La biografia di Amerigo Bartoli
Amerigo Bartoli e l'Umbria
Amerigo Bartoli
(Terni, 1890 - Roma, 1971)
Amerigo Bartoli nasce a Terni il 24 dicembre 1890 da genitori marchigiani. Si
trasferisce a Roma nel 1906, l'anno in cui entra all'Accademia di Belle Arti e
dipinge un paesaggio di Civitanova che è un'anticipazione di quella che sarebbe
stata la sua fisionomia pittorica, caratterizzata da un impegno naturalistico e
scevra da legami precisi con questa o quella scuola italiana.
Segue i corsi di Duilio Cambellotti e di G. Aristide Sartorio che si avvale
della sua collaborazione per decorare ville e palazzi e alcune sale del Quirinale.
Nel 1913 concorre al Pensionato Artistico Nazionale affrontando il tema Un
gruppo di donne guarda una adolescente nuda, presente nella mostra, ma la
commissione assegna la pensione a Ferrazzi.
Nel 1915 partecipa alla "Terza Esposizione Internazionale d'Arte della
Secessione" e pubblica disegni su "L'Eroica". È l'inizio di un lungo rapporto
con giornali e riviste ("Pasquino", "Cronache d'Attualità", "Il Fronte
Interno", "La Giberna", "Il Primato Artistico Italiano", "Il Travaso delle
Idee", "Index", "Corriere Italiano", "Galleria", "Guerin Meschino", "Terza
Pagina", "La Lettura", "La Tribuna", "Il Selvaggio", "Gazzetta del Popolo",
"L'Italiano", "Omnibus", "Primato", "Domenica", "Stampa Sera", "Cosmopolita",
"Europeo", "Epoca", "Il Mondo", ecc.) attraverso i quali è possibile tracciare
la "sua" storia d'Italia della prima metà del secolo appena trascorso. In parallelo,
illustra libri di Giuseppe Zucca, Alceste Trionfi, G. C. Croce, Giuseppe
Ungaretti, Ercole Patti, Bino Sanminiatelli, Antonio Baldini, Corrado Alvaro,
Paul Verlaine, Vitaliano Brancati, Bruno Barilli, Francesco Guicciardini, Paolo
Monelli, Marziale, Vincenzo Cardarelli.
Nel 1921 è presente nuovamente, col dipinto Cacciata di casa, in mostra
a Terni, al Concorso per il Pensionato Artistico Nazionale. Il pensionato non viene
assegnato. È invitato, con tre opere, alla "Prima Biennale Romana".
Nel 1922 condivide con Giorgio de Chirico lo studio romano di via degli Orti d'Alibert,
alla Lungara. La coabitazione con il Grande Metafisico, in una strada
documentata da un quadro di Filippo de Pisis, porta a interessanti
sollecitazioni facilmente identificabili nelle opere di quest'anno, punto di
passaggio dal ritorno al classicismo al momento romantico. È tra gli artisti
inclusi, con tre opere, ne "La Fiorentina Primaverile" che si tiene a Firenze
al Parco di san Gallo.
Da questo momento, la sua intensa attività è testimoniata da una serie di
partecipazioni importanti ("Quadriennale di Torino", 1923-1947, "I Mostra
Nazionale d'Arte Marinara", Roma 1926, XCIII Esposizione di Belle Arti della
Società Amatori e Cultori di Belle Arti", Roma 1927, "Esposiciòn de Arte Francés,
Italiano y del Libro Aleman", Madrid 1928, "Esposizione Internazionale d'Arte",
Barcellona 1929, Biennale di Venezia, 1930-1947-1950-1952, "Quadriennale di
Roma", 1931-1935-1939-1943-1955- 1959-1965, "I 14 della Gazzetta", Torino 1932,
"L'Art Italien des XIX e XX Siécles", Parigi 1935, "Exhibition of Italian Contemporary
Art", New York 1939, "Venticinque artisti del Secolo", Roma 1944, "Artisti
Italiani Contemporanei", Mosca 1953, Monaco di Baviera 1957, "Arte moderna in
Italia 1915-1935", Firenze 1967), di mostre personali, di commissioni
("Monumento nazionale al Marinaio italiano", Brindisi 1932), di premi.
Muore a Roma il 20 dicembre 1971.