United Artists of Italy. Artisti nell'obiettivo dei grandi fotografi
Milano - Fondazione Stelline
Dal 24 settembre 2009 al 31 gennaio 2010
L'esposizione, nata da un'idea di Massimo Minini, è organizzata e prodotta dalla Fondazione Stelline, in collaborazione con 24Ore Motta Cultura, col patrocinio della Regione Lombardia, del Comune di Milano, della Provincia di Milano, e presenta 200 immagini scattate da 22 tra i più importanti fotografi italiani, attivi a partire dagli anni '60 - da Gabriele Basilico a Gianni Berengo Gardin, da Luigi Ghirri a Mario Giacomelli, da Mimmo Jodice a Ugo Mulas a Ferdinando Scianna e molti altri - che ritraggono i volti dei più significativi artisti contemporanei, italiani e internazionali.
Il percorso espositivo non è una semplice raccolta cronologica di immagini, ma un vero e proprio racconto, in cui lo stesso artista – osservato, letto e interpretato da diversi fotografi - mostra differenti sfaccettature della propria identità creativa e umana, del proprio destino.
Il desiderio di scrivere una originale storia dell'arte contemporanea - non attraverso le opere ma mostrando i volti, i modi, gli atteggiamenti dei suoi protagonisti - è alla base del progetto, che si è sviluppato grazie al contatto diretto e al profondo coinvolgimento con i fotografi, rivelandosi un viaggio all'interno della fotografia italiana.
Scrive Massimo Minini: "Se il contemporaneo è un'attitudine, un modo di porsi dell'opera nel suo tempo ed in comunione con i grandi temi del momento, il massimo di tensione sul contemporaneo lo si raggiunge non con il corpo dell'opera, ma con quello dell'autore, che vive nel proprio tempo, lo interpreta, gli dà voce, lo fonda, definendone i contorni spaziali e temporali".
Se in principio l'idea prevedeva di selezionare esclusivamente ritratti di artisti italiani – per la maggior parte colti al lavoro, nel loro studio o nei momenti liberi - con il tempo, l'attenzione si è estesa anche a personalità internazionali quali Joseph Beuys, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Sol LeWitt, che hanno mantenuto un legame molto forte con l'Italia, ad alcuni tra i più importanti galleristi come Lucio Amelio e Leo Castelli, e a scrittori quali Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino, Alberto Moravia.
Sempre Massimo Minini, riguardo alla sua collezione, racconta che: "è diventata un'occasione per mescolare le carte e creare castelli intercambiabili, strade che si biforcano, specchi che rimandano, come un domino che sfugge, crescendo di qua e di là, attorno ad una idea principale non costrittiva. Così facendo mi sono ritrovato in una stanza delle meraviglie, un panorama di straordinarie immagini, con volti noti d'artista e grandi professionalità di scatto e di stampa".
La mostra, ideata come progetto espositivo internazionale per musei ed istituzioni, giunge in Italia per la prima volta, dopo essere stata ospitata dal Musée d'Art Moderne di Saint-Etienne Metropole (7 maggio – 21 settembre 2008) e dal Palais des Beaux Arts di Bruxelles (20 marzo – 17 maggio 2009), e presenta il lavoro di ventidue fotografi attivi a partire dagli anni ‘60: Claudio Abate, Aurelio Amendola, Gabriele Basilico, Sandro Becchetti, Gianni Berengo Gardin, Elisabetta Catalano, Giorgio Colombo, Mario Cresci, Mario Dondero, Federico Garolla, Luigi Ghirri, Mario Giacomelli, Gianfranco Gorgoni, Mimmo Jodice, Nanda Lanfranco, Uliano Lucas, Attilio Maranzano, Nino Migliori, Ugo Mulas, Paolo Mussat Sartor, Paolo Pellion, Ferdinando Scianna.
La tappa italiana è arricchita da una sezione inedita che raccoglie 11 fotoritratti eseguiti dalla giovane fotografa siciliana Michela Forte (Erice 1980) dedicati agli artisti - Mario Airò, Massimo Bartolini, Carlo Bernardini, Loris Cecchini, Ofri Cnaani, Madame Duplok, Chiara Dynys, Lara Favaretto, Maik e Dirk Löbbert, Marzia Migliora, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini – selezionati attraverso un concorso internazionale per partecipare al progetto "TWISTER. Rete Musei Lombardia per l'Arte Contemporanea" (03/10/09 – 31/01/2010), a cui aderisce la Fondazione Stelline e che si è inaugurata, sempre alle Stelline, il 3 ottobre 2009.
CAMILLO FORNASIERI
Presidente Fondazione Stelline
Come una grande immersione in uno spazio popolato di volti e uomini è la Mostra creata, più che curata, da Massimo Minini, frutto maturo di una sua personale collezione, sensata e pluriennale, di scatti di grandi fotografi italiani. Ideata come progetto espositivo internazionale per musei ed istituzioni, giunge in Italia per la prima volta, dopo essere stata ospitata dal Musée d'Art Moderne di Saint-Etienne Metropole e dal Palais des Beaux Arts di Bruxelles.
Lo scenario abbraccia un grande arco di tempo, dal secondo novecento ai giorni nostri e dunque con questa mostra si può ben vedere quanta generazione ci sia nella fotografia italiana, forse come in nessun altro paese.
Un'originale antologica dello sguardo dei fotografi verso gli artisti, pittori, scultori, come testimonianza di un bisogno, seppur magari spinto inizialmente da amicizia, connivenza lavorativa o reciproca fama, di instaurare un dialogo misterioso con qualcosa di imprendibile.
Di cosa si tratta? Niente affatto una galleria di personaggi dove si tratteggi il culto contemporaneo della provocazione (che sembra aver sostituito quello della incarnazione). Basta guardare, una ad una queste opere e sorprendere come il soggetto-artista sia lui a collocarci con una sua forza, nel suo mondo proprio, segnato dal ‘qualcosa di imprendibile'. L'artista è al centro e con lui la necessità che abbiamo di sovvertire quello che Romano Guardini chiamava il "dogma del novecento verso i poeti": guardare solo ‘come hanno detto' e non se quello che hanno scritto sia vero o no, ferendo così mortalmente la loro offerta totale e rischio per la verità.
L'artista è simbolo dell'uomo, perché è un segno in se stesso, sempre, di questo desiderio di partecipare e cambiare il mondo.
Questo mondo che è l'artista, ci è trasmesso dalla fotografia, non in virtù di una semplice accostamento di simboli (pittore-pennello-tela-studio-modella-mondanità-soggetti artistici, associazioni di idee autore-soggetti). L'invisibile è nel reale, finalmente liberati da culture goffe e spiritualiste, ed è comunicabile, afferrabile. Per questo, come scrive Jean Clair nel suo bellissimo Tra ordine e avventura – Henry Cartier Bresson, "Il pittore è il guardiano delle apparenze, non il loro contabile" e della fotografia che "non ci si salverà mai con le parole, quando esiste la grazia della fotografia".
Il fotografo coglie, l'artista rivela, la strana realtà compare. La realtà, che nell'artista è un mondo teso a trasfigurarsi, va a segnare, a marcare, la sua faccia, i suoi occhi, i lineamenti e l'andatura stessa del suo corpo, mentre opera o semplicemente vive (meno quando è messo in posa).
Questa mostra, grazie ai 22 fotografi -di cui Minini ha raccolto le opere come il cacciatore di perle di Benjamin - ci rivela di più cosa sia un artista, ci mostra il senso ultimo delle esistenze, attraverso il loro vestito di apparenze pesanti, cioè concrete: chi la tristezza, chi la gioia, la malinconia, la spensieratezza, il non-sense, la pensosità, dell'esperienze che della vita fanno le persone coinvolte. Cosa c'è di più trasparente al reale di un artista? E cosa c'è di più trasparente agli altri della nostra stessa esperienza?
Abbiamo perciò reso partecipi, con il consenso del curatore, i volti di un esperienza contemporanea, una silloge di nuovi scatti di una giovane fotografa a quegli artisti che per la prima volta, grazie ad un concorso dell'Assessorato alla Cultura della Regione Lombardia, coordinato dalla Fondazione Stelline, si sono aggiudicati la realizzazione e posa permanente di un opera contemporanea in 10 musei lombardi proprio nei giorni dell'avvio di questa grande mostra.
Informazioni
United Artists of Italy. Artisti nell'obiettivo dei grandi fotografi
Luogo: Milano - Fondazione Stelline
Corso Magenta, 61 - Milano
Periodo: dal 24 settembre 2009 al 31 gennaio 2010
Orari: martedì - domenica, 10 - 20 (chiuso il lunedì)
Ingresso: intero 8,00 Euro; ridotto 6,00 Euro; scuole 3,00 Euro
Catalogo: Photology (45,00 Euro in mostra, 49,00 Euro in libreria)