Bruno Ceccobelli. Invasi
Roma - Fondazione Pastificio Cerere
Dal 26 novembre 2008 al 16 gennaio 2009
Mercoledì 26 novembre 2008 alle ore 18.30, la Fondazione Pastificio Cerere presenta la personale di Bruno Ceccobelli, dal titolo INVASI, in programma fino al 16 gennaio 2009.
Il progetto è reso possibile grazie al sostegno della Nando Peretti Foundation
di Roma. In galleria, Bruno Ceccobelli presenta una installazione in cui
simboli e forme si uniscono per mostrare un aspetto di storia associato a
quello di luogo. Gli spazi espositivi del Pastificio Cerere vengono così
abitati da un'opera che, come consuetudine dell'artista, è carica di una serie
di simbologie. La principale è il riferimento ai quattro elementi (aria, terra,
fuoco, acqua) che spesso hanno caratterizzano proprio il confine tra arte e
scienza e le cui radici si perdono nel dominio della mitologia e della legenda.
Nove forme di terracotta, disposte sul pavimento della grande sala della
Fondazione, creano una morbida curva. Ogni forma ha una figura, un volto,
autoritratto sulla cima del vaso in ceramica raku. I visi in cera vengono
consumati dalla fiamma che, dinamica, trasforma e deforma le figure. Alla base
delle ceramiche fuoriesce dell'acqua che si contrappone alla fiamma. Anche
l'aria diventa un elemento intrinseco al processo artistico, lo spazio attorno
alle opere, ai confini dell'ambiente e che circonda gli spettatori. Il tempo
che passa, che scorre, e consuma è forse uno degli elementi principali di questa
opera. Un tempo che deforma l'opera per connotare il senso di assoluto
suggerito dai quattro elementi.
La Fondazione Pastificio Cerere dedica dunque un'altra mostra a un artista
residente nella sua struttura. L'aura dello spazio espositivo si arricchisce
così di un elemento aggiuntivo straordinario come la sua propria storia e la
presenza degli artisti nell'edificio. Nella installazione Ceccobelli usa
infatti anche gli elementi più caratteristici dello spazio, i suoi elementi più
interni. Il suono che esce da una delle condutture di areazione diventa, ad
esempio, il pretesto per far sentire l'edificio, per dare voce allo spazio, e
soprattutto a quel luogo che è stato, ed è ancora, un luogo simbolo per l'arte
nella città. Il suono avvolge tutto utilizzando lo spazio, il vuoto come
materia. Per questo motivo è la condizione migliore per integrare un'opera
all'essenza del luogo.
L'unicità del luogo ha la caratteristica di mostrare, in un certo senso, ciò
che viene creato al suo interno. Il luogo e lo spazio si uniscono. Lo spazio,
come l'aria è costituito da un carattere mobile dinamico che fluttua attraverso
la possibilità e la pratica espositiva da luogo a luogo, adattandosi allo
spazio, e nello stesso tempo deformandolo dalla sua identità. Ancora una volta
il luogo si lega con la sua storia di artisti che, proprio in questi spazi,
hanno creato un capitolo dell'arte a Roma.
Il giorno dell'inaugurazione verrà presentata l'opera C'è Re e Re realizzata
nel 1985. L'opera verrà donata dall'artista alla collezione permanente della
Fondazione.
BRUNO CECCOBELLI nasce nel 1952 a Monte Castello di Vibio, nei pressi di
Todi (PG). A Roma frequenta l'Accademia di Belle Arti, diplomandosi nel corso
di scenografia nel corso di Toti Scialoja. Dopo l'esordio in ambito
concettuale, il suo lavoro si va caratterizzando per l'uso di materiali
naturali, quali piombo, cenere, zolfo, cera, creta, sale, colori non
industriali, ai quali l'artista riconosce energie pure. La sua opera è ricca di
simboli, dedotti da antiche culture e religioni, ma soprattutto rielaborati
dallo stesso artista alla ricerca di un segno che sia carico di memoria e denso
di significato. Nel suo lavoro si rintraccia, inoltre, un riferimento costante
alla cabala e all'alchimia, il cui studio viene approfondito negli anni.
Nei primi anni Ottanta si trasferisce all'ex Pastificio Cerere, nel quartiere
di San Lorenzo a Roma, teatro di un singolare esperimento di dialogo e
confronto tra artisti allora emergenti. Numerose le mostre personali e
collettive durante la prima metà degli anni Ottanta in Italia e all'estero.
Nel 1984, negli spazi dell'ex Pastificio, Achille Bonito Oliva cura la mostra Ateliers,
invitando Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Nunzio, Pizzi
Cannella, Marco Tirelli, ai quali si unisce Domenico Bianchi, ad aprire i
propri studi al pubblico. Sempre in quell'anno è invitato alla sezione Aperto
84 della XLI Biennale di Venezia, dove torna ad esporre nel 1986, nella sezione
Arte e alchimia curata da Arturo Schwarz. Nel 1986 partecipa anche alla
Biennale di Sidney e alla Quadriennale di Roma, dove è invitato anche
all'edizione del 1996.
Tra la fine degli anni Ottanta e il nuovo decennio avvia rapporti con numerose
gallerie straniere che gli dedicano mostre personali a Basilea, Barcellona,
Colonia, Francoforte, Vienna, Amsterdam, Montreal, Toronto. Nel 1993 tiene due
importanti mostre antologiche, rispettivamente al Museum Centre Saydie Bronfman
di Montreal e alla Galleria d'Arte Contemporanea di Rimini. Tra le antologiche
più recenti si ricordano invece Simbolica presso, la Galleria d'Arte
Contemporanea di Riccione nel 2000; Classico Eclettico, ospitata al Museo
Archeologico di Villa Adriana a Tivoli nel 2003; quelle al City Art Museum di
Lubiana in Slovenia nel 2004 e al Guastalla Centro Arte di Livorno nel 2005.
Nel 2004 realizza a Ghibellina il mosaico L'eternità è la vera medicina. Nel
2006 partecipa, a Villa Medici a Roma, all'esposizione collettiva San Lorenzo.
Informazioni
Bruno Ceccobelli. Invasi
Luogo: Roma - Fondazione Pastificio Cerere
Via degli Ausoni, 7 - 00185 Roma
Periodo: dal 26 novembre 2008 al 16 gennaio 2009
Inaugurazione: mercoledì 26 novembre 2008 ore 18.30
Orari: lunedì - venerdì, ore 15.00 - 19.00, su appuntamento
A cura di: Lorenzo Benedetti
Info: tel./fax +39 06 45422960