Da Rodin a D'Annunzio: un monumento ai Mille per Quarto
Genova - GAM, Galleria d'Arte moderna
Dal 17 novembre al 2 marzo 2008
Opere di artisti italiani ed europei attivi tra la fine dell'800 e la prima
guerra mondiale, tra i quali maestri come Auguste Rodin, Antoine Bourdelle,
Ivan Mestrovic, Franz von Stück, Gaetano Previati e Leonardo Bistolfi,
testimoniano il recupero delle modalità del classicismo michelangiolesco,
interpretandolo in chiave simbolista e lasciando trasparire gli indirizzi di
gusto delle generazioni di artisti più giovani.
Domenico Trentacoste |
Giovanni Prini |
La mostra racconta quanto, nell'ambito del simbolismo europeo, il segno e
l'eredità artistica di Michelangelo, filtrati dalla scultura di Rodin, siano
stati adottati per celebrare il mito di Garibaldi. Simbolismo che trova, nel
percorso espositivo proposto, una accattivante ricostruzione attraverso le
personalità più significative e che ispira, allo scultore Eugenio Baroni
(Taranto 1880-Genova 1935) il progetto del monumento dedicato a Giuseppe
Garibaldi e alla partenza dei Mille dallo scoglio di Quarto.
Eugenio Baroni |
August Rodin |
Accanto all'opera di Baroni compaiono infatti dipinti, sculture e grafica di famosi protagonisti della cultura figurativa tra ‘800 e ‘900 quali Giulio Aristide Sartorio, Adolfo De Carolis, Antonio Rizzi, Angelo Zanelli, Adolfo Wildt, Hans Stolte Lerche, Libero Andreotti, Galileo Chini, Mario Rutelli, Domenico Rambelli, Plinio Nomellini, Hendrik Christian Andersen, Edoardo De Albertis, Pietro Dodero, Giovanni Prini, G. B. Salvatore Bassano. La storia del Monumento ai Mille - inaugurato il 5 maggio 1915 con un celebre intervento di Gabriele D'Annunzio - è illustrata, nella sua lunga gestazione, da documenti storici, fotografie d'epoca e materiali d'archivio e notizie inedite.
Gaetano Previati
Il giorno sveglia la
notte
Civico Museo Revoltella, Galleria D'Arte Moderna di Trieste
LA VILLA E LA GALLERIA D'ARTE MODERNA
Antico edificio di villa, situato nell'estremo Levante della città di
Genova, fu venduto, per fare fronte a una serie di debiti, da Agostino Romeo,
che lo possedeva già dalla fine del '500, a Bartolomeo Saluzzo nel 1611.
Secondo alcune fonti che non citano precisi documenti, l'edificio sarebbe successivamente
passato ai marchesi Morando e da questi, all'inizio del secolo XIX, alla
famiglia dei marchesi Serra. Si devono forse riferire a questi nuovi
proprietari l'ampliamento della villa nelle ali laterali, a est e a ovest; la
realizzazione in parte degli apparati decorativi interni e delle sculture
esterne, oscillanti tra la seconda metà del Settecento e i primi anni del
Novecento; la pressoché totale sistemazione del terreno coltivato a olivi,
agrumi e orto in un parco di suggestivo tono romantico con pregiate essenze arboree
e con caratteristiche assai simili a quello Gropallo.
Nel 1919 la villa venne acquistata dall'ingegnere Carlo Barabino e nel luglio
del 1927 Villa Saluzzo Serra, insieme alla contigua Villa Gropallo, fu
comperata dal Comune di Genova che unì i parchi delle due proprietà e li aprì
al pubblico in un unico percorso progettato per raggiungere, attraverso un
passaggio sotto la ferrovia, anche alla passeggiata a mare sulla scogliera di
Nervi.
Il 16 dicembre 1928 si inaugurò in Villa Saluzzo Serra la nuova sede della
Galleria d'Arte Moderna, fino a quel momento in parte ospitata dal 1892 in
alcuni spazi espositivi della Galleria di Palazzo Bianco e dal 29 dicembre 1919
in tre sale del piano terreno di Palazzo Rosso.
Traslocate tutte le opere nel maggio 1943 a Voltaggio, un paese dell'entroterra
ligure, per preservarle dai bombardamenti, il museo riaprì i battenti il 24
luglio del 1946 con una nuova sistemazione delle opere, per chiudere nuovamente
nel luglio 1989 in attesa di un progetto integrale di restauro e risanamento
dell'antico edificio e delle dipendenza (la cappella, la serra e le scuderie),
nonché di riallestimento delle collezioni, sulla scorta di più aggiornati
criteri tecnologici e scientifici.
Nella prospettiva delle celebrazioni del 2004, che avrebbero visto Genova come
Capitale Europea della Cultura, il Comune di Genova ripensava tutto il sistema
museale civico, assumendo il complesso dei musei di Nervi - la Galleria d'Arte
Moderna con la Collezione Wolfson, le Raccolte Frugone in villa Grimaldi Fassio,
il museo Giannettino Luxoro in Villa Luxoro -, e dei parchi storici, come una
nodale strategica risorsa di valorizzazione del territorio a Levante della
città, storicamente vocato al turismo.
Nel 1999 si attribuì quindi l'incarico per il nuovo progetto a uno staff di
professionisti, all'interno del quale gli architetti Emanuela Brignone Cattaneo
ed Enrico Pinna definivano l'attuale sistemazione, in un dialettico rapporto
tra gli spazi dell'antica villa, le collezioni e il lussureggiante ambiente esterno.
Particolare significato, in una logica di conservazione delle strutture murarie
della villa, assume il sofisticato sistema di contropareti mobili in cartongesso
che nascondono le macchine dell'impianto di controllo del microclima del museo
addossate ai muri delle sale.
STORIA DELLA COLLEZIONE
Opere e artisti
Inaugurata nel 1928 nella Villa Saluzzo Serra di Nervi, edificio di fine
'500 ampliato nelle epoche successive e incastonato nell'omonimo parco pubblico
in felice continuità con i parchi di Villa Groppallo e Villa Grimaldi Fassio,
il museo conserva più di 2.700 opere tra dipinti, sculture, disegni e
incisioni, databili dagli inizi dell'Ottocento all'epoca attuale.
Formatasi dal nucleo della raccolta del principe Odone di Savoia, donata alla
Città nel 1866, da successivi lasciti e campagne d'acquisti alle più importanti
esposizioni, la Galleria ha una fisionomia regionale con aperture sui contesti
artistici nazionali ed internazionali.
Nel percorso espositivo della nuova Galleria d'Arte Moderna sono entrati a far
parte anche una selezione di opere della Mitchell Wolfson jr. Collection-Fondazione
Regionale C. Colombo: dipinti, sculture, arti decorative, arredi di grande
qualità che si intrecciano con i materiali delle collezioni civiche, integrandone
e arricchendone l'offerta artistica.
Consistenza e carattere delle collezioni
2700 opere (dipinti, disegni, sculture) raccolte a partire dal 1850
attraverso una mirata politica d'acquisti da parte del Municipio e una serie di
donazioni, da parte di collezionisti privati, inaugurate con il legato di Odone
di Savoia e arricchite dai lasciti dei fratelli Frugone, oggi inseriti nel
museo delle Raccolte Frugone.
Come tutte le Gallerie d'Arte Moderna di capoluogo, quella genovese documenta
con pezzi di eccezionale qualità la produzione artistica dei secoli XIX e XX
avvenuta nella regione di appartenenza: dal neoclassicismo alla seconda guerra
mondiale, le collezioni del museo illustrano in modo esauriente e con materiali
unici la storia culturale di Genova e della Liguria.
Può vantare la collezione pubblica più ricca relativa alla Scuola dei Grigi con
opere di Tammar Luxoro, Serafino De Avendano, Alberto Issel, Benedetto Musso,
Alfredo D'Andrade, Ernesto Rayper.
Parallelamente conserva la produzione romantica di Giuseppe Frascheri e
Francesco Gandolfi, splendidi paesaggi en plein air dei macchiaioli Vincenzo Cabianca
e Luigi Bechi, vedute di Genova del veneto Ippolito Caffi, del ticinese Carlo
Bossoli, del ligure Pasquale Domenico Cambiaso; non mancano importanti dipinti
di Gerolamo e Domenico Induno, di Massimo D'Azeglio, di Francesco Inganni, di
Francesco Gonin, di Angelo Dall'Oca Bianca, di Egisto Lancerotto, di Pompeo
Mariani, di Alessandro Milesi, di Domenico Morelli, dell'orientalista Alberto Pasini,
del barbizonnier Charles Daubigny, di Lorenzo Delleani; sculture di Vincenzo
Vela e Medardo Rosso per rimanere nella dimensione ottocentesca nazionale.
È l'unica collezione pubblica con 14 tele di Rubaldo Merello; altrettante di
Nicolò Barabino, e 7 tele, di cui due di circa 18 mq. l'una, del toscano Plinio
Nomellini.
Ha la fortuna di conservare le gipsoteche del grande scultore attivo a Roma,
Giulio Monteverde (56 sculture) e dello scultore ligure Edoardo De Albertis (35
gessi oltre alle opere in bronzo). Gli studi critici internazionali attualmente
puntano molto alla rivalutazione dei gessi in virtù della loro effettiva
"originalità" dovuta alla diretta lavorazione della materia da parte
dello scultore e sono state recentemente riaperte al pubblico a Roma, le
case-gipsoteca degli scultori Pietro Canonica e Christian Hendrick Andersen.
Sul fronte del Novecento, le collezioni illustrano, con dovizia di dipinti e
sculture acquistati dal Municipio alle Biennali veneziane e monzesi, alle
Secessioni romane, alle Promotrici e alle Sindacali liguri, l'operato di
Eugenio Olivari, Giuseppe Pennasilico, Andrea Figari, Federico Maragliano,
Antonio Varni, Dario Bardinero, Eugenio Baroni, Ave Bassano, Rodolfo Castagnino,
Antonio Dioscovolo, Giuseppe Cominetti, G. B. Costa, Pietro Dodero, Alberto Helios
Gagliardo, Guido Galletti, Pietro e Alf Gaudenzi, Cornelio Geranzani, Domenico Guerello, Gaston La Touche, Adolfo Lucarini, Guido Micheletti, Domingo Motta, Eso Peluzzi, Lino Perissinotti, Giacomo Picollo, Giovanni e Tullio Salvatore Quinzio,
Giuseppe Raggio, Emanuele Rambaldi, Paolo S. Rodocanachi, Giuseppe Sacheri,
Antonio Santagata, Adriana Spallarossa, Libero Verzetti, Angelo Vernazza,
Cesare Viazzi e così via.
Frutto di una intelligente campagna di acquisti, sempre da parte del Comune di
Genova, e di donazioni avvenute tra gli anni Cinquanta e Settanta del
Novecento, sono altresì rappresentati gli artisti di levatura internazionale,
Gaetano Previati, Leonardo Bistolfi, Libero Andreotti, Anselmo Bucci, Corrado
Cagli, Giuseppe Capogrossi, Felice Carena, Felice Casorati, Raffaele De Grada,
Fortunato Depero, Filippo De Pisis, Antonio Donghi, Ferruccio Ferrazzi, Fillia,
Napoleone Fiumi, Renato Guttuso, Mario Mafai, Antonietta Raphael Mafai, Arturo
Martini - con 4 opere, tra cui la preziosissima e unica terracotta a grandezza
naturale della Convalescente -, Tullio d'Albisola, Francesco Messina - con tre
bronzi -, Roberto Melli, Enrico Paulucci, Primo Conti, Giovanni Prini, Fausto Pirandello, Alberto Salietti, Carlo Socrate, Arturo Tosi.
Per ciò che attiene al contemporaneo, la documentazione che il museo conserva è
esclusivamente legata al mondo ligure con le presenze di Edoardo Alfieri, Rocco
Borella, Aldo Bosco, Enrico Bruzzone, Antonia Cardia, Renato Cenni, Sandro Cherchi,
Linda Ferrario, Adelina Zandrino, Giannetto Fieschi, Attilio Mangini, Roberto Martone,
Plinio Mesciulam, Lorenzo Garaventa, Emilio Scanavino, Pietro Geranzani,
Francesco Arena, Roberto Merani, Raimondo Sirotti.
Informazioni
Da Rodin a D'Annunzio: un monumento ai Mille per Quarto
Luogo: Genova - GAM, Galleria d'Arte moderna
Via Capolungo 3 - 16167 Genova
Periodo: dal 17 novembre al 2 marzo 2008
Orari: da martedì a domenica 10-19. Lunedì chiuso. La biglietteria chiude alle
18.30. Chiuso a Natale e Capodanno
Ingresso: intero 6,00 Euro; ridotto 5,00 Euro; scuole 2,80 Euro
Catalogo: Giunti Arte mostre musei
Informazioni e Prenotazioni: tel. 010 3726025 - fax 010 3725743