Intersezioni: Stephan Balkenhol, Wim Delvoye e Marc Quinn
Roccelletta di Borgia (Cz) - Parco Archeologico di Scolacium
Dal 13 luglio al 14 ottobre 2007
Stephan Balkenhol, Wim Delvoye e Marc Quinn, tre artisti per la terza edizione di Intersezioni, ormai consolidato terreno di contaminazione tra la scultura contemporanea e l'archeologia.
Stephan Balkenhol
Barca. Weiblicher Akt, 2006. Mannlicher Akt, 2006
Lo scenario con cui molti dei maggiori protagonisti europei desiderano
confrontarsi è quello, straordinario, del Parco Archeologico di Scolacium, il
luogo che deriva da Minervia Scolacium, la colonia romana che s'installò nel
123-122 a.C. sulla città greca di Skilletion (prima di Balkenhol, Delvoye e Quinn,
qui hanno realizzato i loro progetti Antony Gormley nel 2006 con Time Horizon e
l'anno precedente Tony Cragg, Jan Fabre e Mimmo Paladino).
L'evento espositivo è organizzato anche quest'anno dall'Assessorato alla
Cultura della Provincia di Catanzaro con la collaborazione dell'Assessorato
alla Cultura della Regione Calabria e della Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici della Calabria.
Wim Delvoye |
Stephan Balkenhol |
La scelta di far convivere la poetica di tre artisti come Stephan Balkenhol (Hessen,
1957), Wim Delvoye (Gand, 1965) e Marc Quinn (Londra, 1964) che Alberto Fiz,
curatore del progetto, ha deciso di coinvolgere per questa terza edizione, non
è affatto casuale. La cifra di Intersezioni, ovvero una relazione forte tra
luogo e creazione d'artista, è quest'anno potentissima ed emozionante e prima
di realizzare i loro interventi, i tre artisti hanno voluto vivere il luogo,
lasciarsi fascinare dagli antichi edifici, prima di progettare i loro
interventi.
Marc Quinn |
Marc Quinn |
“Con tecniche, modalità e poetiche assolutamente autonome”, spiega Alberto Fiz, Balkenhol, Delvoye e Quinn, appartenenti alla medesima generazione, hanno saputo cogliere l'evoluzione della scultura ponendosi in relazione dialettica nei confronti della storia
dell'arte, intesa come comune bagaglio culturale da cui attingere”. Se le
figure in legno intagliate di Balkenhol fanno riferimento alla tradizione
medievale e al Rinascimento del Nord Europa, le creazioni in acciaio corten di Delvoye
si richiamano al gotico, mentre Quinn, con i suoi marmi, bronzi e cementi, si
muove intorno al concetto stesso di classicità.
“Intersezioni è ormai una realtà imprescindibile e anche quest'anno si pone
come uno dei progetti internazionali più stimolanti, in grado di proporre un
modello autonomo per la divulgazione della cultura facendo convivere differenti
sinergie in un dialogo continuo tra antico e contemporaneo”, spiega Maurizio
Rubino Assessore alla Cultura della Provincia di Catanzaro che, insieme al
Presidente della Provincia Michele Traversa, ha voluto con determinazione
questo progetto.
Del resto, in questo luogo magico e incontaminato della Calabria a pochi
chilometri da Catanzaro, nel comune di Borgia, in uno spazio di 40 ettari, si
coglie la silenziosa potenza di una storia millenaria testimoniata da uno dei
siti archeologici più importanti dell'Italia meridionale, una preziosa
stratificazione di civiltà: greca, successivamente italica, quindi romana e
infine normanna.
Il luogo diventa non solo la sede espositiva ma il punto focale di un'indagine
a tutto tondo in grado di recuperare un'unità che appariva perduta. Quest'anno,
poi, si assisterà ad un progetto integrato che, per la prima volta, coinvolgerà
anche l'importante Museo Archeologico di Scolacium dove verranno collocate tre
sculture di Quinn. Sarà, poi, utilizzato da Balkenhol il Museo del Frantoio,
già scenario nel 2006 della suggestiva esposizione dedicata a Gormley.
Per quanto riguarda gli spazi esterni sono oltre 40 i progetti installativi
proposti con opere talvolta inedite e generalmente mai esposte prima d'ora in
Italia.
Stephan Balkenhol ha scelto d'insediarsi nell'area della Basilica normanna di
Santa Maria della Roccella. Qui farà approdare la sua Barca di 8 metri di
lunghezza e 5 tonnellate di peso, scolpita in legno, con due immagini, l'una
maschile l'altra femminile, sulle due fiancate, quasi una rievocazione
leggendaria delle navi dei pirati. Accanto ad una serie di caratteristici
lavori in legno dipinto che faranno da contrappunto alla Basilica, l'artista
tedesco ha voluto rendere un omaggio a Scolacium, un luogo che gli ulivi hanno
per secoli preservato. Egli, infatti, incoronerà simbolicamente il Parco della Roccelletta
con la sua Kranz-Skulptur, una corona reale composta da 22 parti in cemento e
bronzo. A completare il progetto sarà la mostra retrospettiva nel vicino Museo
del Frantoio dove compaiono, tra l'altro, due grandi altorilievi di quasi tre
metri ciascuno.
Di particolare suggestione è il progetto gotico di Wim Delvoye collocato nella
zona del Foro dove lo stile assume un aspetto allegorico e paradossale del
tutto straniante nel contesto di Scolacium. Su questo tema l'artista belga ha
già proposto, in differenti contesti, le sue opere ma il progetto ambientato al
Parco della Roccelletta è sicuramente il più imponente e ambizioso. Delvoye ha
realizzato un vero e proprio cantiere per costruzioni edili dove ciascuna
macchina si trasforma in un'opera d'arte in movimento. Sono destinati ad avere
uno straordinario impatto scenografico i due caterpillar alti nove metri già
esposti negli Stati Uniti che trasformeranno il Parco in un cantiere permanente
aperto durante la mostra con scavatrici, segnali e transenne, tutti
rigorosamente decorati in acciaio corten. Non mancano nemmeno due Betoniere e
un camion di quasi nove metri, Dump Truck, analogo per ideazione al Flatbed
Truck che rappresenta in questi giorni uno degli elementi di maggior attrazione
di Art Basel, la più importante fiera d'arte contemporanea del mondo. Quelle di
Delvoye sono macchine monumentali dove il valore d'uso viene messo in
discussione dall'aspetto postmoderno del linguaggio.
Nel suo personale dialogo con la classicità, Marc Quinn indaga la poetica del
frammento e nel contesto del Teatro ambienta le sue Flesh, ovvero una serie di
opere in bronzo patinato nero dove l'artista inglese indaga l'elemento organico
mettendo in scena carni di animali che all'interno del Teatro assumono le
sembianze di vere e proprie figure fantasmatiche. Un'indagine, quella di Quinn
che si rivolge alla lezione di Rembrandt ma non è priva di riferimenti a Francis
Bacon. Per la prima volta, poi, verranno esposte due opere in cemento come Hoxton
Venus e Totem che evocano la componente maschile e quella femminile richiamando
la tematica della Barca di Balkenhol.
L'installazione proseguirà idealmente all'interno del Museo Archeologico di Scolacium
dove verranno collocate tre sculture in marmo bianco legate alla poetica del
frammento che entrano in relazione con le sculture romane acefale creando una
serie di confronti e rimandi ricchi di conseguenze.
Informazioni
Intersezioni: Stephan Balkenhol, Wim Delvoye e Marc Quinn
Luogo: Roccelletta di Borgia (Cz) - Parco Archeologico di Scolacium
Periodo: dal 13 luglio al 14 ottobre 2007
Orari: tutti i giorni 10-21,30
Ingresso: libero
Curatore: Alberto Fiz
Organizzazione: Assessorato alla Cultura della Provincia di Catanzaro con la
collaborazione dell'Assessorato alla Cultura della Regione Calabria e della
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria
Catalogo: Electa, con testi in italiano e inglese
Info: tel. 0961 391356 - 84342 - 741257