Architettura

Rocca dei Tempesta, progetto di restauro. Cantiere aperto

La mostra e il libro vogliono far conoscere il progetto di restauro della Rocca di Noale e ripercorrere brevemente ciò che la Rocca è stata dalle origini e nelle sue trasformazioni, per capire l'intervento di restauro appena ultimato, avvalendosi di contributi multidisciplinari e di una notevole documentazione fotografica, che evidenziano gli aspetti legati alla conservazione e valorizzazione del monumento. Il tutto per dare una visione unitaria, ma insieme inconsueta e stimolante di questo sito, che costituisce l'emblema stesso di Noale.

Finito il lavoro di restauro è indispensabile dettare delle indicazioni per gli interventi successivi, prefigurare un nuovo sistema linguistico, definirne i limiti e le caratteristiche, in rapporto con la tradizione precedente, dell' opera; una poetica, non come sistema di regole costruttive, ma più che altro un programma operativo, che si affianchi a quello di manutenzione.
Questa procedura è legata al concetto di "opera aperta", in quanto dichiarazione delle potenzialità della condizione moderna di creare un nuovo sistema linguistico con ogni azione artistica.
Quindi "opera aperta" nel doppio senso del termine; testo che consente diversi plurimi percorsi di lettura e di interpretazione, "opera in fieri", in continua trasformazione, a cui si lega il concetto di restauro, se restaurare è non permettere che il monumento diventi passato, mantenendolo in un "incessante stato di modificazione".
Sono stati raccolti in questo volume i contributi, i punti di vista di più autori, che hanno seguito, per diversi motivi i lavori di restauro della Rocca. Rappresentano livelli di interpretazione, modi di vedere differenti l'opera. Plurimi percorsi di lettura che nel corso della comunicazione estetica hanno dato luogo un'esperienza imprevedibile, che non poteva essere determinata a priori; questa esperienza "aperta" esprime la bellezza , l'organizzazione formale della Rocca, trattata da ognuno in modo diverso.
Si apre una sfida, che è posta al progettista, ma anche a tutti coloro che nel tempo gestiranno questo luogo "diverso", ma non marginale, ecco perché è necessario ora definire lo statuto a cui le funzioni devono rispondere, mettere in evidenza i segni significanti del monumento e mantenere dopo il restauro la loro visibilità e leggibilità attraverso un insieme di strutture atte a valorizzarli.
L'opera stessa suggerisce la via più corretta da intraprendere; i segni architettonici che noi introduciamo sono delle annotazioni ai margini del testo architettonico.
In questo caso è stato scelto di ripristinare il valore spaziale dell'opera ricostruendone il limite, rimuovendo le aggiunte e trasformazioni prive di carattere artistico, che se lasciate per pura testimonianza offenderebbero la figuratività del monumento.
Nel rispetto dell'autenticità è stata mantenuta la distinguibilità rispetto all'opera originale dei nuovi interventi.
Da qui anche sancire l'impossibilità di unire ciò che è separato: l'acqua era ed è il sistema difensivo primario, la regimentazione idraulica ha funzionato nei secoli più della costruzione di vere e proprie mura e ha difeso la Rocca dall'avanzare dell'eterogeneo, del senso dell'indefinito della città contemporanea, mantenendola come un'isola di bellezza nel paesaggio urbano, nicchia di un passato perduto.
Il discorso poetico oggi instaurato non permette nessun nuovo superamento fisico dell'acqua che circonda la Rocca, ma la messa in disparte dell'indifferenza, della pesantezza del vivere contemporaneo. Il progetto di restauro può assumere il tema della leggerezza per affievolire la pesantezza del vivere quotidiano, "Lightness", la sottile grazia del corallo che sfiora la gorgone (medusa), teneri involucri di una sostanza comune che si trasforma.

In seguito, demolito il recinto a sud, costituito da materiale di recupero, eretto durante l'utilizzo cimiteriale, è doverosa la ricerca del limite perduto, più possibile corrispondente all' originale.
La Rocca non può e non deve essere trasformata in un teatro permanente e più in generale non deve avere un'unica funzione. Per questo abbiamo pensato a delle strutture temporanee e a una configurazione generale fissa. Ragionare sulla progettazione di strutture lignee provvisorie ci riporta alle grandi opere temporanee, alle strutture mobili del passato, a Serlio, Palladio, Leonardo, alle macchine teatrali, all'intima consonanza tra città e teatro nella pittura del Carpaccio, un unico luogo dove vita e spettacolo si confondono, così la Rocca potrà diventare cornice, cortile, luogo di spettacolo e di vita.
Le strutture lignee e le passerelle ideate, potranno costituire un percorso museale in quota lungo le mura e le torri della Rocca, per ammirare da vicino e proteggere, con interventi ciclici di manutenzione, gli apparati murari, i lacerti dei dipinti e le piccole e fragili decorazioni in laterizio, il prato dovrà essere il limite, e contemporaneamente l'elemento unificante il tutto.

Informazioni

Rocca dei Tempesta, progetto di restauro. Cantiere aperto


Periodo: Venerdì 3 aprile 2009, ore 17.00 Sala San Giorgio - Piazza Castello; ore 18.30 Palazzo della Loggia - Sala espositiva E. Lancerotto

Progettazione e direzione dei lavori: Patrizia Valle - Studio Valle Venezia
Impresa esecutrice: Mark Color S.p.a.

Info: Studio Valle Venezia
San Polo, 1738 - 30125 Venezia
tel. 041 5241114 - fax 041 2758140