Klaus Karl Mehrkens. Floating World
Tolmezzo (Ud) - Palazzo Frisacco
Dal 14 giugno al 6 luglio 2008
L'artista è per definizione un viaggiatore curioso nei mondi della realtà
percepita con la forza dei sensi oppure con la seduzione di approfondimenti
culturali, che costituiscono la piattaforma di lancio per i suoi tragitti
fantastici, nei quali trova modo di far combinare mondo onirico e fisico,
tratti dell'esistente e fisionomia della metafora, contorno di un'idea e
labilità del sogno. Klaus Karl Mehrkens si muove con disinvoltura a ritroso nel
tempo e nella prospettiva lunga di uno spazio dilatato, per ritrovare motivi di
corrispondenza con gli ambienti che gli sono consueti, quelli di ogni giorno,
ritmati dalle occupazioni quotidiane. Si imbatte in uno specifico genere di
stampe giapponesi per caso, ma non troppo se si pensa che talora la ricerca non
ha obiettivi espliciti da raggiungere eppure arriva ad approdi che
inconsciamente il soggetto creante coltiva dentro di sè, esplicitandoli in maniera
chiara nel momento in cui diventano concretezza visiva. Così l'occhio del
pittore indugia su un argomento che cattura la sua attenzione: si tratta dell'Ukiyo-e,
il complesso di “immagini del mondo fluttuante”, consegnate a un genere di
stampa artistica, realizzata su blocchi di legno nel periodo tra il XVII e il
XX secolo: i temi variano dai paesaggi ai soggetti teatrali, dalle scene
registrate nei quartieri di piacere a figure dell'esistenza d'ogni giorno. In
origine l'espressione “mondo fluttuante” rimanda all'effervescente vita
culturale fiorita nelle città di Edo (oggi Tokio), Osaka e Kioto, ma anche
all'“universo della sofferenza”, il ciclo continuo di trasformazione a cui è
sottoposta la dinamica evolutiva in natura, l'alternanza di vita e morte.
L'artista tedesco considera con attenzione questo modo degli Ukiyo-e di
ritrarre le attività abituali nelle consuete mansioni di lavoro oppure le
inquadrature di scorci tipici dei quartieri di piacere; le opere presentano
belle cortigiane in pose seduttive, lottatori impegnati a mostrare il proprio
sfolgorio muscolare, attori nell'esercizio della loro professione. A questo
mondo si rifà Mehrkens, non per replicare atmosfere che pur offrono diversi
spunti di interesse per l'uomo contemporaneo, ma per trovare momenti di
connessione tra la maniera di dar corpo all'immagine in quel tempo e la voglia
di catturare evidenze di vita nel presente. Il “Mondo fluttuante” può dilatare
allora le proprie opzioni significanti allo stato di sospensione con cui si
mostrano molte vicende della cronaca odierna, dove la prospettiva è in balÏa di
un movimento oscillante tra un esito e il suo opposto, tra una soluzione
ritenuta possibile e l'affermazione di quella contraria; insomma il rimando a
uno stato permanente di fibrillazione degli individui, che si organizzano sulla
base dei desideri del momento più che sulla certezza di nuclei stabili di
riferimento. Questo è interpretato in maniere molto diverse, se si pensa che i
poli opposti di sensibilità sono rappresentati dall'entusiasmo per la novità
continua da una parte, dalla sofferenza per l'instabilità dall'altra.
Nelle opere precedenti l'artista esibisce un tipo di pittura, fondata sul
valore strutturante dell'impasto cromatico che, dislocato sulla tela, si presta
ad essere plasmato come fosse materia viva da cui estrapolare accenni figurali,
dai paesaggi alle presenze umane. Qui il colore è una sostanza propulsiva di
moti, che si precisano all'occhio dell'artista con quel carico di imponderabilità
che è tipica della poesia. “La scintilla generatrice dell'evento non sta nella
pura realtà, ma proprio nella sostanza psicologica e mentale del soggetto
creante, che ha sedimentato dentro di sé una serie cospicua di possibilità
luministiche, ha "respirato" tutta una serie di situazioni che si
sono impresse nella sua memoria lasciando una traccia profonda, sulla quale va
ad incidere il guizzo perentorio della creatività; questa è impegnata a far
fluire sulla superficie il cumulo di sensazioni che trovano puntuale
rispondenza in una cromia sempre diversa. I landscapes sono allora opportunità
per rendere visibili le parti più segrete dell'individuo, quell'intreccio di emozioni
e sentimenti che vengono allo scoperto proprio a contatto con la realtà;
questa, peraltro, a opera finita, scompare con i suoi lineamenti riconoscibili
e diventa "altro", un territorio dove si incontrano in bella armonia
colore, luce e segno. La consistenza medesima del colore si fa a tratti
unitaria sfiorando una dimensione monocroma, se non fosse per quelle minime
vibrazioni in trasparenza che ne modificano struttura e densità, presentandosi
in alcuni punti in morbida stesura, in altri in scattante fraseggio, ossia
scrittura dello spazio che viene imbrigliato da un reticolo fitto di tracce
sottopelle; esse sono rivelatrici di una gestualità, accesa sui ritmi impressi
da un'idea di paesaggio, che prende forma sotto gli occhi del pittore
offrendosi come immagine allo stato nascente, qualche volta difficilmente
prevedibili nella strategia compositiva”.
La pittura comincia gradatamente a smaltire il senso di una fisicità, leggibile
nel rilievo materico, e si fa invece celebrazione assoluta della superficie, in
cui a livello allusivo cerca un varco verso una profondità tutta immaginaria…
…Immerse in un ambiente liquido, le donne paiono ritratte nella piena
consapevolezza di essere riprese dall'obiettivo dell'artista che, sulla base
degli Ukiyo-e, organizza la composizione dilavando la superficie con un colore
molto diluito, capace di creare l'illusione di un evento in una sorta di
ambiente subacqueo.
Enzo Santese
Informazioni
Klaus Karl Mehrkens. Floating World
Luogo: Tolmezzo (Ud) - Palazzo Frisacco
Via del Din, 7 - Tolmezzo (Ud)
Periodo: dal 14 giugno al 6 luglio 2008
Inaugurazione: sabato 14 giugno 2008, ore 11,00
Orari: 10.30 / 12.30 - 17.00 / 19.00 chiuso il martedì
Ingresso: libero
Catalogo: in mostra
A cura di: Enzo Santese
Info: Galleria d'Arte Nuova Artesegno, Borgo Grazzano, 5 - 33100
Udine
tel. 0432 512642