Turner e l'Italia
Ferrara - Palazzo dei Diamanti
Dal 16 novembre 2008 al 22 febbraio 2009
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Sarà dedicata al grande pittore romantico Joseph Mallord William Turner e al
suo rapporto con l'Italia la mostra che Ferrara Arte organizzerà a Palazzo dei
Diamanti nell'autunno del 2008.
Artefice di una autentica rivoluzione pittorica, Turner superò i limiti della
raffigurazione prospettica per restituire gli aspetti più segreti del sublime
spettacolo della natura. Egli creò uno spazio del tutto nuovo, intriso di luce
e di colore, che aprì la strada alle correnti moderne di fine Ottocento.
Nella formazione della sua poetica l'Italia ha avuto un ruolo fondamentale. Il
pittore inglese fu infatti profondamente affascinato dal nostro paese e dalla
sua tradizione artistica tanto che, durante tutta la sua vita, non smise mai di
studiare le opere dei maestri antichi e moderni e si recò in Italia molte volte
trovandovi l'ispirazione per alcuni dei suoi più celebri capolavori.
Per comprendere a fondo l'importanza del rapporto che legò Turner al nostro
paese, Ferrara Arte, in collaborazione con la National Gallery of Scotland di Edimburgo,
organizza una mostra che, per la prima volta in maniera esaustiva, affronta
questo nodo cruciale nella produzione del grande artista. Un'ampia selezione di
olii, acquerelli, disegni, incisioni e taccuini, provenienti da importanti
musei e collezioni di tutto il mondo, ripercorre l'intero arco della carriera
di Turner, dai quadri giovanili fino agli straordinari capolavori dell'ultimo
periodo, ricostruendo i suoi viaggi e spostamenti nella nostra penisola.
Ad accogliere il visitatore sono olii e acquerelli che ritraggono “sublimi”
scenari montuosi della Gran Bretagna e fresche vedute di paesaggi italiani
dipinti dal giovane artista prima di recarsi in Italia. Queste opere mostrano
come egli fosse attento a cogliere la lezione dei maestri del passato e, ad un
tempo, guardasse la pittura di paesaggio inglese contemporanea di Robert Cozens
e Richard Wilson.
Il percorso prosegue con una serie di quadri e opere su carta in cui Turner trascrive
magistralmente le emozioni provate lungo il cammino che nel 1802, attraverso la
Francia prima e le Alpi poi, lo porta per la prima volta in Italia.
Una volta tornato in patria, è lo studio delle opere dei grandi maestri
conservate a Londra a permettere al giovane artista di mantenere vivo il
ricordo delle vedute italiane. I paesaggi classici, in particolare quelli di
Claude Lorrain, attraggono la sua attenzione e gli ispirano un gruppo di
dipinti caratterizzati da una calda e morbida luminosità.
Nel 1819 Turner visita l'Italia per la seconda volta e soggiorna a Venezia,
Roma e Napoli. Questo secondo e più approfondito incontro con il nostro paese
segna l'immaginazione dell'artista e imprime una svolta decisiva al suo stile.
Dall'esperienza di questo viaggio nascono gli splendidi acquerelli che
raccontano la traversata delle Alpi ma anche alcune spettacolari e maestose
vedute di Roma dalle quali traspare l'emozione provata dall'artista di fronte
alle bellezze della città eterna.
Anche quando negli anni Venti si dedica al paesaggio inglese, Turner dà vita ad
opere pervase dalle atmosfere respirate in Italia. L'artista, infatti, attinge
spesso ai ricordi e agli schizzi eseguiti durante l'ultimo viaggio per comporre
in atelier i suoi dipinti e per realizzare gli acquerelli destinati
all'edizione del pregiato volume di Samuel Rogers, Italy.
Turner torna in Italia nel 1828-29 e soggiorna soprattutto a Roma. È un periodo
fecondo per l'artista che realizza alcune delle più ambiziose creazioni della
maturità: grandi e scenografiche vedute realizzate in punta di pennello, ma
anche originali olii in cui l'artista dà vita a composizioni dai tratti
pittorici quasi “astratti”, veri e propri studi sulla luce e sul colore che preannunciano i futuri sviluppi della sua maniera.
La mostra si chiude con due spettacolari sezioni dedicate agli ultimi anni del
maestro quando il suo stile raggiunge esiti di una sorprendente modernità. Si
tratta delle vedute veneziane e dei maestosi paesaggi immateriali che
caratterizzano l'ultima, radicale fase della sua pittura.
L'impatto che l'arte, l'architettura e soprattutto la luce di Venezia hanno su
di lui, plasma in maniera decisiva l'arte di Turner. Venezia ispira alcuni dei
suoi più straordinari dipinti e acquerelli, vedute in cui i confini tra acqua,
aria e terra si annullano e il paesaggio lagunare è dissolto in liriche
sinfonie di luce e colore.
L'esperienza veneziana segna per l'artista un punto di non ritorno. L'aspetto
narrativo affiora quasi esclusivamente dai titoli delle opere che spesso
richiamano ancora i soggetti italiani. Nei paesaggi degli ultimi anni, più che
al mondo sensibile Turner sembra ora rivolgere il proprio sguardo all'universo
interiore, un territorio immateriale che non conosce limiti. A chiudere il
percorso di mostra sono proprio queste opere meravigliose e commoventi in cui
«l'immagine si isola o si diffonde in un cosmo di profondità sconfinata, non
misurabile».
Informazioni
Turner e l'Italia
Luogo: Ferrara - Palazzo dei Diamanti
Periodo: dal 16 novembre 2008 al 22 febbraio 2009
Orari: aperto tutti i giorni, feriali e festivi, lunedì incluso, dalle 9.00
alle 19.00; Aperto anche: l'1 novembre, 8, 25 e 26 dicembre 2008, 1 e 6 gennaio 2009
Ingresso: intero 10,00 Euro, ridotto 8,00 Euro, scuole 4.00 Euro
Catalogo: edito da Ferrara Arte Editore
A cura di: James Hamilton, organizzata da Ferrara Arte in collaborazione
con la National Gallery of Scotland di Edimburgo
Info: Call Center Ferrara Mostre e Musei: tel. 0532 244949 - fax 0532 203064