Corrente: le parole della vita. Opere 1930/1945
Milano - Palazzo Reale
Dal 18 giugno al 7 settembre 2008
La mostra esplora il complesso movimento che nacque attorno alla rivista “Corrente”,
fondata a Milano dal diciassettenne Ernesto Treccani nel 1938. L'artista fu il
giovanissimo direttore della rivista, finanziata inizialmente dai mezzi del
padre: quel conte Giovanni Treccani degli Alfieri al quale si deve la
fondazione dell'omonimo Istituto Enciclopedico. “Corrente” ebbe solo due anni
di vita. La sua pubblicazione venne, infatti, soppressa d'autorità dal regime
in corrispondenza dell'entrata in guerra dell'Italia, il 10 giugno 1940.
Attorno alla rivista si formarono comunque, in accesa dialettica, molti degli
intellettuali che avrebbero dominato la scena italiana del dopoguerra: da
Giancarlo Vigorelli a Dino Del Bo, da Raffaele De Grada a Dino Formaggio, da
Alberto Lattuada a Luigi Comencini.
Del complesso movimento, che conobbe anche aspetti letterari, filosofici,
critici e politici, viene ricostruito il clima artistico attraverso
l'esposizione di dipinti e sculture dei suoi protagonisti e degli artisti che
si riconobbero, anche se per poco tempo, nello spirito del movimento, partecipando
alle due grandi mostre organizzate, sempre a Milano, da “Corrente” o alle
mostre ordinate alla Bottega di Corrente, la piccola galleria in via della
Spiga, che continuò in pratica l'attività artistica ed editoriale della
rivista, fino al 1943.
A Palazzo Reale sono quindi ordinate oltre un centinaio di opere provenienti da
collezioni private e fondazioni, italiane e straniere, e dalle Civiche Raccolte
d'Arte di Milano. Gli artisti sono Arnaldo Badodi, Renato Birolli, Luigi Broggini,
Bruno Cassinari, Sandro Cherchi, Lucio Fontana, Piero Gauli, Genni Wiegmann
Mucchi, Renato Guttuso, Dino Lanaro, Mario Mafai, Manzù, Giuseppe Migneco,
Ennio Morlotti, Gabriele Mucchi, Giovanni Paganin, Fausto Pirandello, Giuseppe Santomaso, Aligi Sassu, Scipione (Gino Bonichi), Fiorenzo Tomea, Ernesto Treccani, Italo
Valenti ed Emilio Vedova.
Le opere appartengono a un arco temporale allargato, rispetto alla vita della
rivista: gli anni compresi tra il 1930 e il 1945. Questo per avere modo di
ricostruire l'humus culturale dal quale nacque. “Corrente”, infatti, è il
centro dove convergono vettori di un'opposizione, culturale e politica,
provenienti da un area geograficamente e ideologicamente vasta. Un'area che
nella stratigrafia del tempo comprende sia la Torino dei Sei, sia la Roma della
Scuola di via Cavour, fino alla Milano di Edoardo Persico: la Milano dove Sassu,
Birolli e Manzù intorno alla metà degli anni trenta vivono la loro prima
stagione. Come termine ultimo si è preferito non il 1943, che segna la fine
dell'attività editoriale ed espositiva della Galleria della Spiga (che aveva
raccolto l'eredità della rivista e poi della Bottega di Corrente), bensì il
1945, inteso come ideale cesura storica nel percorso poetico dei singoli
artisti.
Il titolo della mostra si rifà a una pagina scritta da Treccani nella primavera
del 1943. “Sento in me crescere la vita e la volontà di comunicare. Ho in mente
un quadro, che dovrà essere pieno di vita e di morte. Neri, bianchi, grigi, e
qualche rosso come un lampo. Dobbiamo parlare agli uomini le parole della
vita”. E sono proprio “le parole della vita” quelle che ritroviamo nelle
immagini delle opere in mostra. Contro l'allegoria della metafisica, il mito di
Novecento, il gelo dell'astrazione o la magniloquenza dell'arte di regime, ecco
il realismo di Corrente che, nello sprofondare nella tragedia di quegli anni di
guerra, trova finalmente i termini primi di un discorso che tocca il cuore
dell'uomo. Ecco la vitalità di Signorina seduta di Fontana (Milano, Civiche Racolte
d'Arte, Museo del Novecento), l'intenso Ritratto di Mario Alicata, di Guttuso,
la congestione segnica del Caffè alle Zattere di Vedova, del 1943, che anticipa
potentemente la sua ricerca a venire.
Il clima letterario e artistico del movimento di Corrente trova una ricostruzione
attraverso l'esposizione, accanto alle opere, di una ricca selezione di
documenti originali provenienti dagli Archivi di Corrente, dal Fondo Vittorio
Sereni, dall'Archivio Salvatore Quasimodo, dall'Archivio Piero Gauli e da altri
archivi pubblici.
La cura della mostra e il coordinamento scientifico sono affidati a Marina Pizziolo,
che negli ultimi dieci anni ha curato le principali esposizioni dedicate al
movimento di Corrente (al Museo della Permanente, a Milano; a Roma, a Castel Sant'Angelo; alla Fondazione Bandera, a Busto Arsizio), nonché grandi antologiche dedicate
ai suoi protagonisti.
Il catalogo, edito da Skira, contiene testi di Marina Pizziolo, Renata Ghiazza,
Conservatore delle Civiche Raccolte d'Arte del Comune di Milano, e Beba Marsano.
Informazioni
Corrente: le parole della vita. Opere 1930/1945
Luogo: Milano - Palazzo Reale
Piazza Duomo, 12 - Milano
Periodo: dal 18 giugno al 7 settembre 2008
Orari: mart-merc-ven-sab-dom 9.30/19.30; giov 9.30/22.30; lun 14.30/19.30 (il
servizio di biglietteria termina un'ora prima della chiusura)
Ingresso: 9,00 Euro intero - 7,00 Euro ridotto - 4,50 Euro ridotto speciale
scuole - bambini fino a 5 anni gratuito, da 6 a 14 ridotto (il biglietto
comprende l'ingresso alla mostra Aligi Sassu: dal mito alla realtà)
Catalogo: Skira
A cura di: Marina Pizziolo
Testi critici: Marina Pizziolo e Renata Chiazza