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Peggy e Kiesler: la collezionista e il visionario Il 10 ottobre 2003 si è aperta la mostra Peggy e Kiesler, la collezionista e il visionario che inaugura i nuovi spazi espositivi della Collezione Peggy Guggenheim.Organizzata in collaborazione con la Frederick and Lillian Kiesler Foundation, Vienna, la mostra è curata da Susan Davidson (curatrice, Museo Solomon R. Guggenheim) e Dieter Bogner (direttore, Frederick and Lillian Kiesler Foundation). Art of This Century, la galleria-museo newyorkese di Peggy Guggenheim, divenne leggendaria per il design innovativo degli spazi espositivi e per la collezione e le mostre pionieristiche di arte d'avanguardia europea ed americana ivi esposte. Nel febbraio 1942 Peggy Guggenheim invita Frederick Kiesler a trasformare due negozi di sartoria sulla 57th Avenue in gallerie che fossero appropriate per esporvi la sua già formidabile collezione di arte dell’avanguardia europea. Il visionario architetto e artista austriaco crea quello che viene considerato un capolavoro architettonico, sperimentando possibilità profondamente innovative di progettazione espositiva. La teoria di Kiesler sull'unità tra arte ed ambiente, lo porta a definire tre distinti spazi espositivi, la galleria astratta, la galleria surrealista e la galleria cinetica, che potevano essere rapidamente adattate ad accogliere le opere che venivano di volta in volta esposte. All’epocale mostra che nell'ottobre-novembre 1942 inaugura la galleria-museo Art of This Century seguono circa 50 mostre che Peggy Guggeheim organizza nella sala espositiva con luce diurna. Il significato storico di tali mostre non ha precedenti. Peggy Guggeheim infatti presenta al pubblico newyorkese l'opera di famosi artisti europei, come Jean Arp, Giorgio de Chirico, Max Ernst, Alberto Giacometti, Jean Hélion, Hans Richter, Theo Van Doesburg, prima di scoprire e promuovere un gruppo di artisti emergenti, più giovani, che vivono a New York e che segneranno lo sviluppo dell'arte moderna. William Baziotes, David Hare, Robert Motherwell, Jackson Pollock, Mark Rothko e Clyfford Still tengono tutti la loro prima personale ad Art of This Century. Nella maggioranza dei casi le loro opere compaiono per la prima volta nelle mostre collettive ad invito, un sistema introdotto in America da Peggy Guggenheim che chiama a far parte delle varie giurie figure importanti del mondo dell'arte, come Alfred H. Barr, Jr., André Breton, Marcel Duchamp, Piet Mondrian, o James Johnson Sweeney. La presenza a New York della collezione di Peggy Guggenheim, esposta negli ambienti creati espressamente da Kiesler, rimane uno dei fattori determinanti dello sviluppo della pittura americana a metà ‘900. Proseguirà la collaborazione con i designer di casino.container (Meyer Voggenreiter, Uwe Wagner e Claudia Hoffmann) cominciata in occasione della presentazione della mostra a Francoforte. Il loro progetto espositivo intende trasformare le sale del museo in un archivio aperto al pubblico, grazie a un particolare metodo di display che faciliterà e implementerà la lettura dei documenti e l’interazione del pubblico con i materiali esposti. Le lettere, gli schizzi preparatori, i documeti riguardanti la progettazione di Art of This Century potranno così essere presentati insieme alle fotografie degli spazi realizzati. La mostra si protrarrà fino all'estate 2004 e sarà accompagnata da una pubblicazione riccamente illustrata, che conterrà saggi di Francis O'Connor, famoso studioso di Pollock, Susan Davidson, Dieter Bogner, Valentina Sonzogni, Jasper Sharp, Don Quaintance e Philip Rylands, direttore della Collezione Peggy Guggenheim. Il Frederick Kiesler Center, di Vienna, conserva più di 3.000 schizzi, disegni, progetti e dipinti, oltre a più di 1.000 fotografie, manoscritti, lettere, documenti, cataloghi e libri relativi alle opere di Kiesler, che spaziano dagli anni '20 fino agli anni '60. Oltre a mettere a disposizione i propri archivi per studi e pubblicazioni accademiche, il centro si prefigge lo scopo di catalogare e far conoscere ad un pubblico sempre più vasto l'opera di Frederick Kiesler, grazie a pubblicazioni, mostre e simposi. La sempre maggiore presenza di visitatori e la ricca offerta di mostre, eventi, programmi (due o più mostre temporanee all'anno, attività didattiche per ragazzi, programmi per i soci, concerti estivi in giardino, ecc.) hanno reso necessario ampliare senza indugi lo spazio pubblico e migliorare i servizi per i visitatori della Collezione Peggy Guggenheim. La nuova ala porterà ulteriori vantaggi e servizi: un cortile di 166 mq dedicato alla scultura, un atrio d'ingresso con servizio di guardaroba, un nuovo Museum Shop di due stanze, 100 mq di spazi espositivi, 8 nuovi bagni a disposizione del pubblico ed un accesso facilitato per i visitatori portatori di handicap. Il nuovo edificio permetterà l'accesso al museo attraverso un unico ampio atrio che sostituirà le due piccole entrate attualmente operative. La nuova entrata, il cui arredo è disegnato e prodotto da Progetto Lissone, offrirà facile accesso ai 300.000 visitatori annuali del museo, un numero più che raddoppiato negli ultimi anni. L'apertura di un nuovo Museum Shop permetterà di utilizzare gli spazi sinora impiegati per le mostre temporanee. Due nuove aree espositive verranno collegate agli spazi esistenti e permetteranno sia di allestire mostre più ampie che di allestire contemporaneamente mostre di piccole e medie dimensioni. L'apertura della nuova entrata vedrà l'introduzione di un sistema di biglietteria elettronica e di una nuova generazione di audioguide fornite da Acoustiguide. Il miglioramento dei servizi al pubblico include inoltre un maggior numero di servizi igienici, anche questi operativi per portatori di handicap. L'edificio sarà interamente dotato di allarmi antifurto e antincendio, di sistemi frangifiamme e di impianti di controllo della luce, temperatura ed umidità, con grande attenzione al rispetto dell’ambiente . In particolare la sede, grazie ad Enel.si utilizzerà un innovativo sistema di micro-cogenerazione, che produrrà contemporaneamente energia termica ed elettrica, riducendo sensibilmente le emissioni inquinanti rispetto agli impianti tradizionali. La trasformazione dell'edificio è stata diretta dagli architetti Clemente e Giacomo di Thiene. Palazzo Venier dei Leoni, progettato alla metà del Settecento da Lorenzo Boschetti, doveva essere un grandioso palazzo di cinque piani, all'altezza del classicismo romano della prospiciente Ca' Corner. (Il Museo Correr, a Venezia, ne conserva un modello in scala). Il palazzo era stato appena iniziato, nel 1750 circa, quando i lavori vennero interrotti per motivi sconosciuti: attualmente si compone semplicemente del pianoterra e del mezzanino del corpo avanzato, oltre ad una terrazza che si affaccia sul Canal Grande. Peggy Guggenheim acquistò Palazzo Venier nel 1949 e vi rimase fino alla morte, avvenuta nel 1979. La collezione venne aperta al pubblico nel 1951, e a partire dal 1979 la sua gestione è stata affidata alla Fondazione Solomon R. Guggenheim. L'acquisto e la trasformazione dello spazio al numero 704 di Dorsoduro sono stati finanziati da una campagna capitale coordinata dal Comitato Consultivo della Collezione Peggy Guggenheim, presieduto dal defunto William Feick, Jr. e quindi da Benjamin B. Rauch, con ulteriori significativi contributi di Banca del Gottardo, Regione del Veneto e Intrapresae Collezione Guggenheim. La Collezione Peggy Guggenheim è riconoscente ad ENEL e a Progetto Lissone per il loro contributo all'ampliamento del museo. Informazioni Articolo inserito il 29 ottobre 2003 |