La dinamo futurista. Omaggio a Umberto Boccioni. Primo Conti - Disegni per Harriet Quien, “La donna che venne dal mare”, 1912-1925
Lugano (CH) - Museo d'Arte
Dal 15 febbraio al 19 aprile 2009
Nel 2009 ricorre il centenario della fondazione del movimento futurista. Il contributo che il Museo d'Arte di Lugano intende dare alle celebrazioni di questo importante movimento, è focalizzato su un omaggio a Umberto Boccioni, uno dei protagonisti del futurismo, che più di altri ha contribuito alla sua nascita e al suo sviluppo. Un piano del museo è dedicato alla produzione giovanile del futurista fiorentino Primo Conti, sodale di Boccioni.
OMAGGIO A UMBERTO BOCCIONI
Nell'ambito della mostra dedicata a Boccioni, che occupa il primo e il
secondo piano del museo, sono per la prima volta messi in dialogo due
importanti nuclei dell'artista: le opere su carta di proprietà dello Stato
italiano conservate alla Galleria Nazionale di Cosenza in Calabria, regione
nativa di Boccioni, e le opere prefuturiste presenti nella Collezione della Città
di Lugano.
Quest'ultima raccoglie 21 opere realizzate dall'artista tra il 1903 e il 1909
provenienti dalla raccolta d'arte dello stampatore Gabriele Chiattone donata
alla Città di Lugano nel 1961. Un numero importante di queste opere è stato
presentato in occasione della mostra Boccioni prefuturista tenutasi al Museo
Nazionale di Reggio Calabria nel 1983 mentre il nucleo nella sua totalità alla
mostra Opere d'arte della Città di Lugano. Donazione Chiattone presso il Museo
Civico di Belle Arti di Lugano nel 2006-2007.
La Galleria Nazionale di Cosenza conserva una serie di opere su carta già
appartenute ad una delle più prestigiose collezioni americane, quella di Lydia
e Harry Winston, successivamente acquistate da Carlo F. Bilotti e infine
confluite nella collezione della Galleria Nazionale di Cosenza nel 1996.
L'insieme è costituito da 60 fogli con 85 disegni di periodi diversi, relativi
al periodo della formazione, all'esperienza prefuturista e con alcuni significativi
fogli del periodo futurista. Il fondo è stato studiato e presentato al pubblico
in occasione della mostra Umberto Boccioni. Una raccolta di disegni e incisioni
presso il Museo d'Arte dell'Otto e Novecento di Rende nel 2008.
L'impostazione dell'esposizione ha una valenza innanzitutto filologica, di
messa in dialogo dei due nuclei boccioniani a cui saranno integrati una serie
di complementi provenienti da altre collezioni pubbliche e private svizzere e
italiane pertinenti alle opere presenti nell'istituzione ticinese e in quella cosentina.
Di particolare interesse sono gli accostamenti inediti in mostra di alcuni
studi preparatori con le relative esecuzioni ad olio come nel caso ad esempio
di Contadini al lavoro e Campagna lombarda.
L'obiettivo, oltre a quello di proporre un percorso attraverso l'opera di
Boccioni dai primi anni del Novecento fino alle prove del 1915 - ovvero dal
divisionismo di impronta naturalistica, attraverso il simbolismo e il
futurismo, fino alle ultime prove di impostazione cézanniana - è quello di
valorizzare le opere delle due collezioni pubbliche mediante l'accostamento di olii,
disegni e grafiche evidenziando alcune procedure creative e illustrandone le
tappe più significative.
Alla presentazione della mostra al Museo d'Arte di Lugano farà seguito una
tappa della stessa in Calabria.
L'esposizione, a cura di Tonino Sicoli e Cristina Sonderegger, sarà
accompagnata da un catalogo edito da Silvana Editoriale con contributi critici
dei curatori, di Maurizio Calvesi e l'illustrazione a colori di tutte le opere
in mostra.
PRIMO CONTI
DISEGNI PER HARRIET QUIEN, “LA DONNA CHE VENNE DAL MARE” 1912-1925
La mostra di Primo Conti, a cura di Daniela Palazzoli ed Enrico Crispolti,
occuperà il terzo piano del museo. Nell'anno in cui si celebrano i primi cento
anni del Movimento Futurista Italiano, pubblicizzato ufficialmente da Filippo
Tommaso Marinetti sul quotidiano “Le Figaro” di Parigi il 20 Febbraio 1909, la
mostra ripercorrere in modo sintetico e qualitativamente alto gli esordi di
Primo Conti (1900-1988), dai primi disegni di timbro espressionista alla sua
ormai celebre fase futurista, fino ad un breve periodo di ispirazione
metafisica che si conclude intorno al 1925 con il ritorno ad una costruzione
più classica dell'opera d'arte.
Questo è reso possibile dalla selezione di un nucleo di una sessantina di
disegni facenti parte della raccolta di un suo grande amore giovanile, la
Signora Harriet Quien, che egli conobbe nei primi anni Venti sulla spiaggia di Antignano
dove era solito passare le vacanze, come si racconta in un capitolo delle sue
memorie intitolato La donna che venne dal mare.
La convergenza dell'aspetto artistico con quello privato consente anche di
sfatare una delle leggende che circondano la figura giovanile di questo enfant prodige
dell'arte d'avanguardia, che comincia a disegnare e dipingere in età
precocissima, con un'urgenza ed una serietà che lo portano ad ignorare i
trastulli infantili e dell'adolescenza. Così sintetizza in modo lapidario
questa condivisa impressione lo scrittore e suo amico Giovanni Papini: “Primo
Conti di Firenze, nato col secolo, fu pittore prima ancora d'essere uomo”.
Disegnatore fecondo, Primo Conti usava la matita come strumento di grande
immediatezza utile per fissare impressioni, dettagli e concetti base dei fatti
e personaggi reali che incontrava quotidianamente, da rielaborare eventualmente
in seguito. In questo percorso di scoperta e messa a punto dei suoi stili
attraverso le quattro fasi iniziali della sua attività, ricostruite ed
analizzate da Enrico Crispolti, conferma la sua fama di “cartina di tornasole
di tutte le avanguardie” (Vanni Scheiwiller).
Lo scavo compiuto da Daniela Palazzoli per ricostruire la personalità e la vita
di Harriet Quien (1900- 1981) - che, per esempio, pretendeva di essere chiamata
'Harry' perché “non è il sesso a definire la personalità delle persone” - ci
mostra una donna straordinaria, poliglotta e cosmopolita, in anticipo sui
tempi, e dotata di capacità di valutazione e di movimento a 360 gradi, che oggi
possiamo definire da globalizzazione avanzata. Conti dimostra, nei suoi scritti
e nei documenti conservati presso la Fondazione Primo Conti di Fiesole, di
rendersi conto della eccezionalità della sua Musa; il che è una delle ragioni
del suo amore per lei. In questo incontro fra due coetanei, nati entrambi col
secolo, si realizza quella aspirazione di continuità fra arte e vita che Primo
Conti aveva scoperto quando, appena quattordicenne, aveva contribuito ad
allestire la mostra di Umberto Boccioni a Firenze e, ancora prima di conoscerlo
e condurlo a visitare su sua richiesta le sculture dei Prigioni di
Michelangelo, aveva provveduto a restaurare uno dei suoi gessi da esporre in
mostra. Boccioni, scoprì in quell'occasione che Primo Conti amava usare
materiali deperibili perché: “l'opera d'arte per essere viva deve aver la
stessa sorte dell'uomo e subire, come l'uomo, la malattia e la morte”. Incluso
anche l'amore: come prevede la coerenza fra arte e vita.
Informazioni
La dinamo futurista. Omaggio a Umberto Boccioni. Primo Conti - Disegni per Harriet
Quien, “La donna che venne dal mare”, 1912-1925
Luogo: Lugano (CH) - Museo d'Arte
Riva Caccia 5 - CH 6900 Lugano
Periodo: dal 15 febbraio al 19 aprile 2009
Orari: da martedì a domenica 10-18 (orario continuato). Lunedì chiuso
Ingresso: intero Fr. 12 / 8 Euro. Ridotto, AVS e over 65 anni, gruppi e
studenti 17-25 anni Fr. 8 / 5 Euro. Ragazzi fino a 16 anni Fr. 0 / 0 Euro
Info: tel. +41 (0)58 866 7214 - fax +41 (0)58 866 7497