berger, Wien. Wien Museum

La scoperta è stata compiuta dal professor Eugenio Manzato, storico dell'arte, esperto internazionale del settore, all'interno di quella miniera di documenti grafici che è la Raccolta Salce (24 mila i pezzi qui conservati), la più importate collezione esistente in Italia di manifesti d'epoca e, con quella di Parigi, una delle due più importanti al mondo.
Il professor Manzato ha tratto dall'immenso archivio della Salce tutti i manifesti che avevano Grado come soggetto. Nel gruppo di manifesti realizzati per Grado da diversi artisti nella prima metà del Novecento - due descrittivi e gioiosi di Plinio Codognato intorno al 1920, quello famoso di Dudovich del 1932 con la ragazza sul trampolino, l'altrettanto noto manifesto di Mario Puppo del 1948 con la figura femminile dal mantello giallo svolazzante - il manifesto per le regate del '22 si stacca nettamente per le sue caratteristiche secessioniste: l'uso parco dei colori, il segno incisivo, il disegno accurato della cornice, il carattere del lettering, alcuni particolari quali gli stendardi e le corone di alloro. Un manifesto che non è firmato ma è semplicemente siglato con una A.
Lo studioso si è incuriosito notando le chiare similitudini stilistiche tra le due opere, non sufficienti tuttavia a riconoscere la paternità di Auchentaller senza tema di smentita.
A questo punto, su richiesta del ricercatore, il curatore della mostra, Roberto Festi, ha attivato una paziente ricerca nell'archivio della famiglia Auchentaller composto da migliaia di documenti. Tra i materiali d'uso del Maestro è emersa una immagine fotografica d'inizio secolo, riproducente esattamente il "taglio del manifesto". Si trattava, evidentemente del materiale di partenza su cui operò l'artista per questo suo tardo, magnifico capolavoro.
I Musei Provinciali di Gorizia sono ora al lavoro per ottenere dal Ministero per i Beni Culturali (cui la Collezione Salce appartiene) il permesso di prestito di questa nuova scoperta. Andrà, se concessa, ad arricchire una mostra di quasi 400 pezzi tra oli, manifesti, gioielli. Una mostra ricchissima di sorprese e di spunti di interesse, che non mancherà di attrarre l'attenzione del pubblico.