La biografia di Michele De Lucchi
Mostra Il Codice di Leonardo da Vinci nel castello sforzesco
Il Codice di Leonardo Da Vinci nel Castello Sforzesco
La Sala delle Asse è luogo quanto mai ideale per ripresentare dopo tanti anni
il Codice Trivulziano, piccolo libretto d’appunti realizzato da Leonardo
all’arrivo a Milano.
E’ ideale sicuramente per la grandezza e l’imponenza e per la decorazione che
permette di confrontarsi con la straordinaria poliedricità di Leonardo passato
dall’arte della guerra alla raffinatezza dei decori di una stanza nuziale.
La Sala delle Asse è stata ristrutturata negli anni ‘50 dallo Studio BBPR che
la ha integrata nel complesso museale con un nuovo pavimento in trachite e
rivestimenti a doghe verticali in legno, per le pareti. Il pavimento ha un
lieve ma sensibile ribassamento nell’area centrale che ben enfatizza l’effetto baricentrico
della decorazione a pergolato.
La circolazione nella stanza è di conseguenza tutta laterale, le porte sono
situate negli angoli e le grandi finestre centrali nelle pareti opposte all’ingresso.
Questo assetto agevola la circolazione all’interno della sala sia per godere
degli affreschi sia, in occasione dell’esposizione del Codice, per godere del
manoscritto e dei documenti che vengono presentati.
La pianta dell’esposizione è così composta da una croce centrale con vetrine,
contenenti i manoscritti e gli incunaboli, e da un anello lungo le pareti con
il percorso didattico, composto da pannelli a leggio in posizione di facile
lettura.
Tutto l’allestimento è pensato basso e solo la vetrina con il prezioso Codice
svetta verticalmente vicino alla porzione di muro con i disegni originali di
Leonardo.
Il visitatore potrà percorrere indifferentemente il percorso didattico o quello
storico e la circolarità delle distribuzione permetterà ai visitatori di fluire
senza disturbi.
Le vetrine sono state appositamente realizzate con protezioni di sicurezza e
con un impianto di deumidificazione a silicati per garantire la massima qualità
conservativa ai preziosi reperti e tutta l’illuminazione proviene da fibre
ottiche che non portano il calore delle lampadine all’interno delle vetrine.
L’illuminazione è mantenuta rigorosamente sotto i 50 lux per non danneggiare le
pergamene e permettere al contempo una agevole e gratificante visione delle
opere.
Le vetrine e gli elementi espositori didattici hanno un disegno semplice e
sobrio con semplici gambe verticali per non ingombrare lo spazio e distogliere
l’attenzione dal piacere dell’ammirazione di tanti capolavori.