Fotografia e Risorgimento. Tesori dei Grandi Musei Italiani
Pordenone - Sale espositive di Corso Garibaldi
Dal 7 settembre al 6 novembre 2011
La mostra si compone di 140 fotografie originali, 60 cartes de visite con i
ritratti dei protagonisti del Risorgimento e un piccolo ma preziosissimo nucleo
di dagherrotipi comprendente i ritratti del 1842 di Silvio Pellico e del 1850
di Michele Novaro, autore delle musiche dell'Inno degli Italiani.
Inoltre, alcune riproduzioni digitali presentano fotografie conservate in album
non sfascicolabili e sottoposti per la loro unicità a particolare tutela dal
Ministero dei Beni Culturali: di Stefano Lecchi sulla Repubblica Romana del
1849 e di Eugène Sevaistre sui garibaldini a Palermo e a Calatafimi e sulla
presa di Gaeta del 1861.
Tutte le fotografie provengono da primarie istituzioni ed archivi tra cui:
Associazione per la Fotografia Storica, Torino; Biblioteca di Storia Moderna e
Contemporanea di Roma; Biblioteca Civica – Archivio Fotografico,Verona;
Biblioteca Nazionale Braidense, Milano; Casa Andreuzzi, Navarons di Meduno;
Casa Pellico (Casa Museo) di Saluzzo; Centro Studi Generazioni e Luoghi -
Archivi Alberti La Marmora, Biella; Civico Archivio Fotografico, Milano;
Fratelli Alinari, Fondazione per la Storia della Fotografia, Firenze; Lanterna
Magica, Palermo; Museo Fortuny, Venezia; Museo di Roma; Museo di Roma in
Trastevere; Parrocchia Santa Maria Maggiore, Spilimbergo; Archivio del CRAF,
Spilimbergo.
L'insieme delle opere intende dare un quadro completo ed esauriente del
Risorgimento italiano, delle molte personalità che lo hanno caratterizzato,
degli eventi che lo hanno contraddistinto e dell'ambiente sociale e
paesaggistico di quell'epoca, mettendo in luce anche attraverso alcuni
manifesti, i diversi aspetti dell'Italia di allora.
Nel contesto narrativo sono esposti i ritratti di molti dei protagonisti
risorgimentali come Aurelio Saffi, Daniele Manin, Giuseppe Mazzini, Giacomo
Medici,Girolamo Induno, Ciceruacchio; di Re, Politici e Ufficiali come Vittorio
Emanuele II e il figlio allora giovanissimo Umberto di Savoia, Camillo Benso
Conte di Cavour, Alfonso Lamarmora, Manfredo Fanti, Domenico Cucchiari, Giuseppe
Cotti, Napoleone III, Pio IX, Francesco Giuseppe ed Elisabetta d'Asburgo, Sofia
e Ferdinando di Borbone, i garibaldini, da Giuseppe Garibaldi (ritratto a New
York da Mathew Brady verso il 1850, a Palermo da Gustave Le Grey,
sull'Aspromonte quando venne ferito da Mauro Ledru e poi da Alinari) a
Francesco Nullo, Stefano Turr, Giuseppe Missori, Menotti Garibaldi, il frate
Giovanni Pantaleo, Alessandro Pavia (il garibaldino - fotografo autore
dell'album con i ritratti dei “1000”), una serie di artisti e letterati come
Giuseppe Verdi, Alessandro Manzoni, Gioacchino Rossini.
Oltre alle splendide carte salate di James Robertson relative alla guerra di
Crimea (1855) che fanno parte della collezione dei discendenti dei fratelli La
Marmora, altre immagini rappresentano i Campi di battaglia delle Guerre
d'Indipendenza, come Magenta (1859), Solferino (1859), Buffalora (1860).
Vengono anche proposte le fotografie di Luigi Sacchi sulla battaglia di Palermo
del 1860, la presenza austriaca a Verona documentata da Ludovico Kaiser e
Maurizio Lotze e poi Piazza San Marco a Venezia durante l'occupazione austriaca
(1866), gruppi di zuavi e il campo di battaglia di Mentana (1867), le truppe
pontificie e Rocca di Papa nel 1868.
Altre immagini evidenzieranno con splendidi originali di grande formato i
paesaggi e le vedute urbane (Roma, Napoli, Palermo, Venezia, Genova,
Firenze…fotografate da Giacomo Caneva, Ettore Roesler Franz, Robert
MacPherson, Giorgio Sommer, Alfred Noack, Carlo Naya, Carlo Ponti… ) le
fotografie dei fratelli Antonio e Paolo Francesco D'Alessandri del Papa che
benedice le truppe pontificie, di Ferdinando di Borbone in esilio e i diversi
gruppi di ufficiali degli eserciti messi in campo, fino alla presa di Porta Pia
a Roma.
La mostra, prodotta dalla Provincia di Pordenone in collaborazione con il CRAF,
è anche l'occasione per presentare un compendio dei fotografi che hanno
caratterizzato l'800 ai livelli più significativi della storia della fotografia
in Italia.
Il conseguente catalogo contiene una prefazione dell'On. Domenico Fisichella,
già Ministro dei Beni Culturali e Vice Presidente del Senato e un testo di
storia della fotografia del curatore della mostra Walter Liva.