Designer in cerca d'autore 2a Edizione

I lavori della giuria

I progetti selezionati

Il bando



VVELA
di Gioacchino Marino


Ordinare le composizioni floreali secondo la logica prestabilita dell’oggetto in concorso non significa imporre una regola limitante l’esuberante bellezza dei colori e dei disegni dei fiori ma, attraverso questo procedimento, offrire una trama, una sorta di tessuto sul quale insistere con un’altra qualsiasi forma di scrittura o comunicazione.
Nel suo insieme, il portafiori è composto di semplici pezzi: uno stampo di una calotta semiellittica che ha la funzione di contenere l’acqua e accogliere i gambi dei fiori, un velo, immaginato di materiale trasparente, che è parte di una sezione sferica e che regge i fiori grazie ad una fessura sulla sua sommità, taglio operato in modo da poter alloggiare delle sferette che hanno il compito di mantenere in posizione i fiori stessi, perché costrette a rotolare verso il centro del velo, dato il suo particolare taglio.
Malgrado possa apparire complessa, VVELA offre la possibilità di una facile gestione dei singoli pezzi: si pensi alla facilità di lavaggio per l’eliminazione di depositi di calcare.
È facilmente riproducibile essendo composta da semplici stampi e presenta delle tolleranze abbastanza ampie non essendo vincolata da problemi di appoggio su superfici lisce. La calotta è costretta in posizione dal velo e le sferette di quest’ultimo rotolano verso il centro più largo del taglio grazie alla gravità.