Il concorso per il Piano Regolatore di Sarno
di Carlo Cuomo
Alle elezioni amministrative del giugno 2001 viene eletta a Sarno (Salerno) una coalizione di centro-sinistra: Sindaco Giuseppe Canfora e successivamente Assessore all’Urbanistica Raffaele D’Angelo. La nuova amministrazione eredita una situazione urbanistica ed ambientale disastrosa, sia a causa della sostanziale assenza, negli anni precedenti, di un buon governo del territorio che per l’alluvione del 1998 durante la quale colate di fango hanno parzialmente coperto il paese.
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Viene attivato immediatamente un complessivo processo di pianificazione con la messa in campo di strumenti operativi come: la "Carta delle compatibilità", quadro dei vincoli e delle normative di rispetto, per fare finalmente chiarezza nella confusa situazione normativa, per dare certezze ai cittadini e per semplificare le procedure per il rilascio delle concessioni edilizie; la predisposizione del programma triennale delle opere pubbliche centrato essenzialmente sulla manutenzione della città con l’adeguamento delle sedi stradali e la messa a punto di un primo manuale sulla forma e la qualità degli elementi degli spazi pubblici proponendo una tipologia semplificata per le aree pedonali, i marciapiedi il ritmo delle alberature e dei pali per l’illuminazione, puntando più che sul disegno originale e particolareggiato su una tipologia di intervento, marciapiedi ampi, ritmo regolare degli elementi verticali e unificazione dei particolari di arredo quali rampe, caditoie, cordoli ecc.; l’avvio del nuovo Piano Regolatore Generale. Questa in sintesi la strategia d’intervento.
In particolare è opportuno soffermarsi sul percorso e sulle metodologie messe in atto per affidare l’incarico del nuovo piano regolatore di Sarno. La prima domanda che ci si è posti è stata: come individuare il progettista? Affidare l’incarico direttamente ad un professionista di chiara fama scelto dall’Amministrazione? Ma quale progettista? E che tipo di piano privilegiare? Oppure, qual è il miglior piano per Sarno?
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Allora per garantire il massimo livello qualitativo, per attivare le migliori energie intellettuali della disciplina urbanistica ed architettonica, per avviare comunque da subito il dibattito sul nuovo Piano, e soprattutto per mettere a confronto proposte metodologiche diverse, per l’affidamento dell’incarico di progettazione del PRG viene scelto il "Concorso di progettazione" così come definito dal DPR n.554/99 articolato in due gradi. Perché il Concorso di progettazione? Perché, credo, che oggi sia lo strumento più moderno ed efficace per la scelta di un professionista. Si concorre non sulla quantità di cose fatte ma sulla qualità della proposta. L’affidabilità è valutata non sulla quantità di lavoro svolto o sul numero dei computer disponibili o peggio ancora sul fatturato ma sulla condivisione di una impostazione metodologica, sulla condivisione di un percorso da fare insieme. E’ forse anche meglio del "vecchio" Concorso di Idee. Certo le risposte nel concorso di idee propongono riflessioni approfondite ma arretra un pò il rapporto con il progettista, o meglio, il concorso di idee è più indicato quando occorre sciogliere un nodo ben definito o quando occorre scegliere la risposta migliore possibile per quel punto specifico di un più complesso disegno.
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Dopo questa prima riflessione sulla scelta del modo e dello strumento per affidare l’incarico è cominciata la fase più delicata: la scrittura del bando di gara. Un bando di gara è una domanda, bisogna porla bene, deve essere chiara, deve aprire possibilità, deve lasciare affiorare riflessioni. Si è cercata la massima partecipazione possibile, anche di giovani, e si è richiesto di mostrare di aver fatto esperienze, anche minime, nel campo complesso della progettazione urbana. Si è richiesto per la prima fase una relazione metodologica, di testo e schemi grafici, contenuta in poche pagine. Una riflessione metodologica per sollecitare ulteriori domande, perché ad avanzare non fossero piani formali o piani normativi ma strategie. Con la relazione si è richiesto oltre alla impostazione metodologica del PRG l’impostazione, attraverso esemplificazioni, della progettazione particolareggiata di alcune aree a scelta del concorrente e definite "Aree Emblematiche". Certo Salerno è vicina ed è vicina l’esperienza della formazione del nuovo PRG affidato a Oriol Bohigas che così apriva nel novembre 1994 il Documento Programmatico "oggi lo strumento del controllo urbano è piuttosto un insieme di progetti che un piano generalizzato costruito su illusioni e indeterminazioni temporali, composto solo da quantificazioni e regolamenti……c’è bisogno di un’urbanistica strategica che si realizzi a partire da quei punti concreti scelti tanto bene che da soli possano avviare trasformazioni dalle conseguenze più generali."
Per il secondo grado del concorso sono state richieste due tavole formato A1 che illustrassero sia la metodologia generale proposta che concrete ipotesi progettuali riferite al tema delle "Aree emblematiche" e le offerte di riduzione sui tempi e sugli importi. A concorso espletato le due tavole sono sembrate poche per una completa illustrazione della proposta ma credo che comunque abbiano spinto a sintetizzare al massimo gli elaborati e questo è servito a far emergere con chiarezza l’idea.
Altro punto interessante del percorso prefigurato è contenuto nell’articolo 6 della convenzione che detta i tempi di consegna degli elaborati progettuali, la loro qualità e natura. Si parte con l’approvazione da parte del Consiglio Comunale degli "Indirizzi politici per l’assetto del territorio comunale" scattano a questo punto i tempi per la definizione da parte del progettista del "Documento programmatico" e la delimitazione delle "Aree Emblematiche" da impostare sulla base degli Indirizzi. All’approvazione del Documento programmatico e della delimitazione delle Aree partono i tempi per la progettazione preliminare. All’approvazione di quest’ultima fase il percorso si divide. La progettazione definitiva e le procedure attuative delle Aree Emblematiche seguiranno un percorso distinto e separato dal PRG. Queste dovranno cominciare a dar forma alla nuova Sarno. Il PRG seguirà un proprio percorso di adozione e approvazione. Ma già nella sua stesura preliminare, costituirà da un lato il programma politico per la città e dall’altra il quadro di riferimento delle nuove infrastrutture e delle strategie più generali.
Hanno partecipato in totale 13 gruppi e alla fine sono stati selezionati per il secondo grado cinque concorrenti: architetto Sabina Lenoci, architetto Pica Ciamarra, architetto Pasquale Miano, architetto Rossi Doria, architetto Stefano Boeri. Ha vinto il gruppo dell’architetto Stefano Boeri di Milano.
Salerno 05.06.2003
Carlo Cuomo
Consulente del Comune di Sarno per l’urbanistica e i lavori pubblici
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Scheda n.1
COMUNE DI SARNO
CONCORSO DI PROGETTAZIONE (art. 59 DPR 554/99) PER L’AFFIDAMENTO DELL’INCARICO PER LA REDAZIONE DEL PRG E PER LA PROGETTAZIONE DELLE AREE EMBLEMATICHE
15/11/2001 - Avvio delle procedure di gara.
11/04/2002 - Scadenza presentazione elaborati primo grado.
19/04/2002 - Conclusione lavori della commissione per la selezione dei concorrenti da ammettere al secondo grado.
20/08/2002 - Scadenza consegna elaborati secondo grado.
31/08/2002 - Termine lavori della commissione e proclamazione del vincitore.
10/04/2003 - Firma della convenzione
Importi corrispettivi
per il PRG: € 152.767,95
per le progettazioni urbanistiche: € 45.448,20
Gruppo vincitore
Stefano Boeri (capogruppo)
Boeri Studio
Stefano Boeri
Gianandrea Barreca
Giovanni La Varra
Bauenstudio Associati
Pompeo Paolo Mazzucca
Vincenzo Napoli
Aniello Sessa
Giovanni Sullutrone
Nicola Sullutrone
Antonella Bruzzese
Nello Corrado
Geminiano Mancusi
Commissione
Arch. Moreno Daini – Presidente
Prof. Arch. Fulvio Irace
Ing. Raffaele Prisco
Segretaria arch. M. Concetta De Filippo
Scheda n.2
Relazione del progetto vincitore – gruppo di progetto Stefano Boeri (capogruppo)
4 IDEE PER SARNO
CONCORSO DI PROGETTAZIONE PER L’AFFIDAMENTO DELL’INCARICO PER LA REDAZIONE DEL P.R.G. E PER LA PROGETTAZIONE DELLE AREE EMBLEMATICHE
La proposta di Piano individua quattro strategie per il nuovo PRG di Sarno: gli spazi "tra" l’approdo ferroviario filamenti urbani parco Saretto e definisce 4 categorie di aree emblematiche:
AE progetti
AE infrastrutture
AE regolamenti
AE programmi
Ogni categoria identifica criteri differenti nell’individuazione dei perimetri delle aree e nella forma attuativa che le prescrizioni avranno nel PRG
1) Liberare il tessuto del centro storico dallo scalo della circumvesuviana e costituire un nuovo polo di servizi (cinema multisala, parcheggio) e di articolazione del sistema di piazze lungo Via Matteotti
AE PROGETTI
In questo primo gruppo le aree emblematiche saranno soggette a specifici progetti preliminari all’interno del Piano. I progetti forniranno l’insieme di prescrizioni e criteri per la progettazione necessari a dare luogo alla fase attuativa. Saranno costituiti da schemi grafici e testi che riporteranno gli elementi vincolanti degli interventi previsti per ciascuna area emblematica (dati tecnici generali sulle quantità, criteri per la progettazione, modalità di attuazione)
AE1 - Parco dell’Acquedotto, Parco archeologico di S.Maria della Foce
AE2 - Piazza della Memoria
AE3 - Riqualificazione e riuso dell’ex Sanatorio
AE4 - Lungofiume e Parco fluviale
AE5 - Recupero area S.Matteo ed ex Carcere
AE6 - Recupero area stazione circumvesuviana
AE7 - Riqualificazione del sistema di piazze e spazi pubblici lungo via Matteotti
AE8 - Riqualificazione Villa Comunale
AE9 - Completamento Parco della Pineta
2) Attestare l'approdo della ferrovia circumvesuviana sul nuovo parco fluviale, a diretto contatto con lo scalo FS ed il nuovo complesso scolastico
AE INFRASTRUTTURE
In questo gruppo di aree emblematiche sono compresi i principali interventi ed il ridisegno dell’armatura infrastrutturale di Sarno: il complemento e la definizione di un nuovo sistema viabilistico di circumvallazione e di accesso al Centro di Sarno, la deviazione e un nuovo punto di approdo della linea circumvesuviana. Il nuovo impianto infrastrutturale permetterà un più diffuso ed equilibrato accesso del traffico privato al centro della città. All’interno del prg queste aree emblematiche individuano gli ambiti che verranno coinvolti dalle trasformazioni delle infrastrutture previste.
AE10 - Parcheggio nella ex Circumvesuviana
AE11 - Nuova strada di circumvallazione
AE12 - Nuovo tracciato Circumvesuviana e nuova stazione
AE13 - Nuovo percorso di collegamento al centro
3) Regolare e qualificare lo sviluppo della città contemporanea sui filamenti attraverso il recupero delle case abusive, lo sviluppo di edilizia nuova e la diffusione di piattaforme attrezzate per attività pubbliche e collettive
AE REGOLAMENTI
Ogni zona urbanistica sarà soggetta a specifica normativa. All’interno di differenti zone (A 8 soprattutto) vengono riconosciute particolari aree emblematiche per le quali saranno indicate specifiche linee guida per gli interventi. Tali aree in questi casi non sono soggette a progetti puntuali; esse sono piuttosto oggetto di trasformazioni che muovono dall’applicazione di un insieme di regole, suggerimenti, parametri dimensionali, esempi con differente grado di cogenza per indirizzare la progettazione. I regolamenti avranno valore sia per interventi pubblici che privati.
AE14 a-b-c - Regolamento per il trattamento degli spazi pubblici nei filamenti
AE15 - Regolamento per il trattamento del suolo nel centro storico
4) Affiancare al progetto di manutenzione del territorio di Sarno un workshop internazionale di arte nel paesaggio che utilizzi i lagni, i canali e gli impluvi come palinsesto di installazioni temporanee e permanenti
AE PROGRAMMI
In questo caso l’individuazione delle aree emblematiche non coincide con una perimetrazione precisa di aree di intervento puntuali ma riconosce alle due grandi risorse territoriali di Sarno (la piana agricola e la zona montuosa) la possibilità di essere oggetto di particolari programmi di valorizzazione che il Pian,o Regolatore potrà considerare e facilitare.
Un primo programma riguarderà la campagna antropizzata e sarà rivolto a rafforzare le specificità di questa area legata al valore acquisito con i prodotti agricoli tipici (ad esempio il DOP del pomodoro recentemente riconosciuto): un programma di incentivi per l’agricoltura e la sperimentazione che potrebbe depositarsi nel Piano con la definizione di un nuovo parco rurale.
Un secondo programma riguarderà la valorizzazione del territorio collinare e in generale degli spazi caratterizzati dalla presenza di acqua (canali, impluvi) e dalle emergenze geografiche (Saretto, le cave). Si tratta di una serie di iniziative rivolte a fare di Sarno un laboratorio di Land Art: il territorio di Sarno diventerà oggetto e "palcoscenico" per interventi artistici che sottolineino le eccezionalità del territorio, diano visibilità alla città e possano funzionare come possibile innesco a ulteriori progetti legati al territorio. Il Laboratorio di Land Art di Sarno – scuola e esposizione internazionale di arte che si svolgerà con cadenza regolare – sarà ospitato nelle aree e negli spazi liberi all’interno delle filande e degli edifici dismessi (carceri, villa comunale) e vedrà, nello spazio aperto solcato dai canali, dagli impluvi e occupato dai lagni, l’installazione di opere permanenti e temporanee.
AE16 - Parco agricolo
AE17 a - Interventi temporanei presso i lagni
AE17 b - Interventi temporanei sul Saretto
AE17 c - Interventi temporanei nella Cava
Articolo inserito il 20 giugno 2003