Il Paradiso in Terra. I giardini medioevali alla Rocca Borromeo di Angera
Angera (Va) (Lago Maggiore) - Rocca Borromeo
Dal 22 giugno al 19 ottobre 2008
Il Paradiso in terra è una mostra, ma anche molto di più. Negli intenti dei
Principi Borromeo questa iniziativa segna l'avvio di una graduale
trasformazione della Rocca Borromeo di Angera, sul Lago Maggiore, in un centro
d'interpretazione sul Medioevo, rivolto agli appassionati, alle famiglie, al
pubblico scolastico.
La regia di questa trasformazione della magnifica Rocca Borromeo in un
innovativo parco tematico sul Medioevo (operazione sino ad oggi senza
confronti in Italia) è stata affidata dalla Principessa Bona Borromeo ad una
equipe formata da Daniele Jalla, storico e museologo e dagli architetti Luisella
Italia e Massimo Venegoni dello studio Dedalo di Torino, esperti in
progettazione museografica, affiancati per l'occasione dallo storico Mauro Ambrosoli
e dall'iconografa Lucia Impelluso.
Hans Tiefental ?
Vierge au jardinet de Paradis, 1420 circa
Francoforte, Stadelsches Kunstinstitut
La Rocca Borromeo, che s'innalza sulla sponda lombarda del Lago Maggiore, è dei
Borromeo dalla fine del Quattrocento. Austera nella sua imponente eleganza, la
Rocca, in questa prima fase del progetto, diverrà un meraviglioso libro
aperto nel Medioevo dei giardini, collegando così i giardini rinascimentali
dell'Isola Bella e l'Orto Botanico dell'Isola Madre in una triangolazione di
stili paesaggistici tra loro complementari.
All'esterno, nella grande spianata che si affaccia verso il Lago, tutto attorno
alla Cappella, nell'autunno i giardinieri delle Isole Borromee inizieranno a
mettere a dimora, sotto la guida di esperti, le giovani piante che, crescendo,
ricreeranno, con precisione filologica, le diverse tipologie del giardino
medievale.
All'interno della Rocca Borromeo, negli imponenti ambienti dell'Ala Scaligera,
una mostra scenografica e coinvolgente illustrerà il tema, evocando ciò che
documenti ed immagini descrivono nelle diverse sezioni della mostra.
Sulla base di testi medioevali, Mauro Ambrosoli, esperto tra i massimi di
storia dell'agricoltura, ha individuato tre principali tipologie di giardini.
Christine de Pizan lavora in giardino, miniatura da “La Città delle Dame”, 1457 circa
Londra, British Library
Gli architetti hanno elaborato un progetto articolato su due registri
espositivi; il primo propone al centro di ciascuna delle tre sale la
rievocazione di un giardino, pensata come una camera scenografica immersiva,
con suoni e immagini proiettate. Il secondo, che si sviluppa lungo le pareti di
ciascuna sala, propone attraverso la riproduzione di immagini di riferimento,
la spiegazione simbolica degli elementi costituenti i singoli giardini.
Il primo è Il giardino dei Principi, riservato al castellano, raccolto
all'interno delle mura del castello, un luogo di conversazione, spazio dove i
musici allietano i momenti di festa tra architetture vegetali che riprendono
quelle in pietra. Il tutto è circondato da alti muri su cui si arrampicano
rosai rigorosamente bianchi o vermigli e gelsomini, mentre il prato di
minutissima erba è chiuso da verdissimi aranci e cedri.
Roman de la Rose, Guillaume de Lorris e Jean de Meun, Francia, seconda metà XV sec.
Parigi, Bibliotèque Nationale
Il secondo giardino è il Verziere, cinto da siepi di pruni e rosai bianchi,
ospita alberi da frutto disposti secondo un ordine preciso che ombreggiano la
fontana centrale per i pesci. Un giardino pieno anche di belli animali:
conigli, lepri, caprioli, cerbiatti.
Infine, Il Giardino delle erbe piccole che si differenzia dall'orto dei
semplici delle istituzioni monastiche o ospedaliere perché accomuna aiuole di
erbe minute, belle da vedere, odorifere, medicinali e fiori annui a alberi da
frutto radi e dolci più per diletto che per profitto.
Il tutto in ossequio al principio aristotelico in cui il piccolo rappresenta,
come un microcosmo, la natura circostante, dal grande al piccolo, dall'albero
al filo d'erba.
Renaut de Montauban, Bruges, 1468
Parigi, Bibliotèque de l'Arsenal
Il titolo della mostra fa riferimento alla metafora di amore e religione dove
il Paradiso Terrestre è descritto come locus amoenus, ovvero luogo associato
all'amore (amoenus deriva infatti da amor).
In mostra il visitatore sarò condotto attraverso un percorso che gli permetterà
di identificare i diversi aspetti del luogo così detto giardino e seguire,
attraverso le immagini e gli oggetti esposti, i valori d'uso connessi con
questa complessa istituzione: ambiente di conversazione e socializzazione,
luogo di creazione paesaggistica, esperienza agricola e soprattutto luogo
fitto, e fatto, di simbologie ben precise.
Tutto, infatti, in questi giardini è riconducibile non al caso o al gusto, ma a
precisissimi aspetti simbolici: ecco che l'arancia è d'obbligo perché simbolo di
Afrodite, dea a sua volta simbolo del Bello Ordine, ecco che l'acqua non deve
mai mancare, così come la peschiera con i pesci perché essi sono simbolo di
fertilità in quanto vivono nell'acqua che è simbolo del principio della vita.
Il percorso espositivo nelle Sale Scaligere rimanda alle immagini dei
manoscritti miniati del Roman de la Rose (giardino maschile) e della Citè des Dames
(giardino femminile), ai ragazzi e poi alle ragazze del Decameron, ai testi di
Pier de' Crescenti sui lavori agricoli destinati ai maschi e a quelli, non
pochi, riservati alle donne, alle piante maschili e a quelle femminili.
Uno spazio è destinato persino ad un Santo martire, Petro d'Anghiera, che
partito dal Lago Maggiore giunge ala Corte di Spagna dove ha modo di accedere
alle notizie che giungono dalle nuove terre, informazioni che puntualmente
riporta al cardinale Ascanio Sforza. Nelle sue lettere, oltre a descrivere il
primo viaggio di Cristoforo Colombo riporta anche l'introduzione di una delle
nuove piante dalle Indie in Spagna: il mais.
Con la scoperta dell'America finisce ufficialmente il Medio Evo, ma termina
anche la tipologia medioevale del gradino, non fosse altro che per la
rivoluzione che, nell'agricoltura e nella storia del giardinaggio in Europa,
portavano le specie che via via arrivavano dal Nuovo Mondo.
IL PROGETTO DI ALLESTIMENTO
Testo di Luisella Italia e Massimo Venegoni
Per l'allestimento di questa particolare mostra che sarà ospitata nell'ala
Viscontea della Rocca di Angera abbiamo elaborato un progetto che coniughi la
sorpresa e il coinvolgimento emotivo dei visitatori con un racconto didascalico
e storico destinato ad approfondire un tema così complesso e in parte
misconosciuto, creando un rapporto costante ed equilibrato con i volumi di
grande imponenza della Rocca e con il fuori evocato nell'allestimento e
intravisto, reale, lungo il percorso.
Il percorso espositivo si snoda lungo tre sale successive (superficie
indicativa mq 180) con ingresso nel cortile principale e uscita verso il pendio
erboso del retro.
Per primo incontriamo il Giardino dei Principi (il più ricco e legato allo
spazio esterno della Rocca), quindi il Giardino Verziere (il giardino
borghese), e per ultimo il Giardino delle erbe piccole (il più modesto).
In ciascuna sala l'allestimento segue due registri espositivi: il primo, che
coinvolge il centro della sala, è la rievocazione del giardino, pensata come
una camera scenografica immersiva, con suoni e immagini proiettate.
Il secondo, che si snoda lungo le pareti della sala, è la spiegazione simbolica
degli elementi dei giardini con la riproduzione di immagini e testi (affreschi,
codici miniati , dipinti)
Le tre installazioni centrali sono progettate utilizzando tecniche teatrali:
telai in legno e teli dipinti, pavimenti con riproduzioni dei prati, uso di
materiali veri/finti in rapporto alle singole realtà quali piante, fiori, rami,
oggetti, etc…
In ogni sala sono collocati audiovisivi per sorprendere il visitatore, quali
proiezioni sul soffitto, libri animati con i testi di Boccaccio, immagini di animali
nel bosco. con un commento sonoro: voci, canti, musiche, rumore dell'acqua,
canto degli uccelli, etc… e la diffusione di profumi, quali quello della rosa,
piante aromatiche,etc…
Ciascuna installazione sarà parzialmente soffittata, per ricreare l'ambiente
raccolto, con teli riproducenti i cieli, con rami per gli uccelli, con grandi
pagine di un erbario.
Il visitatore entrerà in ciascun giardino lasciandosi coinvolgere emotivamente
dalla ricostruzione mentre nello spazio lasciato a vista delle sale Borromee
potrà approfondire grazie all'apparato iconografico i singoli temi messi in
scena nella ricostruzione.
Informazioni
Il Paradiso in Terra. I giardini medioevali alla Rocca Borromeo di Angera
Luogo: Angera (Va) (Lago Maggiore) - Rocca Borromeo
Periodo: dal 22 giugno al 19 ottobre 2008
Inaugurazione: 21 giugno 2007
Orari: tutti i giorni dalle 9.00 alle 17.30 ultimo ingresso
Ingresso: singoli adulti 7,50 Euro, singoli ragazzi 4,50 Euro, gruppi adulti
(minimo 18 persone) 6 Euro, gruppi ragazzi (minimo 13 persone) 4 Euro
Info: tel. 0331 931300 - fax 0331 932883