Acquisizioni 2009
Maccagno (Va) - Civico Museo Parisi Valle
Dal 22 febbraio al 13 aprile 2009
Il progetto “Acquisizioni”, decollato nel 2006 e ribadito sino ad oggi, conclude
ora il suo percorso quadriennale affidando alle Raccolte del Museo più di
duecento opere riferite ad altrettanti artisti contemporanei.
Un esito rilevante e un bilancio di grande soddisfazione.
Le opere interpretano differenze e diversità di tecniche, espressioni e
linguaggi ma testimoniano vitalità e fervore del tempo, tesi e antitesi, valori
forti nel dibattito intellettuale e condivisi nel territorio.
In questa quarta sessione di Acquisizioni approdano al Museo cinquantasette
nuove opere, di pittura, scultura, disegno e incisione, appartenenti ad Aldo Alberti,
Valerio Anceschi, Simone Beck, Angelo Bertoglio, Angelo Giuseppe Bertolio,
Giuseppe Bombaci, Claudia Canavesi, Michele Cannaò, Giuliano Cardella,
Valentina Carnieli, Elisabetta Casella, Nino Cassani, Lorenzo Cazzaniga,
Giancarlo Cerri, Giovanni Cerri, Piero Cicoli, Raffaele Cioffi, Gladys Colmenares,
Alfredo Colombo, Luca Crippa, Michele Delisi, Massimo Falsaci, Davide Ferro,
Ilaria Forlini, Antonio Franzetti, Vittore Frattini, Itala Gasparini, Marianna Gasperini,
Remo Giatti, Marco Grimaldi, Fazio Lauria, Niccolò Mandelli Contegni, Max
Marra, Ruggero Marrani, Elena Mezzadra, Antonio Mignozzi, Gualtiero Mocenni,
Mattia Montemezzani, Gaetano Orazio, Antonio Pacchiarini, Giovanna Pesenti,
Gabriele Poli, Stella Ranza, Paola Ravasio, Clotilde Rinella, Brunella Rossi,
Pietro Scampini, Paolo Schiavocampo, Emilio Tadini, Angelo Titonel.
Grazie alla consistenza della Raccolta, il Museo potrà intessere mostre a tema
e rassegne didattiche attingendo al proprio patrimonio e operando in autonomia.
Potrà concedere prestiti, diffondere, valorizzare e favorire iniziative
esterne. Documentare in forma sinottica coralità e pluralità, geografia
contemporanea dell'arte.
Acquisire significa crescere e il Museo Civico di Maccagno oggi si pone a pieno
diritto tra le Istituzioni culturali di maggiore continuità nella
programmazione, nella coerenza espositiva e nella realizzazione del programma,
che prevedeva, come perno di forza nel tempo, il progetto “Acquisizioni”.
A cura di Claudio Rizzi, con coordinamento di Ad Acta, Patrocinio di Regione
Lombardia e Provincia di Varese, catalogo Silvia Editrice, la mostra propone al
pubblico un ampio e ulteriore capitolo della contemporaneità.
Due direzioni opposte
Due direzioni opposte. Il mercato e l'arte. Eppure dovrebbero essere
concetti strettamente congiunti, visto che il termine esatto è “mercato
dell'arte”. Ma gli interessi economici prevalgono sui valori artistici e il
centro d'attenzione si sposta dal versante critico al riscontro venale.
Il concetto di investimento travalica l'inclinazione personale e la risonanza
dei bollettini determina la direzione d'acquisto. Investimento: sì, con tanti
auguri. Perché la sventolata della finanza nel 2008 dovrebbe insegnare qualcosa.
Moda, tendenze e collaudato sistema di sinergia tra mercanti fanno convergere
le preferenze verso alcuni specifici artisti, considerati ormai come titoli di
borsa più che autori di ricerca espressiva. Tutti gli altri, chi più, chi meno,
in lista d'attesa.
Al considerevole numero di mercanti d'arte che alimentano una consolidata rosa
di nomi radicati nel tempo, quasi una specie di archeologia moderna e
contemporanea, corrispondono pochi galleristi impegnati nella proposta e nella
divulgazione di altre e nuove personalità.
Un tempo le Gallerie d'arte si diversificavano e si nobilitavano nella
“scuderia”. Si diceva così. E non era offensivo, perchè la scuderia non è una
stalla e non ospita animali ma accoglie cavalli di razza, campioni. Ogni
Galleria assisteva i propri campioni e, di norma, si indirizzava a una
corrente, a un gruppo, determinando la qualità del nucleo.
Questo oggi esiste ben di rado. È limitato dunque il palcoscenico per
instaurare dialogo con il grande pubblico, per mostrare la contemporaneità
pulsante, l'attualità, fervore, ricerca, vizi e virtù.
Il mondo procede e nel mondo anche l'arte. Se mercanti e galleristi, che nella
sfera del privato godono piena facoltà di determinare indirizzi e operato, non
aprono una piazza d'incontro, occorre che altri provvedano.
Il museo, tanto più se di estrazione civica e di vocazione all'arte
contemporanea, deve farsi carico di questo compito, naturalmente esercitando
forte attenzione critica e selezione dei contenuti.
In questo senso si sviluppano le sinergie tra Pubblico e Privato, tra
Istituzioni e Cittadini, tra dire e fare.
Il museo testimonia un'epoca e dalla sintassi dell'arte si legge il tessuto
sociale. Non si tratta solo di luogo del bello ma di culla della cultura intesa
come intreccio di rapporti e collegamenti tra discipline, comparti, tesi e
antitesi della quotidianità.
L'approccio migliore è denotato dai bambini che, nella spontaneità di
percezione, intessono dialogo immediato ed esprimono correlazioni libere dal
pregiudizio del gusto e dalle singole conflittualità dell'adulto.
Un' Amministrazione intelligente, ed è il caso verificatosi a Maccagno in
questi anni, non ha obbligo di gestire direttamente il settore cultura ma ha
l'autorità per promuoverla e sostenerla riconoscendone l'importanza nonostante
la subalternità alle esigenze primarie e inderogabili della collettività.
Dinnanzi ai temi prioritari di una comunità, l'argomento cultura può
configurare una fase di considerazione successiva ma propone sempre valori di
connessione fondamentale consistenti non solo nella crescita civile ma anche
nei risvolti d'immagine, turismo e indotto economico.
Ora, e sempre più, si valorizzano queste reciprocità di interesse e si attua
una programmazione articolata ma unitaria.
Occorre tuttavia che i singoli comparti sviluppino maturità e autonomia di
percorso: efficienza dei servizi, qualità della proposta, grado di concretezza.
In questa ottica il museo civico deve porsi non come corollario ma quale fulcro
di rinomanza, promotore attivo ed emblema del territorio.
Non può ridursi a semplice contenitore, salone delle feste oppure oratorio dei
notabili. Non avrebbe alcun senso né alcun valore nella strategia di sviluppo.
Si deve dotare di personalità forte, di capacità dinamica, di riconoscibilità
nitida per risultare
riferimento certo in proiezione geografica.
Occorrono progettualità, coerenza e contenuti.
Il patrimonio è fondamentale. Un museo ricco nelle proprie Raccolte disporrà
sempre di capacità propositive e di valori autonomi. Un contenitore dipendente
da occasionalità e fattori esterni sarà sempre uno scatolone a rischio della
propria muffa.
Il nostro Museo, consapevole di queste ed altre considerazioni, ha affrontato una
strada ardita ma solare e, persino senza troppa fatica, ha costruito molto.
Ha operato una scelta precisa: conoscere e documentare la contemporaneità. Approfondire la lettura e monitorare il panorama per comprenderne i tratti essenziali. Decifrare l'evoluzione dell'arte attraverso la maturazione di strumenti e caratteri, coglierne gli aspetti lirici e strutturali, concetti e intonazioni, processi di rinnovamento e baluardi di resistenza.
Senza lasciarsi abbagliare dal riverbero dei nomi altisonanti, o cadere nella
retorica del già visto o emulare mode e dettati del mercato, il Museo ha
allestito mostre tematiche di ampio respiro e mostre monografiche dedicate a
personalità di sicuro profilo. Ha selezionato e proposto delineando una intensa
sequenza di espressioni artistiche, ha evidenziato differenze e diversità
indicando come la pluralità determini la sinfonia dell'attualità. E, in
parallelo al calendario espositivo, a conferma della propria identità, ha
operato un ragguardevole incremento delle Raccolte.
Il progetto quadriennale “Acquisizioni”, quando venne varato, nel 2006,
appariva ad alcuni come ambizioso e difficile; invece si è dimostrato subito
calzante e condiviso, accolto con favore da artisti, collezionisti e
frequentatori dell'arte. Pertinente alle attese e alle necessità, si è svolto
con semplicità e successo.
Alcuni artisti erano già dotati di ampia notorietà ma hanno comunque aderito
con il piacere della partecipazione. Altri hanno gradito e i più giovani hanno
compreso il piacere di ritrovarsi con i più esperti.
Oggi il Museo beneficia di ulteriore motivo di distinzione: non solo l'idea
coraggiosa della propria architettura sull'acqua né il considerevole lotto di
opere appartenente alla donazione iniziale ma un nuovo e ricco patrimonio
consistente in più di duecento opere che testimoniano tecniche, poetiche e
linguaggi che concorrono in coro a scandire l'arte nel nostro tempo e nel
nostro territorio.
Così, come recitano le favole, “vissero tutti felici e contenti”.
Claudio Rizzi
Informazioni
Acquisizioni 2009
Luogo: Maccagno (Va) - Civico Museo Parisi Valle
Via Leopoldo Giampaolo, 1 - Maccagno (Va)
Periodo: dal 22 febbraio al 13 aprile 2009
Inaugurazione: sabato 21 febbraio 2009, ore 17.30
Orari: venerdì, sabato, domenica e festivi 10.00 - 12.00 / 15.00 - 18.00
Ingresso: 2,60 Euro, ridotto 1,60 Euro
Info: tel. 0332 561202 - fax 0332 562507