Arte

La biografia di Magdalena Abakanowicz
Magdalena Abakanowicz. Space to experience

Magdalena Abakanowicz. Space to experience

Milano - Fondazione Arnaldo Pomodoro
Dal 10 aprile al 26 giugno 2009

L'esposizione presenterà un gruppo selezionato di opere di grandi dimensioni, in grado di raccontare 50 anni di lavoro di una tra le voci più autorevoli della scultura contemporanea internazionale.

Magdalena Abakanowicz, Black environment (Abakan), 1970-78, sisal, 15 pezzi, ciascuno 300x80x80 cm ca., courtesy National Museum in Wroclaw

Magdalena Abakanowicz, Black environment (Abakan), 1970-78, sisal, 15 pezzi, ciascuno 300x80x80 cm ca., courtesy National Museum in Wroclaw

Magdalena Abakanowicz, Black environment (Abakan), 1970-78, sisal, 15 pezzi, ciascuno 300x80x80 cm ca., courtesy National Museum in Wroclaw

Magdalena Abakanowicz, Abakan red, 1969, sisal e metallo, 300x300x350 cm, courtesy Tate Modern London

Magdalena Abakanowicz, Embriology, 1978-81, tela, garza di cotone, corda di canapa, nylon, sisal, 680 pezzi ca, dimensioni variabili da 4 cm a 4 m, courtesy Marlborough gallery New York

La stagione espositiva 2009 della Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano si apre con la mostra di Magdalena Abakanowicz (1930), una delle personalità più autorevoli della scultura contemporanea internazionale, già medaglia d'oro alla VII Biennale Internazionale dell'Arte di San Paolo del 1956, rappresentante unica del padiglione della Polonia alla Biennale di Venezia del 1979 e celebrata nel 2008 da una retrospettiva al Palacio de Cristal, Madrid, al Museum Kunst Palast di Dusseldorf. Nello stesso anno la Tate Modern ha acquistato la sua imponente opera Embriology che sarà in mostra a Milano.
Dal 10 aprile al 26 giugno 2009, la personale, curata da Angela Vettese, proporrà un gruppo selezionato di opere di grandi dimensioni, realizzate in cinquant'anni di attività dall'artista polacca, che testimoniano la sua versatilità nell'uso dei materiali - dal cortèn al bronzo all'alluminio, dalla corda, ai filati e grovigli di tessuti di iuta - e nella descrizione della condizione umana.

Indipendente da qualsiasi tradizione, è molto difficile, se non addirittura impossibile, classificare il lavoro di Magdalena Abakanowicz all'interno di un solo filone espressivo. La sua ricerca mostra comunque punti di contatto con la tendenza intenzionale antiforma e ha toccato tempestivamente i temi della femminilità e dell'erotismo. Nel corso della sua carriera, ha potuto infatti operare nella totale libertà dalle regole. Quello che permane in ogni sua fase creativa, sono le mostre, concepite per essere spazi di esperienza e luoghi in cui maturare sinteticamente una serie di paure, delizie, stupori, protezioni, solitudini a altri sentimenti basilari così come accade nella successione dei fatti dell'esistenza umana.

Space to experience, termine a lei caro - che dà il titolo all'iniziativa - significa infatti spazi da esperire con tutti i sensi. Per Magdalena Abakanowicz, l'opera è la mostra nel suo complesso, installazione dalle molte tecniche ma tesa a fare nascere un'atmosfera di generale disagio, di stupore per la vita e al contempo di inestricabile difficoltà del vivere.
Tra le opere presenti alla Fondazione Arnaldo Pomodoro, si segnalano gli Abakans, superfici rotondeggianti tessute a mano, tinte di nero o, più raramente, di rosso e arancione. La corda con cui sono fatte veniva reperita dall'artista nelle discariche sugli argini del fiume Vistola e senza poterne realmente vedere lo sviluppo spaziale; solo in un secondo tempo, distesi e allestiti, questi oggetti si rivelarono gruppi di presenze metaforiche che alludevano a folle di persone, e a frammenti di materia e a cellule di fluido: le loro movenze, una volta installate in verticale, assomigliavano a un mare mosso da onde ritmiche.
La sua scultura di materiali soffici toccò un apice con il complesso Embriology, un ambiente composto in origine di ottocento elementi (duecento sono andati dispersi durante la Biennale di Venezia, probabilmente asportati dai visitatori), una delle installazioni ambientali più d'impatto mai realizzate. Come scrive Angela Vettese, “Chiunque vi penetri entra in una sorta di ovaia dove si trova a contatto con le diverse fasi della vita nel suo momento di bozzolo iniziale, di piccolo ammasso cellulare, di esseri che stanno passando come gli embrioni dallo stato di merula a quello di feto. Ci troviamo a confrontarci con la transizione da uno stato all'altro, con l'apparente disordine delle cellule nel nostro corpo, con i tessuti del corpo che è così facile –lacerare o anche soltanto disturbare. Embriology è un grande teatro dell'essere prima che esso sia, benché ricordi – o forse anche per questo – i luoghi dove i mercanti  di granaglie tengono i sacchi delle loro merci, così preziose e così facilmente esposte ai topi e ad altre calamità”. A tal proposito, la stessa Abakanowicz afferma: “Io divento una cellula di questo organismo senza confini che è la folla, come altri già integrati e deprivati di espressione. Distruggendosi l'un l'altro, noi ci rigeneriamo. Attraverso l'odio e l'amore, noi ci stimoliamo l'un l'altro”.

L'ingresso nella scultura fatta con materiali tradizionali è stato tardivo, e si è compiuto nel 1985 con Katarsis, una grande installazione scultorea realizzata presso la Fattoria di Celle a Pistoia. Da allora Magdalena Abakanowicz ha sperimentato molte materie dure: dopo il bronzo è venuto l'acciaio cortèn, l'acciaio inossidabile, l'alluminio, i laterizi e i mattoni mescolati con l'alluminio fuso (per Standing Figure with Wheel) e ancora il legno, vari tipi di resine, la pietra degli sferoidi di Unknown Growth (1998), installati nell'Europas Parkas in Lituania, e quella dell'esplosione in frammenti e cristalli di ventidue massi presi al confine canadese per Spaces of Stone (Hamilton, New Jersey).

Informazioni

Magdalena Abakanowicz. Space to experience


Luogo: Milano - Fondazione Arnaldo Pomodoro
Via Andrea Solari, 35 - Milano

Periodo: dal 10 aprile al 26 giugno 2009

Orari: mercoledì-domenica ore 11-18 (ultimo ingresso ore 17); giovedì ore 11-22 (ultimo ingresso ore 21)

Ingresso: 8,00 / 5,00 Euro

Catalogo: Fondazione Arnaldo Pomodoro

Info: Fondazione Arnaldo Pomodoro - tel. 02 89075394