Rinascimento tra Veneto e Friuli (1450 - 1550)
Portogruaro - Collegio Marconi
Dal 7 agosto al 17 ottobre 2010
La storia dell'arte italiana è ricchissima di situazioni territoriali dove le arti si sono espresse in forme originali, in diverso modo autonome.
Di questa straordinaria ricchezza è esempio il territorio compreso tra due
fiumi, la Livenza ed il Tagliamento, tra il versante orientale del Veneto e
l'area pordenonese del Friuli, territorio storicamente riferito all'antica
diocesi di Concordia.
Qui, per un secolo e poco più, due diversissime scuole si sono reciprocamente
fecondate: quella veneta e veneziana e quella friulana aperta a influssi
nordici, andando a creare un modo autonomo di fare pittura, ma anche scultura e
architettura.
Ora una mostra dà conto di questo fenomeno tutt'altro che provinciale. A
precederla, anni di ricognizione sul territorio e negli archivi, un convegno di
studi in cui tutti i filoni di questo approfondito lavoro sono stati messi a
confronto e ulteriormente approfonditi.
”Rinascimento tra Veneto e Friuli. 1450-1550”, questo il titolo
dell'esposizione, è il frutto di quella estesa, capillare ricerca.
A promuovere la mostra sono la Regione del Veneto, il Comune di Portogruaro, la
Soprintendenza per i Beni storici artistici ed etnoantropologici per le
province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso, la Diocesi di Concordia-Pordenone
e la Fondazione Marconi, con il sostegno e la collaborazione di: Provincia di
Venezia, Soprintendenza BSAE Friuli Venezia Giulia, Fondazione Santo Stefano,
Banca San Biagio del Veneto Orientale.
Nel 1420 Portogruaro e il suo territorio passarono alla Repubblica di Venezia
che investì molte risorse nel polo commerciale appena acquisito (Portogruaro
era il fulcro del commercio fluviale dall'Adriatico verso il Nord). In pochi
anni al borgo medioevale si sostituì una nuova città rinascimentale con
eleganti palazzi dalle facciate affrescate. Un radicale voltar pagina che
coinvolse anche gli edifici religiosi, nel capoluogo ma non solo: dalla
magnifica cattedrale romanica di Concordia alle chiese della città, ad ogni
convento, monastero e chiesa parrocchiale. Non è un caso se qui si sviluppò una
singolare congiuntura artistica.
Tanta vitalità richiamò e mise a contatto, spesso intorno alla medesima
committenza, artisti diversi. Personalità di primo piano e comprimari. da
Andrea Bellunello, a Pietro di San Vito e Gianfrancesco da Tolmezzo. Un
confronto tra culture figurative che culminò al principio del XVI secolo con la
realizzazione da parte di Cima da Conegliano e dell'udinese Giovanni Martini di
due importanti pale per le maggiori chiese cittadine, Sant'Andrea e San
Francesco.
Ma ciò che veramente interessa è il frutto originale di questo loro interagire:
quello che è stato il grande Rinascimento tra Veneto e Friuli, appunto. Una interessantissima
“enclave” che si differenzia rispetto all'ambito storico della Serenissima e
allo stesso tempo da quello friulano, ma che, anche al suo interno, mostra non
meno interessanti differenziazioni: tra città e contado, ad esempio; la prima
soprattutto, ma non solo, “veneziana”, il secondo molto più attratto da modelli
nordici.
Un secolo dopo, il Concilio di Trento sconvolgerà ciò che nelle chiese si era
appena assestato; poi, in secoli più recenti, le soppressioni prima veneziane e
poi napoleoniche. Così molte delle opere qui nate hanno preso la via di musei e
collezioni italiane e europee.
Questo progetto ha il merito di aver restituito la ricchezza del patrimonio
territoriale che la mostra ripropone nelle sue linee essenziali. Riuscendo
anche in alcuni piccoli miracoli, come il riunire tutte le Madonne lignee di Andrea
Bellunello o il rintracciare molte delle le opere dell'esigua ma importante
produzione pittorica di Giovanni Martini.
La mostra, allestita nello storico complesso dell'antico Seminario, oggi
Collegio Marconi, continua sul territorio con itinerari che conducono alle
chiese delle attuali province di Venezia e Pordenone che conservano affreschi,
altari, pale, arredi non movibili.
Una occasione per scoprire uno dei più eleganti e incontaminati territori
veneti, dando all'aggettivo l'accezione storica e non amministrativa, dato che
oggi l'ambito dell'antica diocesi concordiense spazia tra veneziano e pordenonese,
tra Livenza e Tagliamento, appunto.
Informazioni:
Orario: da martedì alla domenica dalle 10 alle 19; chiuso il lunedì
Catalogo edito da Terraferma
Info: tel. 0421 277231