Agostino Tassi (1578 - 1644). Un paesaggista tra immaginario e realta'
Roma - Museo Nazionale del Palazzo di Venezia
Dal 19 giugno al 21 settembre 2008
La mostra è dedicata alla riscoperta di Agostino Tassi, paesaggista e quadraturista, noto ben più per le vicende biografiche, che per la produzione pittorica. La violenza compiuta su Artemisia Gentileschi, entrata nell'immaginario collettivo, è tutto quello che di lui il pubblico conosce. Come predetto già nel Seicento, i comportamenti del pittore, "mal huomo, mal cristiano e senza timor di Dio", ne oscurarono la fama, al punto che ben pochi dei dipinti su tela attribuitigli cinquant'anni fa gli viene oggi riconosciuto. Anche la monografia degli anni 70, sebbene fondamentale, chiarisce più che altro i 15 anni centrali della sua attività e non include quasi nessuno dei suoi dipinti tardi, che non erano noti all'epoca.
Ma dal 1610, data in cui il Tassi ritornò a Roma dalla Toscana, fino almeno al
1635, egli fu una presenza fondamentale nell'ambiente artistico dell'epoca.
Abilissimo autore di architetture illusionistiche, per più di vent'anni
affrescò i più importanti palazzi romani. Per tre pontificati, da Paolo V a
Urbano VIII, ricevette commissioni su vastissima scala dalle famiglie papali;
la morte, avvenuta nel febbraio del 1644, lo prevenne dall'approfittare del
pontificato di Innocenzo X, che delle sue opere era "invaghito", e
per cui aveva già lavorato nel palazzo Pamphilj a piazza Navona. Dipinse
inoltre nel Quirinale, in Vaticano, nei palazzi Pallavicini, Odescalchi, Lancellotti,
Costaguti e Taverna, collaborando con i più famosi artisti del suo tempo, Guercino,
Domenichino e Lanfranco. Molti affreschi sono perduti; altri verranno in parte
ricostruiti in mostra, offrendo una straordinaria opportunità di vedere opere
in palazzi che non sono mai accessibili al pubblico.
Dai dipinti del Tassi in mostra si capirà il suo essenziale ruolo di mediatore
tra la cultura nordica di paesaggio e quella italiana. Attento osservatore
della realtà, che può riprodurre fedelmente, il pittore pone comunque l'uomo al
centro della natura. Ama combinare dettagli estremamente realistici in visioni
oniriche, trasportando edifici antichi e cinquecenteschi di Roma e dintorni
sulle rive del mare. Il suo gusto teatrale, derivatogli dall'esperienza
giovanile in Toscana, è spesso evidente anche in dipinti che dovrebbero essere
oscuri drammi, come le tempeste di mare e gli incendi notturni di città.
Influenzato da Paul Bril, fu il maestro di Claude Lorrain e interagì con il
giovane Nicolas Poussin, nei primi anni del suo soggiorno romano. Originale
inventore di soggetti e composizioni, sarà determinante per molti aspetti della
pittura di paesaggio e di quadratura per tutto il Seicento e anche oltre.
Sperimentando tutte le declinazioni del paesaggio, dalle architetture
immaginarie, alle tempeste di mare, dalle vedute topografiche alle scene di
vita portuale, fu veramente "ricco nelle invenzioni, vario e capriccioso... di gusto raro et esquisito", come riconosciuto dal biografo
seicentesco Giuseppe Passeri.
Informazioni
Agostino Tassi (1578 - 1644). Un paesaggista tra immaginario e realta'
Luogo: Roma - Museo Nazionale del Palazzo di Venezia
Periodo: dal 19 giugno al 21 settembre
Orari: 9.00 - 19.00 da martedì a domenica, lunedì chiuso
Ingresso: intero 7,00 Euro; ridotto 4,50 Euro
Catalogo: Iride per il Terzo Millennio, 38,00 Euro in mostra
A cura di: Patrizia Cavazzini
Info: tel. 06 71289923