La biografia di Mimmo Paladino
La biografia di Brian Eno
Opera per l'Ara Pacis. Mimmo Paladino. Musiche di Brian Eno
Ara Artis di Achille Bonito Oliva
Conversazione con Mimmo Paladino di Federica Pirani
Necessità e bellezza di Ferdinando Scianna
Paladino/Eno all'Ara Pacis di James Putnam
Breve introduzione alla musica generativa di Brian Eno di Michael Bracewell
Eno. La musica della mente di Paolo Zaccagnini
Opera per l'Ara Pacis. Mimmo Paladino. Musiche di Brian Eno
Roma - Museo dell'Ara Pacis
Dall'11 marzo all'11 maggio 2008
È il primo evento site specific pensato per gli spazi del Museo dell'Ara Pacis. Dall'11 marzo all'11 maggio 2008 la mostra/evento Opera per l'Ara Pacis. Mimmo Paladino. Musiche di Brian Eno - a cura di Achille Bonito Oliva, James Putnam e Federica Pirani, promossa dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali Sovraintendenza ai Beni Culturali organizzata da Zètema Progetto Cultura su progetto di Valentina Bonomo - è l'occasione, per due indiscussi protagonisti della cultura contemporanea, di ritrovarsi a lavorare insieme dopo quasi 10 anni dal loro primo progetto in comune alla Round House di Londra, nel 1999.
Galleria d'immagini:
Il concetto di Opera per l'Ara Pacis è quello di un'installazione unica,
concepita da due artisti che si esprimono attraverso due forme d'arte diverse -
Paladino l'arte figurativa e Eno la musica - pensata e realizzata su misura per
gli spazi del Museo dell'Ara Pacis.
Nel progetto rientra a pieno titolo anche il catalogo che accompagna l'evento,
edito da Gli Ori, Prato, che porta lo stesso titolo della mostra. Più di 160
pagine tra testi critici e immagini. Un'importante e straordinaria sezione
fotografica è stata realizzata da Ferdinando Scianna che ha seguito e
documentato il backstage dell'allestimento della mostra, raccontando questa esperienza
anche in un breve scritto. Tutti i testi sono in doppia lingua
(italiano/inglese). I saggi critici sono Ara Artis di Achille Bonito Oliva e
Paladino/Eno all'Ara Pacis di James Putnam. Federica Pirani ha intervistato
l'artista italiano ed ha realizzato con lui una stimolante ed ampia
Conversazione con Mimmo Paladino. Hanno poi contribuito Ferdinando Scianna con
lo scritto Necessità e bellezza, Valentina
Bonomo che ha spiegato lo Sviluppo di un progetto, Paolo Zaccagnini ha
tracciato in Eno: la musica della mente un ritratto emotivo e personalissimo
dell'artista che ha più volte incontrato ed intervistato, infine Michael Bracewell
ha pensato ad una essenziale Breve introduzione alla musica generativa di Brian
Eno. Il catalogo si chiude con una ricca sezione di apparati sui due artisti,
note biografiche, curricula, bibliografie.
«L'aspetto più interessante di questa mostra all'Ara Pacis, - spiega bene
Federica Pirani nella Conversazione con Mimmo Paladino - oltre naturalmente al
rapporto imprescindibile col luogo e con il significato simbolico e storico del
monumento archeologico, [è] la dimensione complessiva dell'intervento
artistico. Le diverse opere, possono essere contemplate singolarmente,
mostrando la loro particolare attitudine ad occupare lo spazio e a captare la
luce. Considerate, però, nel loro insieme diventano elementi di un dialogo, di
un itinerario iniziatico verso il luogo più sacro, la nicchia sotto l'Ara, “la
camera segreta” dove affiorano dalle pareti, come emersi dopo un rito sciamanico,
segni e figure archetipe da decifrare e interpretare. Tutte le opere, quindi,
si configurano come un'unica installazione complessa interagendo con gli spazi
abitati dalla musica di Brian Eno.»
Mimmo Paladino - una partecipazione nel 1980 alla Biennale di Venezia nella
sezione Aperto '80 di Achille Bonito Oliva, uno dei più noti esponenti della Transavanguardia, scelto nel 2003 a rappresentare l'arte italiana durante la presidenza
dell'Italia a Bruxelles, ideatore e regista del lungometraggio “El Quijote” nel
2005 - e Brian Eno - "musicista non musicista" come egli stesso ama
definirsi, ideatore della “Generative Music”, precursore della New Age, videoartista,
polistrumentista, scultore, pittore e filosofo della musica - sono riusciti a
creare un'opera unica, un dialogo tra arti visive e sonore, negli spazi del
Museo dell'Ara Pacis che, a meno di 2 anni dalla sua inaugurazione (21 aprile
2006) è uno dei siti più visitati della Capitale.
Non solo. Il Museo dell'Ara Pacis è la prima opera di architettura
contemporanea realizzata nel centro storico di Roma dagli anni '40 ad oggi. È
anche per questo motivo, oltre che per la sua posizione strategica e per il
fascino scaturito dall'accostamento tra antico e contemporaneo, che il Museo
dell'Ara Pacis è il luogo ideale per assolvere alla funzione di contenitore di
arte contemporanea di altissimo livello, come nel caso della collaborazione
eccellente tra Brian Eno e Mimmo Paladino.
«Tra Paladino e Brian Eno scatta un cortocircuito di sensibilità complementare
- scrive Achille Bonito Oliva nel suo saggio Ara Artis - dove il primo porta
con sé tutta la tradizione occidentale che corre dalla scultura longobarda,
gotica, barocca per arrivare alle avanguardie storiche e l'altro a sua volta
porta una sensibilità legata ad una storia della musica concreta che da Cage si
immerge in una tradizione orientale del suono. Sembra in tal modo che
l'intreccio Oriente-Occidente abbia la capacità di liquefare l'immagine nella
musica, e che a sua volta il suono si concretizzi nell'iconografia.»
Mimmo Paladino nel Museo dell'Ara Pacis “segna” le superfici e fornisce
all'osservatore un nuovo punto di vista dal quale confrontare l'architettura di
Richard Meier e la monumentalità dell'Ara Pacis con la sua ricerca ricca di
contaminazioni. È il caso della grande scultura circolare, un anello in
acciaio, che inquadra l'Ara e, insieme con il monumento, è visibile dal
Lungotevere. «Come la “o” di Giotto, ma tridimensionale, - spiega ancora
Achille Bonito Oliva - la scultura di Paladino si fronteggia in termini di
proporzione, armonia e simmetria con l'intera costruzione dell'Ara Pacis, ad
introduzione dell'intreccio linguistico e del duetto interdisciplinare tra
Mimmo Paladino e Brian Eno, che avviene nel piano sottostante.»
Il clou dell'installazione viene svelato in effetti al piano espositivo
sottostante il monumento dell'Ara Pacis, dove si apre al visitatore uno
scenario che coinvolge ed avvolge, tra luci ed ombre, bianco e nero - con
l'eccezione di una luce rossa che viene emanata dagli affreschi che ricoprono
due pareti del vano centrale, posto proprio in corrispondenza sotto al
monumento dell'Ara Pacis - suono e silenzio. Qui infatti Brian Eno crea un
ambiente musicale senza parole, senza melodia, senza ritmo e che non suona mai
due volte nello stesso modo. «Uno degli aspetti più intriganti e affascinanti -
come sottolinea James Putnam nel suo saggio Paladino/Eno all'Ara Pacis - è il
non sapere cosa sarà, pur sapendo che sarà diverso a ogni ascolto.»
Sculture, affreschi, incisioni e altri gesti artistici di Mimmo Paladino. Suoni
e musiche inediti composti da Brian Eno appositamente per questa occasione,
diffusi nell'ambiente per mezzo di radio portatili e griglie di altoparlanti
progettate dal musicista stesso.
«Un progetto che metta insieme, all'Ara Pacis di Roma, due talenti così diversi
come Brian Eno e Mimmo Paladino - osserva James Putnam - può sembrare un'idea
singolare: ma questi due artisti non appartengono a mondi realmente separati.
Oltre a essere nati nello stesso anno, il 1948, e aver studiato Belle Arti
durante gli anni Sessanta, entrambi hanno lavorato, intorno alla fine degli
anni Settanta, sperimentando combinazioni di elementi o moduli reiterati. Più
precisamente ancora, possono entrambi individuare una relazione tra arte visiva
e arte del suono. Eno ha paragonato la sua musica alla scultura, qualcosa che
può essere tangibile nello spazio, che può prendere forma attraverso una
dimensione temporale ripetibile. E Paladino crede che la creazione della musica
dall'armonia dei toni sia paragonabile alla creazione dell'arte visiva
dall'armonia delle forme.»
La musica e i suoni di Brian Eno, lungi dal rappresentare la colonna sonora per
l'installazione di Paladino, sono invece un'entità indipendente da loro, ma
allo stesso tempo strettamente connessa. Diversamente dalle composizioni
classiche, dove tutti i suoni sono organizzati tra loro in uno schema preciso, Eno
lavora su livelli musicali in movimento nello spazio indipendentemente gli uni
dagli altri. «L'obiettivo - spiega ancora Putnam - è quello di creare un brano
musicale che animi la scultura di Paladino, liberando qualcosa di profondamente
sepolto in essa ed evocando un'aura di infinita continuità e coerenza che
pervade tutta l'opera.»
Sia Eno sia Paladino sono partiti dall'idea di destrutturare i loro lavori
reiterando moduli tipici della loro ispirazione creativa. Dilatando e
comprimendo singoli suoni o motivi, mettendo insieme tutti i frammenti, i due
artisti sono arrivati ad ottenere una totale armonia: Opera per l'Ara Pacis.
Informazioni
Opera per l'Ara Pacis. Mimmo Paladino. Musiche di Brian Eno
Luogo: Roma - Museo dell'Ara Pacis
Lungotevere in Augusta (angolo via Tomacelli)
Periodo: dall'11 marzo all'11 maggio 2008
Orari: da martedì a domenica dalle ore 9 alle ore 19. La biglietteria chiude 1
ora prima
Ingresso: intero 6,50 Euro; ridotto 4,50 Euro; ingresso gratuito sotto i 18
anni e sopra i 65
Catalogo: Gli Ori, Prato
Musica: Brian Eno. Published by Opal Music. London (PRS) © Opal Ltd., 2008
Fotografie: Ferdinando Scianna/Magnum/Contrasto
Cura della mostra e del catalogo: Achille Bonito Oliva, James Putnam, Federica Pirani
Info: tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 22.30)