Gold&Delicious
Londra - The Apple Tree
Da gennaio a giugno 2008
di Francesca Cavazzana
Giovedì 31 gennaio 2008, nello storico pub londinese The Apple Tree, nel cuore di Clerkenwell, con le poltrone basse, la moquette per terra e dove la birra padroneggia, si è inaugurata la mostra d'arte contemporanea Gold&Delicious, curata da Hyunjoo Byeon e Christine Kunze che vede partecipare artisti provenienti da paesi diversi, ma che si ritrovano a Londra dove studiano al Goldsmiths College.
Da gennaio a giugno 2008, The Apple Tree diventa un palcoscenico per giovani
artisti e curatori, in modo da permettere alle opere di uscire dai soliti
circuiti artistici e farla interagire direttamente con la società, che nella
fattispecie di quella inglese, vede nel rituale quotidiano del pub il momento
della massima convivialità. Una specie di casa pubblica e sociale, prima di
ritirarsi nella dimensione privata.
La mostra presenta il lavoro di 15 artisti, con opere molto differenti tra
loro, che spaziano dal video, all'installazione, alla performance alla pittura
e alla fotografia.
Questa varietà di linguaggi artistici mira a rappresentare la differenza tra le
persone che normalmente interagiscono con l'ambiente del pub. Un contrasto
colorato ed affascinante che ritrae la multiculturalità della società Londinese.
Il progetto Gold&Delicious incorpora, oltre alla prima mostra, una sere di
eventi mensili e performance.
Successivamente alla esposizione principale, si susseguiranno altre cinque rassegne
mensili intitolate PICK 1 a PICK 5. Gli artisti questa volta verranno
presentati con una selezione di tre alla volta e rifletteranno sul tema del
pub, indagando sul suo concetto di spazio interattivo e sociale, attraverso
differenti approcci, da quello nozionistico al suo aspetto di luogo di svago,
di consumo, di scambio comunicativo e commerciale.
Le opere accolgono il pubblico del pub già dall'esterno dove Charlotte
Thomas, ha disegnato sulla lavagna dei prezzi e delle offerte del giorno,
la copertina di un giornale con i gessi colorati. La vita quotidiano letta attraverso
l'esperienza del pub; Jason Underhill propone un video ironico e
provocatorio per i fumatori che si ritrovano per saziare il loro desiderio all'uscita
del locale. Il video è caratterizzato da un testo che scorre su un cielo
azzurro, calmo e rilassante con delle nuvole bianche che fanno capolino.
All'entrata Mathew Duffy, distribuisce magliette differenziate per
single e per le coppie. Per i primi la scritta sulla Tshirt è
“I Want to have a sex with you.”, per i secondi “I want to have a sex with
you, but I can't have a sex with you.” Un gioco provocatorio sulle moderne
relazioni interpersonali che talvolta possono generare equivoci ingannevoli.
Alle pareti del piano terra sono si incontrano i due quadri ad olio di Annie
Hémond Hotte; l'installazione fotografica di Dilly Boase; le
polaroid di Frances Crowley, sparse negli angoli più remoti, quasi
invisibili e sorprendenti quando le si scopre; un'installazione pendente dal
soffitto, realizzata con pezzi di diversi chimono originali di Niina Hartikainen;
i due dipinti ad olio di Tasha Aulls, che riflettono sulla capacità
energetica della creatività; due lavori di Charlotte Thomas, realizzati
con le etichette esplicative delle taglie dei vestiti, per indagare sulla
omologazione umana derivante dal consumismo; infine Chinmonyi Patel
posiziona un televisore dietro il bancone del bar, in modo tale che i clienti
possano fruirlo ordinando da bere e sorseggiando le loro bevande, dal quale si
vede l'artista stessa mentre disegna figure umane con il suo dito su di uno
specchio appannato, che lascia colare gocce come lacrime per rappresentare le
sue preoccupazioni sull'umanità.
Salendo al primo piano si scorge la delicata e difficilmente visibile,
installazione di Tobi Deeson; entrando nella sala, che per l'occasione viene
presentata priva di tavoli ma che rimane connotato dalla presenza della
moquette e dal caminetto dal quale escono due piedi incrociati, realizzati con
un calco in gesso e poi dipinto ad olio di Sabrina; le opere proseguono
con l'installazione con pelle e denti di animali e materiali per uso culinario
di Betsy Lundquist; le fotografie che ritraggono l'artista, Jenny
Moore Koslowsky, durante la sua performance; le fotografie ed il video di Emma
Hunt che riflette sul rituale della danza e dei luoghi; i piccoli quadri di
Jason Underhill e i quadri astratti di Trevor Kiernander. Durante
l'inaugurazione Jenny Moore Koslowsy realizzava la performance sonora “this
is Impratical”.