Joan Miró
Joan Miró nacque a Barcellona il 20 aprile 1893, in una casa del Passatge del Crédit. Avviato ad una vita di impiegato, nel 1912, dopo una lunga malattia, iniziò a dedicarsi allo studio della pittura, divenendo amico del ceramista Josep Llorens Artigas e del pittore Enric Cristòfol Ricart, con il quale condivise uno studio d'artista nel 1915. Nel contempo, Miró studiava le opere impressioniste, fauviste e cubiste esposte nelle mostre allestite alla galleria Dalmau di Barcellona; tali opere influenzarono i suoi primi dipinti, di orientamento fauve. In quegli anni, Miró fu un assiduo frequentatore della galleria e della casa di Josep Dalmau, dove, nel 1917, conobbe Francis Picabia, uno dei principali esponenti del dadaismo e direttore della rivista "391", pubblicata a Barcellona.
Nel 1916 visitò a Barcellona un'importante mostra di arte francese allestita da Vollard, uno dei più noti mercanti d'arte francesi dell'epoca. Miró seguiva gli sviluppi dell'arte francese leggendo riviste quali "391", "Revista Nova", "Sic" di Albert Birot, "Nord-Sud", curata da Pierre Reverdy, dalla quale prese il titolo un suo dipinto del 1917.
Miró esordì, nel 1918, con una mostra personale alla galleria Dalmau, presentando una serie di opere con uno stile drammatico, influenzate dal fauvismo e da Van Gogh. La critica, negativa, definì l'opera di Miró come "estrema" ed "inespressiva". In questo stesso anno, Miró iniziò a realizzare opere in seguito definite particolariste per l'estrema attenzione prestata al dettaglio. Tra esse, i paesaggi Orto con asino e La casa della palma, entrambi del 1918, e Montroig: la chiesa e il paese, del 1919. Il paese di Montroig, nei pressi di Barcellona, ispirò molti dipinti di Miró che vi soggiornò spesso, avendo lì una casa in campagna che i genitori acquistarono nel 1910.
Nel 1919 si recò per la prima volta a Parigi, dove conobbe e frequentò Pablo Picasso, Maurice Raynal e, nell'inverno dell'anno successivo, Reverdy, Tzara e gli ambienti e le manifestazioni dadaiste.
Nel 1921 a Parigi, dove viveva e lavorava nello studio in Rue Blomet 45, divenne amico di André Masson, intorno al quale si raccoglieva un nutrito gruppo di artisti ed intellettuali tra cui Leiris, Limbour, Artaud, Salacrou, Desnos. Fu l'anno della sua prima personale parigina, organizzata da Dalmau, che ebbe luogo, con scarso successo, alla galleria La Licorne.
Nel 1922 completò Montroig: la fattoria, un capolavoro del periodo particolarista, successivamente acquistato da Hemingway.
Nel 1923 conobbe Hemingway e Henry Miller ed entrò in contatto con i gruppi surrealisti che si raccoglievano intorno a Breton, Aragon, Eluard, Prevert e Péret. Cominciò a lavorare a Terra arata e a Paesaggio catalano (o Il cacciatore) che testimoniano l'ulteriore sviluppo della sua pittura.
Nel 1925 espose con grande successo alla galleria Pierre di Parigi e partecipò a mostre surrealiste insieme ad Arp, de Chirico, Ernst, Klee, Man Ray, Masson e Picasso.
Nel 1926, Diaghilev commissionò a Miró ed Ernst la preparazione della scenografia e dei costumi per il balletto "Romeo e Giulietta", messo in scena a Montecarlo dai Balletti Russi.
L'anno seguente andò ad abitare in rue Tourlaque, a Parigi, nella zona di Montmartre dove vivevano anche Max Ernst, Hans Arp, Paul Eluard, Camille Goemans e René Magritte.
Nel 1928, un viaggio in Belgio ed Olanda gli permise di ammirare i capolavori della pittura olandesi che gli ispirarono la serie degli Interni olandesi. Nello stesso anno espose, con successo, alla galleria Georges Bernheim di Parigi e realizzò i primi collage.
Nel 1929 si sposò con Pilar Juncosa, appartenente ad un'antica famiglia di Palma di Maiorca, città in cui venne celebrato il matrimonio.
Nel 1930 presentò i suoi collage alla galleria Goemans di Bruxelles e alla galleria Pierre di Parigi. Espose per la prima volta negli Stati Uniti alla Valentine Gallery di New York e realizzò, a Montroig, le sue prime opere tridimensionali.
Nel 1931 nacque, a Barcellona, la figlia Maria Dolores. Alcune sue sculture-oggetto furono esposte alla galleria Pierre di Parigi ed espose all'Arts Club di Chicago.
Nel 1932 lavorò con i balletti russi di Diaghilev realizzando le scene per il balletto Jeux d'enfants rappresentato a Montecarlo e a Parigi. Conobbe l'architetto Josep Lluís Sert e partecipò, con i surrealisti, a una mostra collettiva allestita a Parigi al Salon des Surindépendants. Espose, inoltre, sempre a Parigi, alla galleria Pierre e a New York nella galleria di Pierre Matisse, mercante di Miró negli Stati Uniti. Per alcuni anni fissò la sua residenza a Barcellona.
Nel 1933 presentò, alla galleria Bernheim di Parigi, alcuni dipinti di grande formato realizzati quello stesso anno con la tecnica del collage. Fu pubblicato Enfances di Georges Hugnet, il primo libro illustrato da Miró.
Nel 1936 partecipò con quindici opere al Cubism and Abstract Art and Fantastic Art, Dada, Surrealism, che ebbe luogo al Museum of Modern Art di New York. Allo scoppio della guerra civile spagnola decise di trasferirsi a Parigi, dove rimase fino al 1940 con la moglie e la figlia..
Nel 1937 dipinse un grande dipinto murale, Il falciatore, andato poi distrutto, per il padiglione della Spagna repubblicana all'Esposizione universale di Parigi. Questo stesso anno realizzò Natura morta con scarpa vecchia e iniziò Autoritratto I (Nel 1960 Miró commissionò la riproduzione di Autoritratto I sulla quale, con un gesto tra l'ironico e il provocatorio, tracciò un figura che ricordava quelle che popolano i disegni infantili).
Nel gennaio del 1940, sulla costa della Normandia, dove si trasferì nell'estate del 1938, iniziò la serie di 23 dipinti denominata Costellazioni, tra cui La poetessa. In seguito all'invasione della Francia da parte delle truppe tedesche, rientrò in Spagna con la sua famiglia e si stabilì a Palma di Maiorca.
Nel 1941 si ebbe la prima retrospettiva al Museum of Modern Art di New York, organizzata da Johnson Sweeney.
Nel 1944, anno in cui morì la madre, Miró, che nel frattempo si era trasferito nella sua casa natale di Barcellona, iniziò a lavorare con la ceramica collaborando con Josep Llorens Artigas fino al 1947. Pubblicò, inoltre, la serie di 50 litografie note come La serie di Barcellona e ritornò al dipinto su tela che aveva abbandonato nel 1939.
Nei due anni successivi lavorò su alcune serie di dipinti di grande formato e produsse le sue prime sculture in bronzo.
Nel 1947 ebbe un notevole interesse per la pittura americana contemporanea, a seguito del suo primo viaggio negli Stati Uniti. Eseguì un murale di grandi dimensioni per la sala ristorante di un importante albergo di Cincinnati. A Parigi partecipò alla mostra surrealista Le Surréalisme en 1947: Exposition internationale du surréalisme, organizzata da André Breton e Marcel Duchamp alla galleria Maeght.
Nel 1948 tornò a Parigi ed espose alla galleria di Aimé Maeght, mercante di Miró per l'Europa. Nel biennio seguente emersero, nei suoi dipinti, due opposte maniere: l'una elaborata, l'altra spontanea ed energica, destinata a prevalere nella produzione degli anni successivi.
Nel 1950 iniziò a realizzare dei dipinti murali per la sala da pranzo alla Harkness Commons dell'Università di Harvard, commissionati da Walter Gropius, che furono completati nel 1951. Tali dipinti furono poi sostituiti, nel 1960, da opere murali in ceramica realizzate dallo stesso Miró in collaborazione con Artigas.
Nel 1954 iniziò una nuova collaborazione con Artigas realizzando, nei due anni successivi, più di 200 opere in ceramica. Nello stesso anno la Biennale di Venezia gli attribuì il Gran Premio internazionale per la grafica, uno dei molti campi d'interesse di Miró, ed espose in Germania, al Kaiser Wilhelm Museum di Krefeld.
Nel 1956 si trasferì definitivamente a Palma di Maiorca nella casa-atelier ideata dall'architetto Josep Lluís Sert e nel 1959 effettuò il secondo viaggio negli Stati Uniti dove ricevette il Premio Internazionale Guggenheim per la realizzazione, a Parigi, dei due murales per l'UNESCO.
Nel 1961 dipinse la serie Blu I, Blu II, Blu III e si recò per la terza volta negli Stati Uniti.
Nel 1962 ebbe luogo una grande retrospettiva delle sue opere al Musée National d'Art Moderne di Parigi.
Nel 1966 si recò in Giappone per le retrospettive a lui dedicate a Kyoto e al Museo Nazionale di Arte di Tokyo. Realizzò le sue prime monumentali sculture in bronzo.
L'anno successivo si recò nuovamente negli stati Uniti dove fu installata, al Solomon R. Guggenheim Museum di New York, un'opera murale in ceramica, prodotta in collaborazione con Artigas. Ricevette, inoltre, il Carnegie International Grand Prize per la pittura.
Nel 1968 fu organizzata un'importante mostra retrospettiva a Barcellona in occasione dell'Anno di Miró; nello stesso anno fu insignito della laurea onoraria della Harvard University.
Nel 1972 è legalmente costituita, a Barcellona, la Fundació Joan Miró, il cui edificio fu realizzato su progetto di Sert e che verrà ufficialmente aperta al pubblico nel 1975 con una selezione di pitture scelte tra le opere della collezione donata da Miró.
Nel 1974 fu organizzata una grande retrospettiva al Grand Palais di Parigi.
Nel 1982 realizzò la sua ultima opera, la grandiosa scultura Donna e uccello.
Nel 1983, in occasione dei suoi novant'anni, gli vennero tributati omaggi in tutto il mondo. Il 25 dicembre dello stesso anno morì a Palma di Maiorca e fu sepolto a Barcellona.