|
Ciclo: Mondo Urbano n.10 Milano - Circolo Culturale Bertolt Brecht La Martesana 1958-60 Milano non ha la fortuna di sorgere sulla riva di un fiume, ma fin dal Medioevo ha coltivato lo sviluppo e il mantenimento di un sistema di Navigli, che potesse colmare questa mancanza con opere di incredibile ingegneria idraulica (alcune delle quali sviluppate dal genio di Leonardo da Vinci): nel 1272 fu terminata la costruzione del Naviglio Grande, straordinaria via d'acqua verso il Ticino, mentre il Naviglio della Martesana fu terminato (dopo soli 40 anni di lavori) nel 1497, permettendo di collegare Milano all'Adda e al Lago di Como. Questo Naviglio ha origine dall'Adda, presso il Castello di Trezzo e prende il nome dal contado che attraversa ("Si costruì un canale dal castel di Trezzo alla città, e denominossi della Martesana, contado che traversa." - così descrive Cesare Cantù la costruzione del corso d'acqua) per giungere a Milano presso la "Cassina de Pomm", antico albergo o osteria. Fin da subito l'impatto della Martesana sull'economia e sul territorio milanese fu imponente, per il doppio ruolo di canale navigabile e dispensatore di acqua per l'irrigazione dei campi. Nel 1800 fu istituito un servizio regolare di trasporto passeggeri, il cosidetto "barchett de' Vaver". Fino al ventennio fascista il Naviglio della Martesana, come del resto gli altri navigli meneghini conobbe grande floridezza (pur incutendo rispetto e timore negli abitanti dei comuni vicini, per le sue acque placide ma scure), mentre dopo gli anni '30 iniziò un periodo di decadenza, il cui culmine si ebbe negli anni '60, quando il tratto urbano della Martesana venne interrato, e subì un sempre maggior degrado, a causa dell'aumento dell'inquinamento e dello stato di incuria in cui versava. Solo a partire dagli anni '90 è iniziato un percorso di riqualificazione del Naviglio della Martesana (e degli altri Navigli milanesi). Aldo Torrebruno Enrico Cattaneo è nato a Milano nel 1933. Si occupa di fotografia amatoriale dal 1955, prediligendo, in quegli anni, il reportage e il racconto sociale. Dal 1963 è fotografo professionista: si dedica quasi esclusivamente alla riproduzione di opere d’arte, lavorando per pittori, scultori, architetti, gallerie ed editori d’arte contemporanea. Sue fotografie illustrano numerosissime monografie e cataloghi per artisti di tutto il mondo. Ha allestito circa cinquanta mostre personali e ha partecipato a importanti collettive in Italia e all’estero. Vive e lavora a Milano. Hanno scritto di lui: Gino Baratta - Rossana Bossaglia - Enrico Crispolti - Dennis Curti -Francesca Della Monica - Luigi Erba - Matteo Galbiati - Lorella Giudici - Ermanno Krumm - Elisabetta Longari - Alberto Lui - Angela Madesani - Zlata Maltaric - Giuseppe Marchiori - Barbara Mazzoleni - Roberto Mutti - Daniela Palazzoli - Mimma Pasqua - Francesca Pola - Elena Pontiggia - Patrizia Serra - Giorgio Seveso - Stefano Soddu - Luisa Somaini - Emilio Tadini - Francesco Tedeschi - Tammaso Trini - Giuseppe Turroni - Miklos Varga - Albertio Veca - Lea Vergine Informazioni Articolo pubblicato il 3 marzo 2006 |