Architettura

Gonçalo Byrne. Architetture
Gonçalo Byrne a Vicenza di Carlotta Baldinazzo e Roberto Zanon

Gonçalo Byrne a Vicenza

di Carlotta Baldinazzo e Roberto Zanon

Dodici tra le principali opere e progetti realizzati negli ultimi dieci anni da Gonçalo Byrne sono esposti tra le colonne delle navate della piccola chiesa di S. Silvestro a Vicenza, che ospita la mostra dedicata all'architetto portoghese in un ambiente raccolto e forse insolito per dare spazio ad un'esposizione di così grande impegno.

Gonçalo Byrne mentre illustra il suo progetto per il Parco Forlanini a Milano durante la presentazione della mostra

Gonçalo Byrne mentre illustra il suo progetto per il ParcoForlanini a Milano durante la presentazione della mostra

Progetto per il Grande Espaço Coberto de Assembleias e Presbitério a Fátima

Progetto per il Grande Espaço Coberto de Assembleias e Presbitério a Fátima

È la scoperta di un architetto sensibile, cosciente del ruolo di progettista che interviene nel contemporaneo in un contesto che, qualunque esso sia, sempre trasmette i suoi caratteri storici. Un'architettura, la sua, consapevole di essere il risultato di inevitabili scelte, mediate dal progetto, dove comunque l'architetto non è mai solo e il risultato è sempre dato dalla multidisciplinarietà di figure concorrenti. Tant'è che nella "triade" architetto-progetto-opera, dove nell'archistar system è il primo componente ad essere il protagonista quasi assoluto, Byrne inverte la sequenza e pone l'opera come fattore più importante e determinante.

Ingresso della chiesa di San Silvestro con la rampa

Ingresso della chiesa di San Silvestro con la rampa

Esterno della chiesa di San Silvestro con la struttura segnale della mostra

Esterno della chiesa di San Silvestro con la struttura segnale della mostra

Esterno della chiesa di San Silvestro con la struttura segnale della mostra

Esterno della chiesa di San Silvestro con la struttura segnale della mostra

Vista generale della mostra nella navata centrale

Vista generale della mostra nella navata centrale

L'allestimento della mostra - che vede questo spazio della Chiesa di San Silvestro per la prima volta utilizzato come sede espositiva – curato dalla stesso Gonçalo Byrne, pone su una base nera una serie di volumi a sostegno di plastici ed immagini. Un gioco stereometrico che, senza toccare la cortina muraria del luogo ospitante, diventa geometricamente astratto e … quasi privo di originalità, anche se è interessante il prolungamento che, senza soluzione di continuità, evolve esternamente in rampa per le persone disabili fino a diventare segnale architettonico, dichiarando alla città la presenza di questo inedito luogo espositivo.

Avvolto nell'oscurità, accentuata dal colore nero dell'allestimento, l'occhio si posa sui volumi plastici delle architetture di Byrne, illuminati in un gioco di luci e ombre create da batterie di led che, nella loro disposizione, richiamano alle finestre della chiesa stessa. Il contrasto tra una geometria contemporanea che l'architetto portoghese vuole confrontare con la geometria della storia.

Il grande plastico del progetto per il Parco Forlanini

Il grande plastico del progetto per il Parco Forlanini

E' l'architettura riprodotta nei plastici a voler essere esaltata. Fotografie, disegni, piante e dettagli sono demandati al retro dei pannelli in una soluzione scomoda e poco coinvolgente, ma che rimane coerente al pensiero del progettista, secondo cui tra la formazione dell'idea, la traduzione in progetto e l'opera finita, è quest'ultima a rivelarne la sua efficacia.

Goncalo Byrne mentre illustra il suo progetto

Goncalo Byrne mentre illustra il suo progetto per il Grande Espaço Coberto de Assembleias e Presbitério a Fátima, durante la presentazione della mostra

Vista del grande plastico per il progetto del Parco Forlanini a Milano

Vista del grande plastico per il progetto del Parco Forlanini a Milano



A dispetto della sensibilità e della conformità di pensiero e progettuale di Byrne "architetto di architetture", l "impianto scenico" viene ad essere carente di pathos, della tensione emotiva richiesta dalla transitorietà dell'evento espositivo. Perfettamente cosciente - tanto da averlo ribadito durante la presentazione - che la mostra di architettura non si dovrebbe fare perché lontana dal vivere realmente l'opera, Byrne perde l'occasione di far vivere l'esposizione come momento comunicativo, parzialmente omettendo che anche questo è, seppur alla scala dell'interno, un progetto architettonico.

Vista interna della mostra tra le due navate

Vista interna della mostra tra le due navate

Navata laterale con i pannelli che raccolgono sisegni e foto

Navata laterale con i pannelli che raccolgono sisegni e foto