Pietro Consagra. Necessità del colore. Sculture e dipinti 1964-2000
Verona - Galleria dello Scudo e Museo di Castelvecchio
Dal 16 dicembre 2007 al 30 marzo 2008
Il pensiero e l'opera di Pietro Consagra, nato nel 1920 e scomparso nel 2005,
per la complessità dei temi affrontati, alla ricerca di un nuovo rapporto tra
l'uomo, lo spazio e la scultura, e per l'originalità delle soluzioni
prospettate, contro il concetto di tridimensionalità da lui definita "matrice
monumentale di un linguaggio estinto", rivestono un ruolo davvero speciale
nell'ambito della riflessione estetica della seconda metà del '900.
Pietro Consagra |
Pietro Consagra |
Dopo le grandi mostre personali all'Accademia di Brera a Milano nel 1996, al Mathildenhöhe Institut a Darmstadt l'anno dopo e alla Biennale del Cairo nel 2001, che hanno documentato, a partire dalla fine degli anni '40, le "forme" molteplici di un fare arte con sapienza e provocazione, si ritiene di estremo interesse una rassegna dal taglio inedito che pone al centro del dibattito alcuni aspetti peculiari di una lunga stagione creativa e intende sottolineare quanto radicale e innovativa sia la svolta nel linguaggio dell'autore attorno alla metà degli anni '60.
Pietro Consagra
Muraglia Cangrande, rosso Magnaboschi,
1977
Sulla sinistra Muraglia, giallo Mori e verde Alpi, 1977
Sullo sfondo, Bifrontale, ferro rosso, 1977
Collezione eredi Pietro Consagra
L'esposizione di Verona, dal carattere strettamente scientifico, realizzata in
collaborazione con l'Archivio Pietro Consagra e aperta al pubblico dal 16
dicembre 2007 al 30 marzo 2008 alla Galleria dello Scudo e al Museo di
Castelvecchio, dove nel 1977 fu allestita da Carlo Scarpa l'indimenticabile
mostra voluta da Giovanni Carandente e Licisco Magagnato, percorre infatti, con
cinquanta opere di pittura e scultura, l'arco di quarant'anni di lavoro, a far
data dal 1964, quando il principio dell'immagine frontale si amplia nella
teorizzazione della "bifrontalità", e nel felice uso del colore.
Pietro Consagra |
Pietro Consagra |
Dalla "necessità della scultura" alla "necessità del colore": un tragitto che
l'artista percorre sino agli ultimi anni, a partire dai Piani sospesi,
concepiti tra il 1964 e il 1965, cui seguono poco dopo i Ferri trasparenti,
fantastiche presenze dal profilo curvilineo e dagli spessori ancor più
assottigliati, ben rappresentati nella rassegna da Ferro trasparente blu "addio
Cimabue" e da Ferro trasparente rosa, entrambi del 1966, e, ancora, i Piani
appesi e i Giardini, tutti lavori esposti nelle personali tenutesi tra il 1966
e il 1967 nelle sedi della Galleria Marlborough a Roma e New York, e al Museum Boymans-van Beuningen di Rotterdam.
L'itinerario della sezione presso il Museo di Castelvecchio si apre, nella
superba Galleria delle Sculture, con Trama, l'imponente installazione di sette
sculture bifrontali di legno da considerare uno degli esempi più significativi
del nuovo indirizzo della ricerca di Consagra. Progettata per la Biennale di
Venezia del 1972, era allestita all'ingresso del Padiglione Italia in uno
spazio volutamente ristretto, per indurre il visitatore a un attraversamento
coinvolgente.
Pietro Consagra
Doppia bifrontale, 2000
Ferro dipinto, Dim: 334,5 x 486 x 39 cm
Esemplare unico
Collezione eredi Pietro Consagra
Trama è realizzata l'anno in cui l'artista scopre il fascino delle "pietre" e
delle infinite varianti della policromia in natura: nascono allora sculture di
forte impatto, per l'enfasi dei marmi preziosi da cui sono ricavate e,
soprattutto, per la modalità di approccio del tutto nuova richiesta allo
spettatore. Prove di questo sperimentare sono, nelle sale della Galleria dello
Scudo, la Bifrontale pietra della Versilia giallo di Siena del 1973 e la Bifrontale
onice giallo del 1975, che anticipano di poco le due imponenti Muraglia Cangrande,
marmo rosso Magnaboschi e Muraglia, giallo Mori e verde Alpi, innalzate nel
giardino di Castelvecchio dopo un accurato restauro, proprio dove Scarpa le
aveva collocate nella mostra del 1977.
Una particolare attenzione viene dedicata all'attività pittorica, documentata
da numerose tele di grande formato. Così, il coloratissimo Fondo giallo dipinto
nel 1981, o la moltiplicazione delle immagini che occupa l'intero campo di
Fondo rosa del 1984, sottolineano quanto stretto sia il dialogo con i coevi
lavori di pietra o di legno, quasi un cortocircuito che assesta la pittura di Consagra
in una posizione per nulla secondaria rispetto alla scultura.
Chiude l'esposizione la Doppia bifrontale, un ferro bianco di cinque metri di
lunghezza eseguito nel 2000, successivamente ingrandito in ancor più
monumentali dimensioni per la sede del Parlamento Europeo di Strasburgo. Per la
consueta e sapiente distribuzione dei pieni e dei vuoti, messa in risalto dalla
purezza di una cromia quasi stridente nel contrasto con l'architettura di
Castelvecchio, l'opera è l'ennesima formulazione di un pensiero estetico rigoroso.
La rassegna è ordinata da Gabriella Di Milia, storica dell'arte e Direttore
dell'Archivio Pietro Consagra di Milano, e da Luca Massimo Barbero, Associate Curator
della Peggy Guggenheim Collection di Venezia, autore di un saggio che, in
apertura del ricco catalogo edito da Skira, traccia uno stimolante itinerario
attraverso le opere presenti nella mostra.
Il volume è arricchito da un contributo di Fabrizio D'Amico, docente di storia
dell'arte contemporanea all'Università di Pisa, centrato sulla valenza autonoma
della pittura, e da un testo inedito di Abraham M. Hammacher, tra le voci più
autorevoli della critica specialistica del secondo dopoguerra, che analizza
l'intera ricerca di Consagra con una interpretazione di sorprendente attualità.
Fotografati da Claudio Abate, i lavori proposti per l'occasione, sono
commentati da Francesco Tedeschi, suddivisi in quattro sezioni; nell'ultima,
Paola Marini, Direttore del Museo di Castelvecchio, introduce i saggi di
Giovanni Carandente e Licisco Magagnato, datati 1977, come prologo allo studio
approfondito delle sculture ubicate nella prestigiosa sede museale.
Il racconto biografico, con la pubblicazione di numerosi documenti inediti, è
di Francesca Pola, mentre Rosemary Ramsey e Lia Durante ricostruiscono, rispettivamente, la fortuna critica d'oltreoceano e le partecipazioni alle Biennali di Venezia. Chiude il catalogo la ricerca di Laura Lorenzoni che, attraverso un ricco
epistolario, mette in luce i legami di Consagra con gli amici artisti e i
rapporti con critici, storici dell'arte, collezionisti e direttori di musei
europei e americani.
Informazioni
Pietro Consagra. Necessità del colore. Sculture e dipinti 1964-2000
Luogo: Verona - Galleria dello Scudo e Museo di Castelvecchio
Periodo: dal 16 dicembre 2007 al 30 marzo 2008
Inaugurazione: sabato 15 dicembre 2007 - ore 17, Museo di Castelvecchio - ore
19, Galleria dello Scudo
A cura di: Luca Massimo Barbero e Gabriella Di Milia
Galleria dello Scudo Arte Moderna e Contemporanea
Via Scudo di Francia, 2 - 37121 Verona
orario: 10.00 - 13.00 / 15.30 - 19.30. Chiuso la domenica e il lunedì mattina
tel. 0039 045 590144 fax 0039 045 8001306
Museo di Castelvecchio
Corso Castelvecchio, 2 - 37121 Verona
orario: lunedì 13.45- 19.30; martedì-domenica 8.30- 19.30
tel. 0039 045 8062611 fax 0039 045 8010729