Vicenza: una mostra "necessaria" sui Maestri del gioiello in Italia
di Roberto Zanon
Il titolo della mostra "Gioiello italiano contemporaneo: Maestri" poteva far pensare ad un'iniziativa quanto meno discutibile. Invece ... si è rivelata un'operazione puntuale, chiara, coraggiosa, coerente, anzi "necessaria" per una lettura del composito ambito disciplinare. La scelta curatoriale di Alba Cappellieri di mettere in sequenza dieci protagonisti del gioiello, identificandoli in Maestri, converge in un manifesto rappresentativo della variegata situazione italiana offrendo, anche ad un occhio non esperto, la possibilità di comprendere molte dinamiche. L'audacia di fare una lista si rivela azione esemplificativa, identificando una serie di inequivocabili punti di riferimento.
Ecco il gioiello d'artista di Getulio Alviani le cui lucide sperimentazioni
formali e cromatiche attraversano gli anni e mantengono una forte carica di
contemporaneità. Alviani sembra la trasposizione nel gioiello dell'operato di
Achille Castiglioni che nell'illuminazione (ma non solo, ovviamente) è riuscito
a comporre dei progetti "assoluti" che inventano una tipologia e
diventano da subito dei modelli insuperabili trapassanti il tempo. Il passaggio
tra arte e design è rintracciabile nel lavoro di Alba Polenghi Lisca. La poesia
si materializza nelle forme armoniche di un gioiello dal sapore contemporaneo
che progetta con un comporre diverso da quello dell'architetto ma proprio
dell'artista visuale. Chi invece rivela una predisposizione architettonica nel
trattamento dei vuoti e dei pieni è Giampaolo Babetto. Un lavoro ben raccontato
dai gioielli scelti - un anello, una spilla due bracciali e una collana -
sintesi storica di questo riconosciuto maestro orafo che nell'essenza del
dettaglio riesce ad asciugare il proprio strutturato pensiero; un pensiero
spaziale che, azzardando, si potrebbe mettere in relazione con il lavoro di
Carlo Scarpa, anche lui impegnato nelle proprie architetture in un esasperato,
anche se più scenografico, controllo del particolare. Se Babetto è il
portabandiera delle sperimentazioni geometriche della Scuola di Padova,
Annamaria Zanella, anch'essa promossa con i Maestri, ne rappresenta uno tra gli
esponenti più rilevanti della terza generazione. È lei che è riuscita a
stemperare le assolute e vibranti geometrie metalliche "padovane"
rinnovandole attraverso l'uso di inconsueti materiali e di antiche finiture.
E poi ancora altra è la geografia del gioiello narrata in questa esposizione.
L'indagine sui materiali che sollecita e produce nuove espressioni formali,
delineata nei giocosi e preziosi esiti di James Riviere. La ricerca espressa da
GianCarlo Montebello che da editore di gioielli d'artista ha poi in prima
persona sperimentato nuovi approcci progettuali. L'alta gioielleria di
Gianmaria Bucellati che valorizza il sapere artigiano e anche una capacità
imprenditoriale che in Italia ha avuto esempi significativi specie nell'ambito
della moda a grande diffusione. Moda e capillare penetrazione nel mercato che
Sergio Silvestris è riuscito a declinare in migliaia di diversificati modelli
per Pomellato. E ancora la moda con Donata Pellini la quale porta l'attenzione
sul gioiello accessorio che, depotenziato delle valenze di oggetto autonomo,
riaccresce il proprio valore entrando in relazione con l'abito. Infine Carla
Riccoboni che non dimentica tecniche e memorie del passato formando collane
attraverso la combinata riproposizione mai banale degli elementi.
A suggellare la rassegna di lavori esposti è stato pubblicato da Marsilio un
agile catalogo; come la mostra, ha il pregio di essere sintetico e puntuale,
anche attraverso un magistrale saggio di Alba Cappellieri, chiarificatore della
situazione legata al gioiello in Italia, e alle incisive note di ogni Maestro
che in poche righe ha sintetizzato la propria personale poetica.
Gioiello Italiano Contemporaneo. Maestri
19 gennaio al 19 febbraio 2013
Palazzo Bonin Longare, Vicenza
Info: Press Office Fiera Vicenza
Cinzia Di Rosa +39 347 1010498