Boccioni prefuturista. Gli anni di Padova
Padova - Galleria Civica d'Arte Contemporanea, Piazza Cavour
Dal 12 ottobre 2007 al 6 gennaio 2008
Umberto Boccioni
Ritratto di Adriana Bisi Fabbri, 1904
Collezione privata
Nel centenario del più lungo e fruttuoso soggiorno di Umberto Boccioni a Padova durante l'inverno del 1906-07, l'Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo del Comune di Padova organizza una mostra su "Boccioni prefuturista. Gli anni di Padova" con la quale inaugura la galleria Civica d'Arte Contemporanea restituita alla città dopo un lavoro impegnativo di ristrutturazione architettonica e funzionale.
Con questo omaggio a Boccioni la città si riappropria di un'illustre memoria in parte nota agli studiosi, ma ignorata dalla maggior parte dei padovani e del grande pubblico degli amatori d'arte. La ricerca condotta di recente dalla studiosa padovana Virginia Baradel, curatrice della mostra, ha permesso di ricostruire puntualmente la biografia e gli intrecci di relazioni e di lavoro che Boccioni aveva in città, consentendo in tal modo di ritessere e dare nuova consistenza a quel tratto di vita dell'artista (1900-1907) diviso tra Roma e Padova, prima dell'ultima e definitiva parentesi milanese e futurista.
Umberto Boccioni
Ritratto del Dottor Gopcevich, 1907
Collezione privata
Boccioni (1882-1916) arrivò a Padova con la famiglia all'età di sette anni e ripartì con il padre, impiegato di Prefettura, per Catania (e poi per Roma) a sedici. La madre e la sorella rimasero a Padova e in seguito, invece di ricongiungersi al padre, vennero da questi abbandonate poiché a Roma egli si unì alla giovane domestica della sorella Colomba Procida. Boccioni tornò a Padova ogni anno a trovare le congiunte che amava profondamente, e nell'autunno del 1906, di ritorno dal suo primo soggiorno a Parigi e dal lungo viaggio in Russia, si fermò sei mesi, dipinse soprattutto ritratti e iniziò il suo fondamentale diario, detto appunto "padovano".
Umberto Boccioni |
Umberto Boccioni |
Lo scenario padovano dei primi anni del secolo era piuttosto vivace anche in campo artistico e pur non annoverando nomi capitali, poteva vantare le geniali istantanee di Ugo Valeri e le prime prove di uno studente di Giurisprudenza di nome Felice Casorati.
La mostra ricostruirà il contesto cittadino nel quale acquisteranno plastica evidenza, sia narrativa che espositiva, quei soggetti che hanno attraversato la vicenda padovana di Umberto Boccioni a partire dalle presenze fondamentali della madre, della sorella, dell'amata Ines e della cugina pittrice Adriana Bisi Fabbri, ritratta da Umberto in un celebre olio, che visse con la madre e la sorella dell'artista dal 1900 al 1905. Particolare importanza acquisteranno le figure dei personaggi ritratti da Boccioni: il dottor Tian che lo salvò da una fatale broncopolmonite contratta durante il viaggio in Russia, l'avvocato Gopcevich che si fece ritrarre durante il viaggio a Parigi, i fratelli Brocchi (Virgilio scrittore e Valerio scultore) e il cavalier Tramello. Anche Valeri e Casorati verranno presentati con quadri e documenti relativi a quel periodo.
Oltre agli olii che l'artista dipinse a Padova, provenienti da importanti collezioni pubbliche e private, ci saranno in mostra numerose tempere di gusto liberty che Boccioni dipinse tra il 1904 e il 1906, oltre a venti disegni di formazione e ricco materiale documentario costituito da fotografie, oggetti, lettere, documenti.
Umberto Boccioni
Fantino, 1904
Tempera su cartoncino
Collezione privata
Oltre al testo di Virginia Baradel ci saranno in catalogo importanti contributi di approfondimento: di Nico Stringa incentrato sul rapporto tra Boccioni e Venezia, dello storico padovano Lino Scalco che traccerà l'affresco della città nei primi anni del ‘900 e dello storico dell'arte, nonchè discendente dell'amico fraterno di Boccioni Mario Nicotra, Simone Nicotra che tratterà del soggiorno catanese e delle ambizioni letterarie di Boccioni colà emerse, prima di approdare alla svolta di Roma e all'apprendistato divisionista da Giacomo Balla, ci saranno inoltre contributi specifici di Francesco Poli (Casorati), Luigi Sansone (Adriana Bisi Fabbri), Federica Luser (Valeri).
In catalogo saranno presenti, per la prima volta in modo esteso e documentato, le novità emerse nelle ultime fortunate ricerche su Boccioni padovano. I documenti ritrovati (stato famiglia, registro della cresima, fogli di leva, domicilî, articoli di giornale) consentono infatti di datare circostanze biografiche che indicano come il pittore a Padova fosse di casa, come gli ambienti culturali cittadini fossero ben informati della sua presenza, nonché incuriositi dalla sua eccentricità, sia esistenziale che artistica.
L'articolo sinora inedito pubblicato da Boccioni sul quotidiano cittadino "La Libertà. Giornale della democrazia" che esalta la "Sala del Sogno" alla Biennale del 1907 si colloca in questo contesto e si configura come il primo articolo di critica d'arte scritto e pubblicato da Boccioni: in esso l'artista esprime le sue idee sull'arte anticipando, nei toni e nei contenuti, lo spirito futurista.
L'evento padovano darà dunque idealmente l'avvio alle grandi manifestazioni futuriste previste nel biennio 2008-2009, in occasione della ricorrenza dei cento anni dal primo manifesto futurista, diventando un punto di riferimento imprescindibile per la ricostruzione della vita del genio artistico dell'unica e più importante avanguardia storica italiana.
Informazioni
Boccioni prefuturista. Gli anni di Padova
Luogo: Padova - Galleria Civica d'Arte Contemporanea, Piazza Cavour
Periodo: dal 12 ottobre 2007 al 6 gennaio 2008
Orari: 10.00 - 18.00, lunedì chiuso
Ingresso: interi 7,00 Euro, ridotti 4,00 Euro
Catalogo: Skira