Architettura

Stazione TGV nell’aeroporto di Lione – Satðlas di Santiago Calatrava
di Claudia Redaelli

La Stazione TGV di Santiago Calatrava si trova a Lione e si colloca come una avveniristica porta fra le Alpi e il Midi, collegando anche l'aeroporto recentemente intitolato a Saint Exupery. Lione, sin dai tempi di Tony Garnier, con le sue visioni moderniste, ha prestato grande attenzione all'architettura, incoraggiando i contemporanei a realizzare opere di grande valore culturale. Fra gli ultimi interventi più significativi, oltre alla stazione di Calatrava, ricordiamo la Cité Internationale di Renzo Piano e il rifacimento dell'Opera, di Jean Nouvel.

Collegamento dell’aeroporto alla rete ferroviaria TGV

Collegamento dell’aeroporto alla rete ferroviaria TGV

Il terminal di Lione, costruito tra il 1990 e il 1994, è la stazione dei treni ad alta velocità TGV, treni che arrivano a 250 km/h. L’incarico è stato assegnato a Calatrava a seguito di un "Concorso Internazionale di Architettura", indetto nel 1987, che ha visto coinvolti ottanta studi professionali.

Sezione

Sezione

La stazione è composta da due corpi, ortogonali tra loro: una copertura a volta, composta da una maglia inclinata di travi in cemento bianco e lucernari in vetro di forma romboidale, larga 56 m e lunga 450 m, copre sei binari; trasversalmente, la copertura è sovrastata da un grande atrio a pianta triangolare che collega l’ingresso principale con i due vertici: uno riservato ai terminal dei taxi e degli autobus, l’altro d’accesso a un nastro trasportatore pedonale lungo 180 metri che conduce al terminal passeggeri dell’aeroporto.

Galleria che connette all’aeroporto: lunghezza 180 m

Galleria che connette all’aeroporto: lunghezza 180 m

Due enormi archi d’acciaio poggiano sul vertice del triangolo di fronte all’entrata e sugli altri due vertici al lato opposto, definendo così le due facciate nord e sud. Sopra gli archi, disposti a triangolo, poggia un’ulteriore struttura di profili in acciaio e vetro che può ruotare per aumentare la ventilazione dell’atrio.

Recuperando la tradizione del diciannovesimo secolo che attribuisce alla stazione un significato di segnale, Calatrava assegna alla sua opera un valore poetico – architettonico: l’intricata struttura, dall’immagine di un enorme uccello, è pronta ad impennarsi contro il cielo come a spiccare il volo e nel contempo protegge il viaggiatore sotto le proprie enormi ali protese.

Particolare

Particolare

Nella sua allusione alle forme organiche, Calatrava riesce a fondere, con un'immediatezza estremamente sensuosa, fisica, alcuni dei principii astratti della tradizione di ingegneria con immagini visuali e simboliche, processi organici e ritmi musicali e matematici.

L'estetica e la funzione, la tettonica e il movimento entrano, così, in una sintesi perfetta.

L'architetto descrive il suo schema come un esercizio di luce e di trasparenze mostrando il proprio lavoro di ingegnere sperimentale e di artista.