Paolo Gubinelli. Opere inedite su carta
Castelraimondo (Mc) - Castello di Lanciano - Galleria Museo Maria Sofia Giustiniani Bandini
Dal 15 marzo al 30 maggio 2008
In volume:
ARTE e POESIA
Paolo Gubinelli. Opere inedite su carta, accompagnate da 16 poesie inedite di ADONIS, eseguite su carta a mano Artem - Fabriano
Opere inedite su ceramica eseguite presso Ceramiche Biagioli - Gubbio (Pg)
Galleria d'immagini:
Paolo Gubinelli, nato a Matelica (Mc) nel 1945, vive e lavora a Firenze. Si diploma presso l'Istituto d'arte di Macerata, sezione pittura, continua gli studi a Milano, Roma e Firenze come grafico pubblicitario, designer e progettista in architettura.
Giovanissimo scopre l'importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina un orientamento costante nella sua ricerca: conosce e stabilisce un'intesa di idee con gli artisti e architetti: Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Umberto Peschi, Emilio Scanavino, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, Zoren. Partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero.
Le sue opere sono esposte in permanenza presso Musei Pubblici e Privati, Biblioteche, Pinacoteche, Spazi Pubblici e Privati.
Nella sua attività artistica è andato molto presto maturando, dopo esperienze pittoriche su tela o con materiali e metodi di esecuzione non tradizionali, un vivo interesse per la "carta", sentita come mezzo più congeniale di espressione artistica: in una prima fase opera su cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce, lo incide con una lama, secondo strutture geometriche che sensibilizza al gioco della luce piegandola manualmente lungo le incisioni.
In un secondo momento, sostituisce al cartoncino bianco, la carta trasparente, sempre incisa e piegata; o in fogli, che vengono disposti nell'ambiente in progressione ritmico-dinamica, o in rotoli che si svolgono come papiri su cui le lievissime incisioni ai limiti della percezione diventano i segni di una poesia non verbale.
Nella più recente esperienza artistica, sempre su carta trasparente, il segno geometrico, con il rigore costruttivo, viene abbandonato per una espressione più libera che traduce, attraverso l'uso di pastelli colorati e incisioni appena avvertibili, il libero imprevedibile moto della coscienza, in una interpretazione tutta lirico musicale.
Oggi questo linguaggio si arricchisce sulla carta di toni e di gesti acquerellati acquistando una più intima densità di significati.
Ha realizzato libri d’artista con opere accompagnate dai maggiori poeti.
Ha realizzato opere su ceramica.
Antologia critica:
Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Vanni Bramanti, Carmine Benincasa, Luciano Caramel, Claudio Cerritelli, Enrico Crispolti, Bruno Corà, Giorgio Cortenova, Roberto Daolio, Angelo Dragone, Paolo Fossati, Alberto Fiz, Francesco Gallo, Mario Luzi, Lara Vinca Masini, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro parmigiani, Pierre Restany, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.
Sono stati pubblicati cataloghi con testi critici di:
Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Vanni Bramanti, Carmine Benincasa, Luciano Caramel, Claudio Cerritelli, Enrico Crispolti, Bruno Corà, Giorgio Cortenova, Roberto Daolio, Angelo Dragone, Paolo Fossati, Alberto Fiz, Francesco Gallo, Mario Luzi, Lara Vinca Masini, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Sandro parmigiani, Pierre Restany, Maria Luisa Spaziani, Carmelo Strano, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi.
Sono stati pubblicati cataloghi con poesie inedite di:
Adonis, Mario Luzi, Libero Bigiaretti Luciano Erba, Maria Luisa Spaziani, Alberto Bevilacqua, Milo De Angelis, Franco Buffoni, Franco Loi, Enrico Capodoglio, Maurizio Cucchi, Alberto Caramella, Giuseppe Conte, Gianni D’Elia, Feliciano Paoli, Vivian Lamarque, Giancarlo Majorino, Giampiero Neri, Nico Orengo, Alessandro Parronchi, Eugenio De Signoribus, Alda Merini, Michele Sovente, Roberto Mussapi, Umberto Piersanti, Antonio Riccardi, Mario Santagostini, Enrico Testa, Cesare Vivaldi, Andrea Zanzotto.
A BERNARDINO CAMPELLO
Il regno dei colori non è una giostra di disordine. È rigore, esprit de géométrie, quando questa è totalità di esprit de finesse, quando la geometria è pienezza di poesia . Il colore è desiderio e mistero. E’ risveglio del mondo e della coscienza del mondo. Il colore è Gloria del mondo, è splendore della realtà della Luce.
Il colore è aritmetica profondamente segreta, è armonia e scompiglio, è disperazione nel cammino ed è estasi nel compimento. E’ concerto ininterrotto ed è musica silenziosa, è il tempo delle cose e stazione della storia. L’amico
J. Guitton scriveva : "alla fine della mia vita, credo che per afferrare il mistero ultimo la pittura sia superiore alla musica. Solo la pittura permette di indovinare ciò che sarà il tempo, quando la successione sarà scomparsa e tutto diverrà simultaneo".
Tutto questo mi volteggia all’orizzonte della coscienza ogni volta che guardo la litania ininterrotta di un’opera di Paolo Gubinelli. La sua opera è liturgia gregoriana nella cattedrale gotica di questo tempo "arido e secco" ( T. S. Eliot ). Nella sua opera l’occhio non smette di guardare sguardi che scorrono invisibili nello scivolare di uno spazio attorcigliato nel tempo presente. E’ un mistero silenzioso di un colloquio, è comunione tra presente ed eterno. La sua opera è mistero dell’essere.
Dalla fine del Medioevo, osservava il filosofo J. Guitton, la filosofia si è afferrata allo spirito. È arrivato il momento di riscoprire l’essere.
La pittura di P. Klee e di Gubinelli e la più alta poesia del XX secolo (da T. S. Eliot a E. Montale a Kavafis Adonis e altri ) mi mettono in presenza delle cose stesse, della realtà, dello stupore del vero. In Gubinelli la pittura ricerca la presenza delle cose stesse.
"Passerai le mura delle ferite", scrive Adonis in un frammento. E ancora
"Quando e come un’ala diventa varco per il passaggio?". Questo, e oltre, è l’opera estenuante, fino al grido ultimo, di Gubinelli. Che conduce oltre ogni ferita acerba e lacerante fino al paesaggio della pace, dell’hallelujah del Maranatha . È gioco saltellante e amaro, "gioco di delizia… i giocatori si lasciano trasportare dalle passioni" ( Ali Ahamad Said Adonis ). Come scrive H.G.è Gadamer in Wahrheit und Methode "il gioco gioca i giocatori" e presuppone "leggerezza e abbandono". Proprio come i segni di questa inedita pittura ininterminabile di P. Gubinelli. E in questo frammento di Adonis si identifica incondizionatamente tutta l’opera di P. Gubinelli : "L’infanzia è luce… Proseguo il cammino lungo una via che non so dove porta".
"Il tronco del pioppo… un giorno diventerà cenere, quasi lo vedo come un fuoco spento", scrive Adonis. E in effetti "dov’è il fuoco?" si domanda E. Jabès.
"Sotto la cenere" risponde e continua "dov’è Dio ?... sotto la cenere ". E in Gubinelli la luce è sotto la reiterata malinconia di segni che ripetono se stessi nell’indecifrabilità di una "estenuante pignoleria" ( G. Ungaretti ). Questa è poesia, cuore del creato, hallelujah di sensi e di visione, cantico apocalittico per l’Epifania di ciò che è già qui nelle cose e nelle orme di tracce e frammenti, anche se "non ancora".
Carmine Benincasa
Mercoledì delle Ceneri - Roma Febbraio 2008
Ed. Grafostil - Comune di Castelraimondo (Mc)
Castello di Lanciano
15 poesie inedite in italiano di Adonis
Informazioni
Paolo Gubinelli. Opere inedite su carta
Luogo: Castelraimondo (Mc) - Castello di Lanciano - Galleria Museo Maria Sofia Giustiniani Bandini
Periodo: dal 15 marzo al 30 maggio 2008
Inaugurazione: 15 marzo 2008, ore 16,00
Orari: sabato 15.30 - 18.30; domenica e festivi 10.30-12.30 / 15.30.18.30
Testo critico di: Carmine Benincasa
Info: Comune di Castelraimondo tel. 0737 641723
Castello di Lanciano Castelraimondo tel. 0737 642316 cell. 338 7427547