La biografia di Keith Haring
Keith Haring
Bimbo Radiante. Keith Haring di Luca Beatrice
Keith Haring
Milano - Vecchiato Art Galleries
Dal 9 aprile al 30 giugno 2009
Keith Haring apre ufficialmente la nuova sede della galleria Vecchiato Art Galleries a Milano, nel cuore della città a pochi passi dal Duomo. La mostra, curata da Luca Beatrice, illustra i principali passi della creatività dell'artista attraverso una accurata selezione di opere, tra cui alcune sculture molto significative, dal 1981 al 1988.
Le opere esposte ben rappresentano l'universo visuale di Keith Haring,
coloratissimo, primitivo e simbolico, infatti tutti i lavori sono realizzati
con materiali e supporti diversi: dall'inchiostro all'acrilico, dall'acquaforte
allo smalto, dalla carta al cartone, dall'acciaio all'alluminio al legno
intagliato.
Luca Beatrice commenta: “la sua arte “per tutti”, come lui stesso amava
precisare, si è andata definendo universalmente in segni che hanno trovato
nelle più svariate forme - da un mini supporto in legno o metallo alla parete
di una chiesa - lo spazio per una espressività senza eguali. Che si trattasse
di cartone, polistirolo o alluminio, o che il suo strumento fosse un enorme
pennello, un'incisione, o una pittura acrilica, gli omini stilizzati di Haring
vivono nell'immaginario collettivo come ironico e giocoso messaggio di
derisione al perbenismo imperante della società occidentale”.
Tale libertà espressiva prende efficacemente forma nell'esposizione alla Vecchiato
Art Galleries in cui si ammirano, tra gli altri: Untitled del 1986, acquaforte
su carta rappresentante una testa di Medusa moderna che accosta così mito e
contemporaneità; la splendida scultura King and Queen del 1987/88 in smalto su
acciaio; Untitled (Wood Relief), opera del 1983 in legno intagliato e dipinto
dalle forme e dai colori primordiali; Untitled (BurningSkull), maschera in
alluminio del 1987 che ancora una volta riporta ad un'estetica ancestrale.
Oltre che artista dal linguaggio popolare ed accessibile, come ci ricorda Untitled
del 1984, grande cuore in acrilico su styrofoam di ispirazione pop, anch'esso
in mostra, Keith Haring è stato “la star” di una controcultura che ha buttato
le basi dell'odierna public art, dichiaratamente politica, mischiando, inoltre,
graffitismo e art brut in uno stile che è diventato icona, contraddicendo chi
vedeva nella sua chiassosità popolare la scia di una meteora destinata ad
esaurirsi. La sua attività, durata poco più di un decennio, fino al 1990, anno
della sua morte, non è certo stata un fenomeno stagionale.
A conferma della sua espressività lontana da ogni schema, citiamo l'ironico Untitled
del 1982, realizzato con inchiostro Sumi rosso e nero su carta, Best Buddy del
1986 in legno intagliato e il particolare e divertente Untitled (Happy Face),
opera del 1987 eseguita su due ante di legno dipinte con acrilico.
Afferma Haring nel 1984: “L'Arte vive attraverso l'immaginazione delle persone
che la guardano. Senza questo contatto, l'arte non esiste. Ho dato a me stesso
il lavoro di essere un produttore di immagini del ventesimo secolo e ogni
giorno cerco di capire le responsabilità e le implicazioni che questa scelta
comporta. E' diventato chiaro per me che l'arte non è un'attività elitaria
riservata all'apprezzamento di pochi, ma essa esiste per tutti noi, ed è questo
che continuerò a perseguire”.
Per raccontare Keith Haring bisognerebbe chiamare in vita tutti quei personaggi
che hanno fatto la storia della New York tra la fine degli anni Settanta e gli
Ottanta e che con lui hanno simboleggiato quell'incredibile decennio, da Leo
Castelli a Jean Michel Basquiat, da Andy Warhol a Madonna. Haring è stato
promotore di campagne contro l'Aids, le droghe (il “crack” tanto in voga nelle
feste statunitensi di quegli anni), la discriminazione omosessuale: il suo
lavoro era aperto a tutti, un incessante dare e avere. Lo conferma anche il suo
impegno in difesa dell'infanzia, causa per la quale si è sempre battuto e dalla
quale non si è mai separato.
L'esposizione si svolge in concomitanza con la rassegna che il museo BAM di Mons
in Belgio riserva al grande maestro statunitense.
Accompagna la mostra un esaustivo catalogo bilingue in inglese e italiano,
edito da Vecchiato Art Galleries con testo critico di Luca Beatrice.
Con l'apertura del nuovo spazio in Via Santa Marta 3 a Milano, Vecchiato Art Galleries, già galleria storica di Padova che prosegue la sua attività, conferma ancora una volta l'alta qualità della ricerca artistica.
La galleria, sotto la direzione artistica di Dante Vecchiato, si propone dunque
agli amanti dell'arte come importante punto di riferimento per ammirare i
lavori dei grandi maestri dell'arte moderna e contemporanea, oltre alle opere
di giovani e affermati artisti internazionali, tra cui si evidenziano i cinesi
e le nuove avanguardie indiane ed egiziane. La caratteristica che da sempre contraddistingue la galleria è infatti l'abilità nell'anticipare le nuove tendenze.
Informazioni
Keith Haring
Luogo: Milano - Vecchiato Art Galleries
Via Santa Marta, 3 - Milano
Periodo: dal 9 aprile al 30 giugno 2009
Inaugurazione: mercoledì 8 aprile 2009, dalle 18.30
Orari: da martedì a sabato 10-19.30. Lunedì su appuntamento
Ingresso: libero
Catalogo: Edizioni Vecchiato Art Galleries, bilingue in inglese e italiano con
testo critico di Luca Beatrice
A cura di: Luca Beatrice
Info: Vecchiato Art Galleries - Milano tel. 02 39661104 - Via Alberto da Padova 2, Padova - Tel. 049 8561359