Terra e mare. Paesaggi del Sud, da Giuseppe de Nittis a Giovanni Fattori
Barletta (Ba) - Pinacoteca De Nittis - Palazzo della Marra
Dal 23 aprile al 2 agosto 2009
Prima ancora che il turismo moderno scoprisse le masserie e i trulli, artisti come Giuseppe De Nittis, avevano tributato ai campi di grano, agli ulivi, ai cardi selvatici, alle spiagge, ma soprattutto al cielo così mutevole, un omaggio appassionato.
È proprio dalla magia di questo paesaggio che prende le mosse la mostra Terra e
mare. Paesaggi del Sud, da Giuseppe De Nittis a Giovanni Fattori curata da
Emanuela Angiuli e Tulliola Sparagni e organizzata dalla Pinacoteca “Giuseppe
de Nittis” di Barletta in collaborazione con il Museo Nazionale della Scienza e
della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano.
Attraverso il confronto delle opere dei maggiori paesaggisti del Centro e del
Sud Italia - come Giovanni Fattori, Giuseppe De Nittis, Francesco Paolo Netti,
Geremia Discanno, Raffaele Girondi, Francesco Romano , Vincenzo Cabianca,
Filippo Palizzi, Francesco Paolo Michetti, Francesco Lojacono - passando
dall'Adriatico al Tirreno, dai grandi buoi bianchi della Maremma ai “ciuchi”
napoletani, percorrendo boschi di nodosi ulivi e campi di fascine, camminando
su spiagge ancora deserte e senza limiti, si delinea la grande pittura di
paesaggio meridionale, dove la suggestione della natura si congiunge alle
problematiche sociali ed economiche. La battaglia per la libertà artistica, che
eleva il paesaggio a genere dominante contro le scene storiche e classiche, si
affianca alle lotte per la modernizzazione del paese, come si osserva nelle
opere in mostra dove i due grandi pilastri dell'impianto stilistico e tematico
sono: la presenza del lavoro (contadini e pescatori) e la grande bellezza della
natura che indora ogni elemento, anche il più insignificante (un muro
scalcinato, una stradina assolata, un cespuglio di fiori selvatici).
“Che bei tempi! Con tanta libertà, tanta aria libera, tante corse senza fine! E
il mare, il gran cielo e i vasti orizzonti!... E da per tutto, un profumo di
menta selvatica e di aranceti, che io adoro”, così De Nittis sintetizzava
quella felicità che il paesaggio natale (pugliese e campano) gli ispirava,
spronandolo a una sua continua rielaborazione anche dopo il trasferimento a
Parigi e l'accostamento al mondo degli impressionisti.
De Nittis fu tutt’altro che isolato nel descrivere appassionatamente la Puglia.
Furono davvero molti i viaggiatori che nella seconda metà dell'Ottocento si
spinsero in queste terre, attirati da quello che il più illustre tra loro, lo
storico Ferdinand Gregorovius, definì il “magnetismo della storia”, racchiuso
nelle figure di Federico II di Svevia, di Manfredi, dei Crociati, di Ettore Fieramosca.
Tutti loro non mancarono di sottolineare il fascino strano e magnetico della campagna
pugliese, dal Tavoliere al Salento. Piatta e fertilissima, priva di laghi e
fiumi, scandita da infiniti uliveti, priva apparentemente di quel carattere
pittoresco che già aveva reso famosa la campagna romana e quella campana,
eppure così affascinante nel suo rigoglio naturale che la faceva assomigliare a
un giardino, con il mare nello sfondo a chiudere l'orizzonte. Come i
macchiaioli toscani scoprirono angoli della loro regione intatti, quali Castiglioncello
e la Maremma, che misero al centro delle loro ricerche paesaggistiche, così De Nittis
e i suoi successori, da raffaele Girondi a Francesco Romano, trassero dal
paesaggio pugliese temi e caratteristiche stilistiche personali per far nascere
una "scuola" pugliese del paesaggio.
La mostra, tuttavia, non privilegia l'analisi delle varie correnti stilistiche
- la “macchia” toscana, il naturalismo napoletano, la scuola siciliana - ma
piuttosto mira a cercare una sintesi tra tutte queste esperienze, così come
risulta dall'amicizia che lega tra loro molti artisti di provenienze diverse:
come De Nittis, ponte tra la cultura artistica napoletana e quella toscana, o
Francesco Michetti amico di vari nomi dell'ambiente campano e romano.
La ricerca di verità muove tutti gli artisti in mostra, e il loro scopo, come
scrive uno dei più fini protagonisti di quel periodo, Francesco Netti, “era far
di una tela una finestra dischiusa sui campi”. Da questa finestra, aperta in
uno dei tanti agriturismi di queste regioni, possiamo ancora oggi rintracciare
la bellezza di paesaggi antichi e moderni al tempo stesso.
Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” è
presente in mostra con 20 opere di rilievo della scuola verista Napoletana e
altri paesaggisti del Centro e del Sud Italia, tra cui “Tramonto” e
“All’abbeverata” di Filippo Palazzi, “Nidiata” di Francesco Paolo Michetti e
“Campagna romana” di Giovanni Fattori.
19 di queste opere costituiscono uno dei nuclei principali della Collezione
Guido Rossi, una raccolta di prestigiosi dipinti dell’ottocento italiano che
l’imprenditore tessile lombardo, amante della pittura di genere, delle scene di
vita quotidiana e dei paesaggi agresti, donò al Museo nel 1958, sottolineando
il legame tra Arte e Scienza, tra sapere umanistico e sapere scientifico.
La collaborazione con il Museo della Scienza e della Tecnologia "Leonardo
da Vinci" rientra nelle linee del programma culturale del Comune di
Barletta e del Palazzo della Marra che, dopo un inizio aperto all'Europa
(Francia e Inghilterra), intendono perseguire un'attività di collegamento con i
più importanti centri museali italiani. Ne è testimonianza in questa mostra la
presenza dei prestiti di molte delle maggiori raccolte di arte italiana
dell'Ottocento, come Palazzo Pitti di Firenze, il Museo di San Martino di
Napoli o ancora il Museo Revoltella di Trieste.
Informazioni
Terra e Mare. Paesaggi del Sud, da Giuseppe De Nittis a Giovanni Fattori
Luogo: Barletta (Ba) - Pinacoteca De Nittis - Palazzo della Marra
Via Cialdini, 74 - Barletta (Ba)
Periodo: dal 23 aprile al 2 agosto 2009
Orari: tutti i giorni 10 - 20; venerdì 10 - 23; chiusura tutti i lunedì non
festivi
Ingresso: intero 7,00 Euro; ridotto: 5,00 Euro; scuole 1,00 Euro
Info: tel. 0883 538312 / 13 - fax 0883 538375