Dialoghi di luce. Corrado Bonicatti
Roma - Palazzo Venezia, Sala del Refettorio Quattrocentesco
Dal 19 febbraio al 22 marzo 2009
Corrado Bonicatti rappresenta, nel panorama dell'arte italiana contemporanea,
una presenza rara per la maestria della luce in una pittura che lo inserisce
tra gli eredi di Morandi, Music, Mafai, Afro, per non citarne che alcuni.
L'artista è uno degli ultimi maestri del '900 che nutre l'ambizione e una
grande attenzione a recuperare antiche tecniche che, attraverso innumerevoli
velature, gli permettono di raggiungere ricche finezze cromatiche e fluidità di
riflessi, concentrando un senso epifanico e insieme pudico della bellezza.
“Bisogna essere capaci di riflettere anche le cose più pure” aveva affermato Gide.
E Bonicatti, attraverso un colore legato alla sua particolare capacità
percettiva, riesce a trasferire sulla tela un clima morbido che racconta
solitudine e grandiosità di panorami romani, svela interni di intimità
sussurrata; sublimando notazioni figurative che prendono vita e si trasformano,
l'artista promuove un misterioso accadimento estetico attraverso la luce: il
valore evocativo della sua opera stimola a cercare, al di là dell'immagine,
l'equivalente interiore della esperienza visiva.
La mostra rappresenta dunque un evento di alto valore culturale e artistico.
Maria Teresa Benedetti
Bonicatti rientra in quel novero di artisti le cui opere intendono fornire
risposte a chi l'arte l'ama davvero. C'è in lui la forza dell' intimità con il
proprio osservatore che denota una delicatezza e una maestria cospicue. Il
maestro vuole comunicare sul serio e vuole farlo attraversando il mondo che lo
circonda con una energia e una discrezione che si confrontano e si scontrano
costantemente in tutti i suoi quadri. Ha un senso di dominio dell' immagine
molto forte ma nel contempo è come se si ritraesse da un impatto troppo diretto
e immediato.
Esprime veramente una componente filosofica e speculativa nel suo lavoro ma non
ha altro scopo che quello della creazione. Non pretende di teorizzare ma
stimola come pochi l'attitudine all'analisi critica da parte di chi ne sia
effettivamente dotato.
Claudio Strinati
(dalla Monografia “Bonicatti”, De Luca Editori d'Arte, Roma, 2009)
La forma di una città. Per Corrado Bonicatti - Questa città che abitiamo
entrambi, ciascuno sul suo colle, lui al Celio, io a Montemario, Roma col suo
peso e l'ingombro di secoli, nutre e alimenta le immagini dei quadri coi quali
noi pittori ripaghiamo il dono della vita.
Lui, il mio amico Corrado, risuscita in immagine i luoghi e gli edifici che io,
invece, mi ostino a vedere sfigurati, rovinati dal tempo, trascinati dalla trasformazione
che riduce in polvere tutto quanto si ergeva con orgogliosa eleganza.
Tutt'e due abitiamo una città fantasma, allegoria dei nostri luoghi quotidiani.
Se guardo i quadri di Corrado Bonicatti, vedo una città celeste, una città di
luce, come Kash, la mitica città omologa alla sommità della testa, il punto
attraverso cui entriamo in contatto con il cielo.
E' questo il miracolo della luce, la luce alla cui guida il mio amico pittore,
stesura su stesura, con fedeltà e sapienza si affida.
Ruggero Savinio
(dalla Monografia “Bonicatti”, De Luca Editori d'Arte, Roma, 2009)
Informazioni
Dialoghi di luce.Corrado Bonicatti
Luogo: Roma - Palazzo Venezia, Sala del Refettorio Quattrocentesco
Via del Plebiscito, 118 - Roma
Periodo: dal 19 febbraio al 22 marzo 2009
Orari: dalle h.9.00 alle h.19.00, chiusura il lunedì
Ingresso: libero
Catalogo: Mandragora
Mostra e Monografia a cura di: Claudio Strinati e Maria Teresa Benedetti
Info: Polo Museale della città di Roma
Anna Valerio, tel. 06 69994218