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Fellini. Sogni su carta Recensione di Alice Martignon Federico Fellini Ad inaugurare il quinquennio d’attività del Brolo giunge un inedito Fellini disegnatore dalla carica sensual-onirica. Con 72 disegni, tra cui 60 dalla Fondazione Federico Fellini di Rimini, Casimiro di Crescenzo ci mostra un uomo di volta in volta descrittivo, istintivo, caricaturale, visionario, comunque sempre autoironico. |
Federico Fellini |
Federico Fellini |
Da "La strada" a "La voce della luna"; bozzetti su carta extrastrong che Fellini giustifica così: Perché disegno i personaggi dei miei film? Perché prendo appunti grafici delle facce, dei nasi, dei baffi, delle cravatte, delle borsette, del modo di accavallare le gambe, delle persone che vengono a trovarmi in ufficio? […]Credo si tratti di una maniera fermare le idee; c’è chi traccia frettolosamente delle parole, una sensazione, io disegno, abbozzo i tratti di un volto, i dettagli di un vestito, gli atteggiamenti di una persona, le espressioni, certe caratteristiche anatomiche. E’ il mio modo di accostarmi al film che sto facendo, capire che tipo è, cominciare a guardarlo in faccia. E in seguito questi schizzi, questi appuntini, finiscono anche fra le mani dei miei collaboratori; lo scenografo, il costumista, il truccatore se ne servono come falsariga su cui avviare il lavoro, cominciano anche loro a familiarizzare con l’umore della storia, la sua natura, i suoi connotati. Così accade che il film abbia un’anticipazione, una sorta di "speculare frammentarietà", in questi sketch. Informazioni Articolo pubblicato il 19 ottobre 2005 |